495 MDXXXIII, LUGLIO. 49C 1G2 A dì 29. Vene in Collegio l’oralor cesareo don Lopes de Soria el have audienlia con li cai di X, al qual per il Serenissimo li fo diio..... Vene il legalo dii Papa per cose ecclesiastiche, el referile l’opinion sua, in causa di certo beneficio, nulla da conio. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria, quali reduli in loco di 3 consieri cazadi, videlicet sier Gabriel Moro el cavalier, sier Zuan Francesco Mo-rexini, sier Lorenzo Bragadin, introno tulli Ire li cai di XL : sier Francesco da Molili, sier Vicenzo Morexini, sier Zuan Boldù di sier Piero; el aldileno, la Signoria simplice, la diiTerenlia tra sier Gabriel Moro el cavalier et consieri et li Doli fo di sier Hi-ronimo Justinian, zerca certi molini. Et parloe per il Justinian domino Alvise da Noal dolor, avocato, et per il Moro el altri domino Francesco Filelo dotor avocalo, et balotalo fra loro, terminorono 4 di loro che........ Fo in questo zorno fate et compite le noze de Bianca mia (tela naturai in Anzolo di Grataroli fo di missier Alexandro dotor fìsico, et fu fato belle et honorale noze, perchè a farle fo assà senatori et altri mei parenti. In questo zorno fo iusla la sententia di Quaranta presa za uno anno, ma tandem iustifìcà la incolpala dele questo Hironimo depentor amazò do done et una pula a San Canzian, havendo incolpalo un ba-riler era in armada et fato prender, nula ili lui de colpa fo trovata, et per Quaranlia fo assolto, unde costui fo menato per Canal Grando, taià la man a San Canzian dove fece il delieto, poi a Santa Crose smontò, menato a eoa di cavalo a San Marco dove fu descopà et squarta, qual stentò molto a morir, et poi scopalo li fo dà nel cuor più botte et ancora era vivo, pur morite et poi squartato et apicalo li quarti sopra le 4 forche iusla el consueto. A dì 30, la malina. Vene in Collegio l’oralor di Franza, per dimandar che a Hironimo Verzo suo servilor, el qual, per il Conseio di X, alias li fo data una expeetativa de uno oficio de ducali cento a l’anno, voi questa gratia sia concesso a uno altro qual lui dirà. Da Milan, di V orator nostro, fo lettere, di...., et di Anglia, di.......... Fo terminato hozi far Conseio di X et doman Pregadi, perchè hozi se fa il parenlà di sier Alvise Mocenigo el cavalier, savio dii Conseio, di la (ìa de sua fia, fu di sier Andrea Dolfìn qu. sier Zacharia, in sier Piero Morexini di sier Tomà el non voleva venir, restava solum Ire savi dii Conseio et non si poteva far de iure Pregadi,'perché es Trivixan et Renier sono indisposti, sì che fu terminalo omnino far doman Pregadi. Da poi disnar, adunca, fo Conseio di X. Prima simplice, fu preso una parte, deghiaration di una altra parte presa 1487 in Pregadi : che de coetero li cai di X se possi impazar nisi in li statuti et capitoli in aquisitione dominii di quelle tere, die sono Ire cose, do senlenlie conforme, andar a conseio di Savii, et senlenlie falle in arengo, ut in parte. Fu preso, concieder licenlia che a Pollelo ca-pitanio di le barche, qual va a-. . , per il lempo starà inora, possi meler uno altro in locho suo ca-pilanio el li sia riserva l’oficio fin el ritorni. Fo principia a intrar nel Conscio Lorenzo Roca, et lelo il processo di uno pré Francesco di San Jeremia, è in preson zà più mesi, incolpado di sodomia et fo remesso al vicario dii patriarca. Item, fo lelo il processo di uno frate incolpado di far monede a Verona, fo rimesso al vescovo di Verona. Fono fati li capi per il mexe di avosto : sier Polo Trivisan, sier Piero Boldù, sier Antonio Sudati dotor et cavalier, siati altre fiale. Et poi chiamata la Zonla, preseno che la materia di le biave de coetero tulta sia comessa al Collegio di le biave, intervenendo li capi di questo Conseio per li do terzi di le ballote, sicome fusse sia terminà per questo Conseio. Fu parlalo di proveder che frali non possano esser confessori di alcun monastero di questa cilà per li rispetti eie. El l’hora era tarda, il Serenissimo disse non loca a imi a impazarsi in lai cose, sichè il Conseio si risolse. A dì 31. Vene in Collegio sier Jacomo Mar- 105* zello stato capitante a Zara, in locho dii qual andò sier Christophal da Canal, era vestito di veludo negro, et referite di quele occorrentie, iusla el solito, laudalo dal Serenissimo, el dito se provedi a Zara. Vene l’oralor cesareo insieme con il reverendo episcopo de Lubiana, stalo a Padoa a medicinali et tuor la aqua di certi bagni, hora ritorna ¡11 Alemagna, fu mandato a levarlo per alcuni di Pregadi, vestiti però di negro, liavia bela compagnia, alozato . . . . el è homo gratioso, ha ducati 30 milia a l’anno de inlrada. Parlò lui latine, et si