329 NDXXI, ACOSTO. 330 Et fo lelo uua letera di sier Alvise Gradenigo orator a Roma in sua reeomandalione, et una letera di sier Marin Zorzi el dotor podestà di Padoa, come ditto zovene era zonlo li col reverendissimo Corne- lio, con cavali... grossi, e non voi militar solo caxa Colona, ma solo la Signoria. Scrive di la fede di suo padre verso la Signoria nostra, et cussi voi esser el fio!. Et volendosi mandar la parte, Io Marin Sanudo contradisi, non si dovea tuor subditi di la Cesarea Catholica Maestà, se ben questo monslrava esser in contumatia al presente c non voler esser solo Colo-nesi, spechiandomi in Zuan di Saxadelo eie., et clic questi tali de facili poi far romper uno esercito. Con altre parole, scusandomi el mio frequentar le renge, perché la coscieritia mi move poi che so le materie per la istoria ho scrita ; e liabbi pacientia chi va vociferando contra de mi, che Dio a la fin li impagerà, con altre parole, persuadendo el Consejo a non voler la parte etc. Et sier Polo Capelo el cavalier savio dii Consejo mi rispose, dicendo questo è inimicissimo di spagnoli perchè li ha tolto el Stado e dato al signor Prospero Colona, e fo fiol di una fia naturai di re Ferando vechio, et che l’era con Fiorentini : dicendo si averà bon servicio de lui, è zovene, ha volunlà di servir questo Stado, e vorà zelile d’arme, e averà il modo di aver cavali grossi dii reame, et zà ne ha conduti 22 a Padoa con sì. Disse che Troylo Pigliatelo, Marin di Leze, capi di cavali lizieri, è subdili di spagnoli, iamen è nostri stipendiali. Iteni, el cavalier de la Volpe e so’ fradelo non ei da Imola subdili dii Papa? 196‘ dicendo era mal informato, persuadendo el voler prender la parte. Hor sier Gasparo Malipiero su le banche cridava; ma non Volse risponderli. Andò la parte, ave 3 non sincere, 58 di no, 112 de si, el fu presa. Prego Dio sia lollo in bona forma. Fu posto, prima si facesse il scurtinio, per sier Antonio Trun procuralor, sier Domenego Trivixan procuratorprovedadori sora el Monte Nuovo, alento in la Varoleria erano botege 19 le qual pagavano a la Signoria ducali 220 a l’anno, et fo vendute bora per la fabricha di Rialto, e stà strelo, sichè non è sta fato se non botege 16, però sia preso darli do botege ut in parte; la qual Varotaria è di sier Lorenzo Pasqualigo, con certe clausole ut in parte. Et sier Polo Trivixan cao di X et sier Carlo Coniarmi provedadori sopra le fabriche, andono da ditti Sa-vii, dicendo voler conlradir, perché dille do botege voleno venderle per compir Rialto; et cussi la parte non andò. In questa malina li Inquisitori mandono per li Loredani (ioli fo dii Serenissimo, dicendoli trovar, suo padre come missier Lunardo Loredan procurator era lansado ducali 300, e come Doxe ducali 300, tamen non haria pagà in questa guerra e poi è Doxe, se non una (ansa c dia pagar l’allra, però ri-spondeno quello li par. Tolseno rispeto a consullar. Zente nel campo dii Papa soto Parma, di Avosto 1521 e di la Cesarea Maestà. lanzo cavalli lizieri Lanze spagnole....... 850 300 Del marchese di Manloa . . . . 225 150 Del conte Guido Rangon . . . . 100 100 Di Zuan de’ Medici...... 50 160 Del signor Lorenzo Cibo . . . . 40 100 Del signor di Piombino . . . . 60 80 Del signor Vitelo e nepoti . . . 125 --- Del signor Gentil...... 50 --- Del signor Loixe Farnese . . . . 25 --- Di Zuan di Saxadelo..... 100 100 1625 990 Item, cavali lizieri del signor Alvise di Gon- 100 Del capitanio Zuchato..... 100 Di Guido Guaiño...... 100 Del conte Alexandra di Pizuol. . 50 890 350 1350 Fantaric. Fanti spagnoli....................4000 Lanzinech......................6500 Sguizari........................2500 Italiani........................5000 18000 Sumario di letere scrite per Colegio in questo mexe di Avosto 1521. Adì 2 Avosto. Fo scrito a sier Zuan Francesco Dolfin podestà di Montagnana, come le chiave sla la noie apresso el suo canzelier ; però lui sia quello tegni le chiave de le porte la note, e la matina ge le dagi a far aprire. (1) La carta 197* è bianca. 197 198')