117 MDXXI, LUGLIO. 118 dolo assai eie. El per Soa Serenità lo ringratioe. Scrive, ritornò li fanti spagnoli fati per don Zuan Ilemanuel in Roma, per averli dato pochi carlini, di quelli ne ha fato 800 mal in ordene, el tulli parlino per Bologna, i quali per la strada vanno facendo molli danni. Dice, il reverendissimo Eliseo el altri cardenali ha diio: il Papa a bora non è a pentirsi di la mulation ha fallo, et el signor Alberto da Carpi ha dito non sarà inezo Avoslo, che ’1 Papa e il re Cristianissimo tra loro barano aconzale le cose. Scrive, el reverendissimo San Zorzi a Napoli morite a dì 6 di questo. La catnerlengeria, che l’aveva, è in garbujo. Il cardenal Cibo la voria, ma il cardenal Armelino offerisse al Papa ducali 50 milia, el il re-U verendissinjo Medici la voria per lui. E il cardenal Santa f voria lo episcopato llostiense, e lassar el secondo grado, eh’è episcopo Albanese; ma diio llo-sliense el reverendissimo Medici voria lui; siché è in discordia assae queste cose. Scrive, li corieri nostri dicono, per camino vien retenuli e apertoli le letere, nude lui Orator si ha dolesto di questo al Papa, el qual promise far provision. Noto. Il Baviera corier, qual portò la lelera de la i realion, dii Papa, fo vestilo di scarlato dal Papa et donatoli ducali . . . ; el qual corier è nominato Baviera, et ha porta a hora le letere. Dii dito Orator, date a dì 20. Come di 24 fo ¡’ultime. Come cri sera ricevete nostre di 8zerca il monastero di Santa Margarita di Torzelo, et di 21 con surnari di Hongaria e la lctera di quel Ile scrive a la Signoria nostra, e una altra lctera zercha le le-lere soe retenule dal governador di Bavena. Il qual dice, li mancha una di la Signoria, perchè erano quatro el ne ha aule indrio solum tre. Scrive, parlerà al Papa etc. Avisa, Ardegino secretano dii Papa è venuto conira di lui che andava dal Papa dolendosi di dillo caso seguilo, qual è slà conira el voler dii Papa, et Sua Santità se ne duol assae, perchè non voi sia re-tenute letere va a la Signoria. El l’Oralor rispose era certo dii Papa, e li fe’ lezer la letera de la Signoria, dicendo voria rehaver ditte letere. Bispose lui, è slà scrilo siano mandale a Venecia da esser consegnale a lajsignoria. Da poi, scrive, andò in ca-slelo dal Papa, el qual subito visto, li jurò sopra la fede sua non sapea la relenlion de le letere a Bavena, nè era slà fato dii suo voler, ma ben fosseno relenule letere di soi ribelli, dicendo: « Quel pazer-relo dii governador di Bavena, lo casligaremo ». L’Orator disse la Signoria era certissima non esser sta fato di mente di Soa Santità, facendoli lezer la lelera propria de la Signoria, e disse voleva al-men rehaver le letere. Soa Salitila disse: « Bavemo scritto; tutte sarano mandale a Venecia ». L’Oralor disse manchava una bolla in piombo. Disse el Papa : « Nulla sapemo di questa ». Poi esso Orator li lexè li sumari di Hongaria e la letera di quel Be. El Papa disse: « Da nui non mancherà ad ajularlo » ; c l’Orator instando non era tempo de indusia, il Papa disse: «i Non mancheremo ». Scrive, manda la Ic-lcra di 15 istante; manderà le altre, ma dicono averle mandate de qui. Di Milan, di Alvise Marin secretano, di 28, liore 20. Come scrisse el zonzer eri di monsignor di Lutrech, et quanlo li havia ditto scrivesse zercha tuor per la Signoria nostra li grisoni, overo 70 * valesani. Bora avisa, questa maliua ditto Lutrech esser stalo sopra zenle d’arme eie. et scrilo al Go-vernador nostro vegni lì a Milan a consultar, benché volea andar a Lodi, ma monsignor di Lescut è velluto qui, però bisogna etiam el Governador nostro vegni. Et come li ha dillo monsignor di Torbe, hora ch’ézonlo Lutrech, non dubita zonzerà monsignor di San Valier con G000 fanti. El ozi poi disnar, parlando con lui Lutrech, li disse non dubitava più, poi ch’è zonto a Milan, dicendo: « Che zelile ha la Signoria voslra ? » Lui Secrelario li rispose : « La Signoria ha 800 lanze, 5000 cavali lizieri el 3000 fanti zà fati ». Lui Lutrech disse: « Sapete il nome de’ conleslabeli? » Bispose di no. Disse: « Voria avella lista, serivè a la Signoria la mandi, e scrivo fazi laidi el loy questi 3000 valesani, i quali sarà por la Signoria e valerano per 6000, et questa cossa durerà pocho tempo, el la Signoria recupererà Bavena e liarà le terre soe in la Puja, però bisogna la Signoria mandi uno qui con danari, per luorli, el li dirò un pensier dii Be, overo se la Signoria voi ve lo dirò a vu ». Poi voltatosi verso monsignor di Le-scu, disse in francese: « Parano Prcgadi ». Scrive, domino Galeazo Visconte era lì, et disse a lui Secretano, questi ha lerminà lassar a la custodia di Parma 400 lanze et 3000 fanti. Scrive, è letere di Zenoa, di 24, in Gasparo Friuli. Come in Valenza era tumulto, e amazalo el ducila di Gandia e quello fato decapitar; la qual nova non si crede. Scrive, Lu-( ree li li disse: « L’armada di Provenza dii Cristianissimo re era andata verso Zenoa per unirse con quella e anderà in reame per far divertir, per tanto scrivè a la Signoria mandi la soa a quella volta ». Dii ducha di Ferara al suo orator è qui, date in Ferara, a dì 29. Come era zonto Phomo suo stalo al signor Prospero Colona, et auto la le-