51 UDXXI, LUGLIO. 52 dor dice bisognerà far rcdur la dieia per aver li-ccnlia a spese di la Signoria nostra, che non costerà in ludo ducali 100. Scrive, il Governador averli 25 dillo bisogna far provision di arlclarie per campo e animali le tirano. Ila serilo a Iirexa mandi 4 falco-neli et do sacri. Scrive si mandi il vice Colalcral, aziò, dovendo dar danari a quelle zenle nostre, se li possi dar el far la monslra. I)il ditto, di 12, hore una di note, date pur a Chiari. Come manda uno aviso zercha li grisoni. Itcm, alcuni avisi auti di le cose di sopra, et come bavia falò relenir do homeni d’arme dii Governador di suo ordene, questo pcrcbè era venuto uno da Re-zo a dirli non potcano più servir per la pena ha fato il Tapa niun subdito di la Chiesa stagi a soldo con altri, el questi è resani, e dillo messo è slà relenulo et cxaminalo et tolto il constiluto, el si farà expe-rientia per saper allro. Item, la deposition di uno nominalo .... vien da le fiere si fa nil conia di Ti-ruol : come de li si principiava a far fanti e si diceva per mandarli ne la Fiandra. El lezendo le dite lelere, vene le ter e di Milan et di Franza, et fo lassalo di lezer il resto che mancava, et li Savii vencno fuora di cheba a poner una letera in Franza, et poi fo leto dite lelere bora venule, et ne è una drizala a li Cai di X, qual non fo lela al Pregadi. Fu posto, perii Savii, una letera a l’Oralor nostro in Franza, et si farà al zorno di eri, solicilando il Re a le provision, nè vardar a le parole dii Papa, che lo fa per inlertenirlo, et voy far da magnanimo Re, perchè qui in Italia il Papa da ogni parte fa zenle, et cussi quelle di la Maestà Cesarea che fino a Trento c nel contà di Tiruol si fa zenle. Etiam quelle di fiorentini si uniscono. Nui non mancheremo, ma non senio bastanti, pertanto Soa Maestà non voy mancar a eonservalion dii Stalo suo di Milan, perchè nui dal canto nostro non mancheremo eie. ut in litteris, con allre parole da esser dite per l’Oralor nostro a quella Maestà. Ave 211 ile sì el 2 di no, el fo subilo la letera spazata. Da Milan, dii Secretarlo, di 13, hore 12. Come monsignor di Terbe li ha dillo, con el qual ozi ha desinalo per solecilarlo a le provision, che monsignor di Lutrecb a dì 10 partirà per qui, el saria prestissimo, et che à auto lelere di monsignor di Lescut fornissi Parma et si redugi con le zenle a Piasenza. A questo, lui Secretano disse saria bon prima aver il parer dii Governador nostro, per esser cosa importantissima il relrazersi. Scrive, questi non haverauo sguizari, et tien a la fin convegnirà relra- zersi in Milan, maxime per la nova dii perder dii regno di Navara, perchè spagnoli se ingagliardirà -no. Scrive, li 2000 fono tali li a Milan sotto quelli tre capi, è parlidi, vanno verso Piasenza. Dii Governador zeneral nostro, date a Chiari, a dì 13. Manda avisi di Parma, Milan et Zenoa. Et par siano sta retenule alcune letere a Fiorenzuola, andava di Milan a Parma a monsignor di Lescul, però saria bon la Signoria facesse retenir la posta vien di Alemagna va a Roma, qual capila in veronese, perchè se intenderà qual cossa. Scrive, sguizari verano presto a stipendio dii re Cristianissimo, come si ha auto avisi. Di Parma, di monsignor di Lescut al Governador nostro, date a dì 11. Come il signor Prospero Colona veniva ad incitarlo, et questa note ha interceple a Fiorenzuola sue lelere veniva da Milan. Di Milan, di monsignor di Terbe, di 12, al Governador. Come sguizari saranni Marti a dì 16, et vaiesani a Calerà, et li manderà zonli i sarano a Milan, verso Parma. Di Zenoa, dii governador Otavian da Campo Fregoso, di 10, a monsignor di Terbe. Come li mandi 12 bombardieri lino a Scrravalle e li manderà a tuor con scorta. Scrive saranno in ordene dii lullo sin Sabado a dì 12, el voi far certo arsalto contra li turnici eie. Avisi da Milan al Governador, di 12. Come il re Cristianissimo manda 5000 venturieri, et sguizari verano, et cussi scrive il capitano di Berna fo qui con li altri sguizari, fo a stipendio dii Papa. Li fanti è partili per Piacenza col conte Lodovico di Belzojoso, et è avisi di Zenoa, scrive, li fanti vadino per piaseulina per li monti verso Chiavari ad arsal-tar li nimici da terra e loro anderano con l’armala e allre zente da mar. L’armata di Marseja dii re Cristianissimo si unirà con questa. Scrive di Milan, doni. Bernabò Visconte è venuto qui. Item, zonse, vien da Boma in stalcla, monsignor di la Molla, va al re Cristianissimo, riporta bone parole dii Papa, el quel- lo ha fato è slà per difendersi e non per ofender la Cristianissima Maestà. Scrive, questi signori ha bisogno di 50 cavali lizieri nostri, che slagino a Cassali a custodia dii ponte hanno mandalo a far far de lì. Domino Visconte è parlilo per Parma eie. Dii dito Governador nostro, date a Chiari, a dì 13. Scrive zercha monsignor di la Mota venuto di Roma, i| Papa par Irati acordo col re Cristianissimo, ma fa per interlenir le provision ; però è bon scriver al Re non resli di proveder. Etiam