43 MDXXI, LUGLIO. 44 Sier Piero Boldù è di la Zonla, qu. sier Luuardo.......47. 92 Sier Zorzi Pisani dotor et cavalier, savio dii Consejo......81. Gl Sier Andrea Trivixan el cavalier, fo savio dii Consejo, qu. sier Toma procurator........82. 64 Sier Fanlin Barbo, fo avogador di commi, qu. sier Marcò.....49. 90 f Sier Marco Foscari, fo censor, qu. sier Zuane.........83. 57 Sier Alvise di Prioli, fo savio dii Consejo, qu. sier Piero procurator . 75. 63 Sier Gabriel Moro el cavalier, fo pro- vedador al sai, qu. sier Antonio . 39.100 Sier Alvise Zantani el grondo, qu. sier Lunardo.........33.108 Sier Bironimo da cha’ da Pexaro, fo Consier, qu. sier Benedeto procu- rator. ........ . 75. 72 Sier Marin Sañudo, è di la Zonla, qu sier Lunardo....... . 40. 99 Non. Sier Luca Trun el Consier, qu. sier Antonio......... f In Gran Consejo. f Sier Marco Foscari, fo Censor, qu. sier Zuane.......... 804.249 Sier Fanlin Barbo, fo avogador, qu. sier Marco.......... 329.729 Sier Michiel Trivixan, fo avogador, qu. sier Andrea ........ 328.731 Sier Zuan Antonio Venier, fo ai X of- fìtii, qu. sier Jacomo Alvise . . . 470.589 Sier Gabriel Venier, fo avogador, qu. sier Domenego....... 287.768 Item, fu falo dii Consejo di X sier Piero Trun, fo podestà a Brexa, a cui tochò la voxe; et di Pre-gadi niuno non passoe. 21 Adì 15. In questa note passala fo grandissima fortuna, venlo et pioza, zercha a bore 8, con tempesta non poclia ; sichè fu un teribilissimo tempo. Dio voglia non habi fato danno in qualche luogo dove l’ha tochà. Et a hore 6 li presonieri numero 8 erano in Armamento, rompeteno il muro a uno banebo dove sla il scrivan di le preson, et 8 di loro ussileno, 2 restono, perchè erano spazadi, nè volseno star a es- ser proclamali di novo. Li 8 fono sier Sebaslian Vi-luri di sier Alvise, sier Francesco Memo qu. sier Nicolò, Zuan di Biri, uno frate et 4 altri. Et cussi us-siteno di palazo e l'uzino via, e questa malina li Avo-gadori fono in preson et a veder la rolura, e trovo-no un marlelo di laiapiera, e formono il suo processo et andono in Quaranlia, et messeno parie di chiamar dili 8 presonieri erano in preson, debano venir ad apresentarsi e ritornar a le preson, sollo pena et con laja chi quelli amazerà eie. Olirà li nominali di sopra, è Marin di San Stefano, Pietro Antonio di Perlin, qual è anni 7 era lì, et uno liironi-mo Zollo fo confinà a morir in la Forte, Alvise Pi-xaui zoè Misani, qual andò fino a la forcha per esser apichalo, poi fu suspeso et lajà l’opinion dii Doxe, e uno fra Piero Sparapan di Cologua. Di Milan et da Crema et Verona fono le-lere, el sumario dirò di sollo. Da poi disnar, fo Pregadi da basso per il fredo 21 * e gran vento ora ; el il Doxe havia veludo allo basso indosso. Suo Dol sier Vicenzo non vene. Vene ben sier Lorenzo Loredan procuralor, fo dii Serenissimo, che poi la morie dii padre più non è stato in Pregadi, el fo lelo prima le sottoscritte letere per do secretali Di Roma, di V Orator nostro, di 8. Come eri, passa hore 22, ricevete nostre per Malcontento co-rier. Questa malina fo dal Papa el li disse, ut in Ut-teris, la Signoria havia avuto la sua lelera con l’avi-so di quanlo Soa Sanlilà li havia dito, dolendosi che francesi li voleano luor Bezo; la qual cossa era sta udila da la Signoria nostra con dispiacenlia et ad-miratione: dispiacenlia per Tafano di Sua Beatitudine, admiralion che il re Chrislianissimo volesse tuor le soe terre, sapendo esser obsequiosissimo di la chiesa Dol, pregando Soa Sanlilà non volesse muover arme in Balia, ma scriver al diio re Chrislianissimo, et questo perchè turchi, che voleano luor la impresa di Ilongaria, vedendo guera fra cristiani, tanto più gajardi sariano ; con altre parole ben dile, et che la Signoria havia mosso le so’ zente per de-fension dii Slato dii re Christianissimo, non per ofender Soa Beatitudine uè altri. 11 Papa disse che era vero quello li disse, poi monsignor di la Molla era slato da lui e promessoli cose assae, et torna dal re Christianissimo. Si ’1 farà, farà el debito suo « et anche nui non mancaremo dal nostro canto di far el debito nostro » el quanto a turchi, disse sarìa mejo che cristiani fosseno su le arme, perchè si po-triano voltar conira il Turcho. Poi disse aver inleso francesi se ingrosava, et che aspelavano le zen-