127 UJìXXI, LUGLIO. 128 voi li mandi una bota di stagno, polvere et ojo, et si 'I voi li manderà 200 boi lì a Gorizia. Da Cureola, di sier Marchiò Nadal conte, date a dì 22 Lujo. Come, a dì 20, a bore 20, sentendosi combatterli apresso, drio la terra, unoschie-razo nostro da fuste, a caso soprazonse la galìa di Ile-timo soracomito sier Zuan Maria Semitecolo, qual combatò con le fusto et ne prese una, la qual, visto venir la galìa, lassò di combater il schiomo. Et cusì presa la fusta da la galìa, e amazalo assa’ horneni, in quella bora la condusse lì a Curzola. La qual è di banchi 18, patron Antonio Spaliota, solo il governo di uno nominato in le letere, armala in Atìcona, et è sta presentati ditto patron con homeni, e il corpo di la fusta, et do bombarde di ferro, et una di reparo. Il resto che era in dilla fusta, tutto da quelli di la galìa, nel combaler hanno fato, poi presa fu messa a sacho. Et scrive forma processo contra dì questi, e lo manderà a la Signoria nostra. Scrive, è bon si fazi provision a le mure di la terra, ch’è marze e vechie, et che possi spender le 39 et 40 per 100, et non su-plendo, di danari dì quella camera, perchè truova è sta dà a molli provision per Colegio a quella camera che di jure non dieno aver. Di sier Alexandro da cha’ da Fexaro capitanici di le galle di Barbaria, date in porto di Saragossa, a dì 12 Zugno. Scrive il suo navegar, et come per le galle . .. state ... è sia conduto de lì do . . . vuode prese da fusle de i nimici, e si lien 76 li homeni scampasseno in terra. Tamcn, è zorni 15 ancora di loro nulla se intende. Scrive, anderà a Porlo Magro, ma ha inteso per naviliì venuti di Tu-nis, quel Ile esser ritornato, et non aver potuto far nulla, imo da arabi esserli sta tolto l’oro havia trovalo; la qual nova saria di danno, perchè quel Re dia dar assai a nostri merchadanli. Da poi fo loto una teiera di sier Alvise Fosca-ri podestà, e sier Toma Moro capitanio di Vicenza, di 30. Di certo caso seguilo, di 3 quali asal-tono uno famejo di uiio cavalaro per luorli le letere eie. ; per il che dimandano autorità di darli laja. Fu posto, per li Consieri, dar a li dicti rectori libertà di far proclamar chi acuserà tal excesso, li maltatori habino L. 1000 di pizoli di so’ beni, si non di danari di la Signoria nostra; e si uno compagno acuserà l’allro, sia asolto eie. ut in parte. Fu presa, 99, 4. Fu posto, per li Savii dii Consejo e di Terra ferma, alenlo li movimenti presenti, e per aver governo si a le zenle nostre come a le fabriche di le lerre e altro, che dcprcesenti sia electo per scurtinìo di questo Consejo uno Provedador zonera] da lerra ferma con ducati 120 per spexe. Meni con se 12 cavalli et do stafieri, di qual non monstri alcun conio, possi esser eletto, di ogni loco, ofizio e rezimenlo, edam de quelli oficii fosseno fati con pena; non possi refudar solo pena di ducali 500, da esser scossa per li Avogadori senza altro Consejo, la mità di la qual sia sua e l’altra mità di l’Arsenal nostro; et essendo qui respondi immediate, et non essendo, re-spoiuli da malina in Colegio etc. El sier Antonio Trun procuralor e sier Francesco Foscari savii dii Consejo voleno la parte, con questo, dillo Provedador babbi ducali 100 al mexe, meni solimi cavali 10. Et sier Piero Gradenigo cao di XL, voi la dita Zonta di do Savii dii Consejo ; ma che ’I sia eleclo senza pena. Andò le parie: nulla non sincere, 5 di no, 39 dì do Savii dii Consejo, 61 dii Cao di XL, 118 di Savii, et questa fu presa. Et fo mandà a far li bolelini per far dito scurli-nio; qual fo balolado da poi expedita una altra parte. Tolti N. 13 el niun passoe. Fu poi posto, per li Consieri e sier Piero da cha’ da Pexaro savio a Terra ferma, hessendo molti mexi in questa terra 4 oratori di la magnifica comunità di Brexa quali hanno certa differenti con quelli di 76' Chiari, et acciò siano expedili, sia commessa la dilla diferentia a l’oficio di XX savii. Et a l’incontro, sier Antonio Trun procuralor savio dii Consejo, vuol che la dilla diferentia, atento è slà tralà in Quarantia, sia etiam comessa a la Quaranta zivil vechia; in la qual opinion introno sier Piero Gradenigo, sier Ferigo Michiel cai di XL, et sier Francesco Foscari savio dii Consejo. El resto di Savii nulla volseno meler, el sier Antonio Zuslignan el dolor Consier messe indusiar. Hor sier Piero da cha’ da Pexaro andò in renga, el parlò in favor di brexani e inlrò nel caso. Tamen il Consejo sentiva fusse commessa a la Quarantia, e venuto zoso, li Consieri voleano d’acordo indusiar per far il Provedador zeneral e intrar in altro; ma li Cai di XL, che ozi compivano, volseno mandar la soa parie, et sier Luca Trun el consier, et sier Piero da cha’ da Pexaro predilo si tolse zoso di la prima, et messeno che ’1 fosse commesso che li Savii non hanno aldito dita causa la debano aldir, et venir a questo Consejo in termine di zorni 15. Et dito sier Luca Trun andò in renga cargando mollo sier Francesco Foscari savio dii Consejo, e tacile diceva di sier Antonio Trun, videlicct noi nominasse, danando il cometer a la Quarantia, dicendo è bon cometer la causa a Cai di