435 JJDXXI, SETTEMBRE. 45G dato a ijucsli regenti ducali 12 milia .per la coni-preda di.... e ’1 reslo darà, e il conte di Yenafro non trova danari per li cambi fati a razon di G per 100. Scrive, è venuta nova una fusta di turchi esser slà presa da (uste di Tunis. La nave fu presa par sia stà condula a . . . . Il ducha di Termini ha auto novo comandamento di andar in campo con la sua compagnia, et par vadi. Manda lctere di Sicilia de sicr Pelegrin Venier, con lctere dii Capitanio di le galìe di Barbaria. Di Palermo, di sier Pelegrin Venier qu. sier Domenego, date a dì 7. Come li beni di francesi, zenoesi et milanesi fono tolti in nota et rete-miti in quel regno, è slà ritornali, e la nave era in porlo a Messina di zenoesi lassata, e reeargù lo sede e va al so’ viazo. A di 17 zonse le galic di Fiandra in dillo porlo, et a dì 30 pur dii passato zonse vele 16 con il Gran Maestro di Rodi, vanno a compaginalo a Rodi, cl poi partì per andar al suo viazo. È zonto Francesco Luclio, qual con l’armala, scrisse per altre soe, andò in Levante in corso, dicea conira infideli, volse salvo conduto et l’ave, poi il Viceré lo fece retenir, et questo perché etiam lui con salvo conduto prese una fusta mesinese a la Goleta di Tunis. Scrive, è slà ordinato, per lelere aule di * Roma, questo san Michiel far la monslra di questi dii regno sono ubligati, et si mete in ordine li capitani di zentc da guerra, si munisse li castelli da mar, el scrive l’ordine dato, e in tre lerrc si fa la mon-stra di tutto quel regno ut in litteris. Scrive, esser aviso di Spagna per li tumulti di Valenza contra li nobili è seguilo assai occision, cl morti da 30 milia mori, et liberalo il ducila di Calabria, et il ducha di Gandia el uno altro malmenali, el morti più di 300 cavalieri di Valenza da li populi sublevali contra di loro. A Majoricha etiam è seguito rumor, molli morii di principali eie. Scrive la condilion di fomenti e quello valeno, e le Irate serale, et si fanno provision. Scrive in fiiie altre nove di Spagna et garbugii in Majoricha grandi ut in litteris. Fu poi balolato il scurtinio di 4 savii dii Consejo, qual fu in luogo di sier Domenego Trivixan cavalier procurato!’, sier Polo Capello el cavalier, sier Andrea (’.riti procurato!* che compieno, et uno per Ire mexi in luogo di sier Antonio Trun procurator, ha ret’u-dato, et quelli rimaseno sarà noladi qui solo. Con con gran jubilo di tulli rimase sier Lorenzo Lorc-dan procurator, fo del Serenissimo, e andò meglio di sier Alvise di Prioli inquisitor suo, che ozi dovea in Gran Consejo meter, insieme con sier Antonio Condolmer so’ colega, di tuorli la procuratia. Cazele etiam con titolo sicr Antonio Justinian dolor, da sier Hironimo Justinian procurator, senza litoio, per gran pratiche fate. Item, cazele sier Luca Trun stalo più volte, perchè li XL non l’ha volcsto, et questo refu-dar di sier Antonio Trun non ha piaceslo al Consejo. Il (piai sier Alvise di Prioli poi rimaso, andò dal Principe e a la Signoria, e tolse respelo a intrar. Item, fono fati do Savii a terra ferma in luogo di sicr Piero da cha’ da Pexaro et sier Francesco Coniarmi, che compieno, el rimase un nuovo per la non pensala, ch’è sicr Ilironiino Querini. Vene letere di campo, fazendosi tal scurtinio il qual sarà posto qui soto, el poi fo Icte. El nota: fo chiama questo Consejo per le cosse di Uongaria, tu-tnen tante era le pralii he di farii Colegio, che fo lassato le cosse puhlichc et atteso a far questa balo-talione. Di campo, date a San Segondo, dal proveda- 271 dor seneral Oriti et sier Polo Nani capitanio di Bergamo, date a dì 21 hore 3 di note. Come il campo inimico è pur dove erano, e intendono per più vie aspetano il retroguardia vien dii reame, qual è di qua dal Tronto verso Loreto. Etiam si divulga il Cardinal Sedunense dia calar con 15 milia lan/.i-nech per la via di Trento, over di Como; le qual nove se doveria saper la verità, perchè importano assai. Pertanto, pregano la Signoria mandino a veder, perchè francesi non se curano di saper e sono molto odiali da li populi e dal paese, poi non consulta Lu-Irech molto con loro Provedadori. Monsigiior di Vegli è pur qui, nè ancor è partilo, e Lulrech slà mollo suspeso poi la sua venuta. 1 nimici stanno cusì dove i sono, à qualche loro obieto, el le burchielc per far il ponle sora Po è preparate a Viadana. Li sguizari di Cremona non è ancor zonli, ma dicono verano, et zonli i sarano sarà in campo da 9000 cl più, come questi dicono; sichè lieneno li cantoni non vorano mandar sguizari contra sguizari, però verano lanzinech. Li oratori sguizari è ritornati dii campo dii Papa, dove è slà ben visti et honorati, et datoli ducali 100 per uno, el a do soi etiam è stà presentati, perchè altra fameglia non hanno con loro. Non hanno parlato ancora con Lulrech; ma riportano aver parlalo al signor Prospero zercha volersi inler-poner a conzar queste difercntie, il qual li ha risposto si ’1 Re darà Parma e Piasenza al Papa, ch’è terre di la Chiesia, si potrà parlar d’acordo, et che quando li concesse dille terre, il re Christianissimo li promise al Papa darli Ferara, però voleno, o ditte terre over Ferrara; et che la bravano mollo eie. Scriveno zercha grisoni insolenti, el hanno ricevuto