29 MDXXI, LUGLIO. 30 Zuan F.mo de sier Zorzi cavalier, proeurator, qual è bandito. Sta nel monasterio di san Zane Polo, dove è andato molti patriei di primi a visitarlo, et Io fra li altri, sichèpMÒ/i'ceehi voleva poteva andar, e niun diceva alcuna cossn; ma inlralonvogador sier Alvise Mocenigo el cavalier, deliberò farlo ussir de li et non stesse cussi publice come el stava in una cella di fra Martin sora el canal. El mandò ozi fanti di lo ufficio a far comandamento al prior andasse a l’oflicio a parlar a li Avogadori; in la qual opinion par siano intrali li compagni sier Francesco da dia’ da Pexaro el sier Lorenzo Bragadin. Et cussi la matina, venne diio prior a di. .., qual fo admonito a lieentiar dii monastero il prefalo exule, alitar si farà provisione: el qual disse lo faria et cussi fece ; sichè el dillo sier Zuan Emo si partiva di la cella el sleva, e siete ascoso. Da poi letto le letere in questo Pregadi, sier Piero da cha’ da Pexaro, el qual con sier Toma Mo-zenigo savii di Terra ferma, di ordine dii Golegio, andò da l’orator di Hongaria per tralar la materia di danari, el qual auto ha lelere dii Ho, di 22 e voi ducali 22 inilia in ultima o vengi via, referite tutta la materia, e come ha visto la letora dii Re e loro li hanno oferto ducati 15 inilia, a la fin era conde-seso a questo numero di 20 inilia ducali, dicendo lui pagerà li 2000 dii suo eie. Fu posto, per li Savii lutti, dar libertà al Colegio concluder con dito orator hungaro in ducati 20 mi-lia, per resto e saldo, come quel più avantazo di la Signoria nostra si potrà, con darli robe e in più tempi si potrà far. Ave 195 di si, 3 di no, el una non sincera. Fu poslo, per li Consieri, non era sier Nicolò Bernardo, Cai di XL e Savii, excepti li tre noterò di solo, che hessendo sier Antonio Trun, sier Dome-nego Trivixan el cavalier, sier Andrea Grili procu-ralor elecli Proveditori sora le vendilion per il Monte nuovo, el tulli tre sono Savii dii Consejo, alenlo le oceorenlie presente sia elecli il primo Consejo per scurlinio 3 in suo loco, con pena, potendo essere elecli di ogni loco el olicio, i quali tre Procuratori però restino sora il Monte nuovo, novissimo et vocino. Fu presa. Ave .... Fu posto, per li Savii ai ordeni, una parte zerca li Patroni di le galìe, quali tien modo aver de li danari depositali per pagar loro 40 in 50 homeni ; per tanto sia preso che aperti li gropi non si possi dar danari a Patron alcun solo pena di la p:irte 1512 a di primo Lujo, presa in questo Consejo, la qual parie si mandi a l’Arsenal, e la pena sia comessa a li Avogadori e a cadami di Colegio. Ave 150, 4, 4. La messe sier Lodovico Miehiel, sier Zacaria Barbaro, sier Fantin Zorzi et sier Cristofal Barbaro. A dì 10 Lujo. La mulina vene in Colegio l’ora- 13 tor di Franza per cosse particular, per le inlrade di certa abbatta è su quel di la Signoria nostra. In questa malina el Doxe andò per palazo exor-tando li judici a far juslicia, justa la forma di la sua Promission, eh’è molli mexi il Doxe passato non è stato per la sua invalitudine di non poter caminar, el mal volenticra si feva portar in carioga. Da poi disnar, fo Pregadi per scriver a l’Oralor va al Signor turcho. Fo publicati li deputali per questi 3 mexi a acom-pagnar il Serenissimo Principe et Illustrissima Signoria, et etiam di altri, perchè Domenica si farà la festa di san Marco, et il Doxe anderà in chiesia a messa. Da poi vene le infrascriple lelere, hessendo re-duto il Pregadi. Da Milan, di sier Alvise Marin secretario, di 8, hore 22 Come fin hora non ha scrito lassando il cargo al Governador era li ; la qual venula ha fato bono oficio, et alcuni li dimandoe si l’era venuto a visitar eaxa sua, ai qual rispondila esser venuto per coadiuvar le cosse di la Cristianissima Maeslà. Scrive, il conte Nicolò di Gambara, stava a Piacenza, è venuto lì a Milan di ordine di monsignor di Lescu el li ha parlato, dicendo è slà confimi lì a Milan et questo per dubito non se intendesse con li foraussili. E lui Secretario li disse : « Come poi esser? seti stalo sempre francese bon servilor di la Maeslà dii Re I » Rispose, come il capitano Bonavale, è a Piasenza, a-vendoli dito a caxa sua in brexana si adunava zenle conira il Re, lui scrisse per saper la cossa, e li fu risposto veniva il duella di Bari con IO milia persone, e perchè monslròdila lelera, fo tolto a sospetto et mandato di qui. Tamen ha inteso è slà molto rebufalo da monsignor de Lescut, e ditoli sempre ha messo mal Ira la Signoria e il Re. Scrive di la retention di quel Bortolo Foriero di maislri de le inlrade regie extra-ordinarie, el qual sei volte a la selimana pranzava con monsignor di Terbe, el qual è slà examinalo do volle. Questo par havia ordine, il dì di san Zuane, zoé la note, amazar Lescut, Terbe e il Zeneral, et havia in caxa, a dì 22 che monsignor di Lescut andando per la (erra, da homeni 100, perchè ne ha confessalo ; ma ozi hanno fallo venir in castello sua moglie per examinarla di questi homeni. Scrive, ozi è zonto qui Pontremin capitano di zen te d’arme, qual fu quelle prese il signor Prospero Colona parie di la corte zà 4 dì. È venuto per le poste; va dove l’era