7-23 mdxxxiii, scrisse;, disse di sì, fattive dar la copia di la lettera. Quanto a l’aboecamento dii papa col re Cristianissimo, Soa Maestà disse non stimarla se ha-vesse a tratar cosa di molto movimento. Li dissi zerca la trata di cara 1500 di Paia, di fomenti, alias concessa. Soa Maestà si scusò era il parlilo slretto, dicendo si vederia, et sarà grande carestia di aprii et mazo, i qual tempi saranno spaventosi. Poi Soa Maeslà andò in capei,'a, et io presi licentia. Avendo richiesto di visitar la serenissima imperalrice, parlai al conte di Miranda suo maiordomo, e posto ordine hozi poi disnar a 5 bore. Andai; era senlada in lerra sopra uno tapedo con 20 soe damiselle in lerra sentale discosto di lei. Feci reverenlia volendo basarli la mano, non volse, et mi allegrai di doe cose con Soa Maestà, di esser risanala et di la vittoria, pregando Iddio conservasse li anni longi a Cesare el lei. Soa Maeslà ringraliò dicendo l’era ben certa, et tulsi licentia et mi partii. Diman quella Maeslà fa cantar una solenne messa per la vittoria aula. Mando alcune lettere di la vittoria, ma dicono galìe 20 el sono 26. La copia saranno qui avanti. Dii ditto, da Momon, di 10 Septembrio, ricevute a dì 29 ditto. Scrive in materia di for-menti, et scrisse di 2£) luio et non ha auto la risposta, tamen have letere dii Conseio di X el Zonta zerca far comprada, unde li ha parso, si-ben non ha commission, far comprada con la regina Germana moglie dii signor duca di Calabria di salme 6000 grosse, eh’è parte di le soe inlrale di Cicilia che li lassò el qu. re Ferando cattolico suo consorte, et ha auto trata di 20 milia salme grosse el 12 milia di rispelo con pagar tari do meno de la imposta di Cesare, et passando tari .... non voi si pagi più de uno ducalo per salma, et la salma grossa bo inteso da uno mercadante pralico sono stara 4 di nostri, che eresse per ogni cento, el sono for-menti de la costa di la Bruca et Lentines, che sono li mior de Sicilia, quasi menudi,. el è stara 80 milia de fermo et 50 milia de rispeio, el voi mandarli a Venetia a tutte sue spexe, li danari li siano dati a Venetia o in Spagna dove la vorà : è stà diffìcultà, voleva ducali d’ oro, ... il marito ha tenuto da la Signoria, sichè la cosa è conclusa et se farà li inslru-menli, et non volendo la Signoria, quelli non reti-fichi et lui romperà ben el mercado. Scrive ha usalo prestation per far ben etc. Dii dito, di 14, ricevute ut supra. Come qui in Monzon sto con gran spesa el pericolo, le caxe è ospitali, per cadaun 3 et 4 amalati et per la mol- , SETTEMBRE. 724 tiludine di le zente è gran felor per le strade et puza, si non in una strada publica principal : si aloza streli et mal, dubito di peste. Hozi è stà dato principio aldir quelli se voleno doler et agravarsi de Cesare, che porta tempo assai. Fin hora non hanno fallo altro se non habililar el magnifico May, qual è catalano, che ’1 possi esser iudice di Aragon, che per capitoli è proibito; da poi longi contrasti hanno abilità che ’I sii con tre conditoli : il primo, slar a la decision loro ; secondo, legni beni slabeli in Aragon, aziò si possi pagar conira de lui di qualche sentenlia falla ; et che non possi far allo alcuno senza intervento di aragonesi. Visitai el gran co-mendador di Lion e monsignor de Granvela. Zerca la ripresaia dii Ilam disse si vederà. Dimandai la copia di le letere dii re di Romani, non la putì aver. Lauda mollo le letere scrive don Lopes de Soria a l’imperador. Come hanno dito questi signori, non temeno bravale dii re di Frauza. Gionse de qui el fradello dii marchese di Brandiburg, venuto per sue facende, chi dice per il concilio, chi per la liga di Svevia eh’è compita. L’ orator dii duca de Milan mi ha dito l’imperalor se porta benissimo verso Soa Maeslà (Excelentia). Eri vene nova come 1’ armata del Barbarossa esser zonta con quella del Judeo, in lutto legni 42, haveano preso ne le acque di Piombin nave quatro zenoese che andava per grani, over venivano cargi de grani de Sicilia. Illustrissimo et excellenlissimo patron mio observandissimo. Essendo qui el signor missier Andrea non mi exlenderò in molle parole, sohm li dirò sicome 60 galere et fuste lurchesche ne aspetavano venere, che fu eri, ad hora de terza dietro a Capo Gallo con le puppe in lerra. Et non obstanle che Sua Excel-lenlia havesse mandato a ordinar al suo galeone et a quello di Belhomo, deputati per guardia, che dovessero sorzere tanto sopra di le lor prove quanto era possibile per investire lui per fianco, et dillo galeone non ne fece niente, di modo che ne fu forza darli luto lo traverso a meza canonala et re ieteno di bone canonate et ne bulorno in fondo lo bergamino di Materana, perhòsi recuperò luta la genie; et poi appresso dui tiri de cannone se imbaracò la nave di Antonio de Talamo con quella de Malpagato per causa di la paura de le bombardate che continuamente seguendo ne tiravano, di modo che ne fu forza abbandonarle per paura di pegio ; et la magior parte di la genie con li patroni per voler nger con li balelli reslorono presi, el da pò alcuna