463 MDXXI, SETTEMBRE. 464 alguna. Dice che a Conslanlinopoli el Signor havea falò ruinar tulle le chiesie di ogni gencralion, lassalo salvo una chicsia per cadauna fede. Scrive, jusla l’ordine, lui Governador slarà li quesla sera se di-smonlarano questi corsari, e non potendo far qualche cosa, anderà lina al cavo di l’isola, secondo l’bordine datoli, e anderà a Baffo, c fin in cao de l’isola per veder la fin di ditti corsari. * Sumario di 1etere di sier Alvise de Adamo, date a dì 18 Zugno, drizate al Capitanio dii regno di Cipro, et ricevute a dì ,21 detto 1521. Come avisa per la presente barella, de lì non esser altro di novo, salvo che nel paese dì Damasco, cercha 500 turchi era iu uno loco si chiama Aerali, fo asallati da 5 in 6000 cavalli di arabi, c fo morti di loro da 350, el reslo fuzite; et il signor di Damasco, intendendo questo, subito montò a cavallo con la sua corte, et è andato a quella volta. Ancora non è venuto nuova alcuna. Iudicasi per le zente è andate fuora con el Signor, che arabi tornerà a la campagna come el Signor sarà tornà nella terra, e sarà al primo zuogo (?) e a questo modo nè robe nè li mercha-danti con le cara vane non poi andar atorno. Tutto el paese è pacifico, maxime questo di Aleppo. De qui el zonse la nave zenoese; è slà ben vista et sier Zuan Batista Longo smontò in terra el perdonalo il lutto; sìchè ogniun nè poi venir securo benissimo. La nave patron missier Marco Contarmi è venula qui, cargo prima a Barali sachi 500 zenere, poi qui sachi 1100 zenere, gotoni sachi 70, filladi cantara 10. Hanno lassato zenere in terra da cargar una allra nave. El magnifico Consolo de Damasco basse questa mattina quello non star troppo bene, ma in ponto de morte. iSumario di una letera di sier Francesco Sada-ca di Famagosta, data a Tripoli, a dì 19 Zugno, directiva al Capitanio dii regno di Cipri. Avisa come 1’ è zonlo a salvamento de lì con la nave zenoese, e lui solo primo smontò in terra, e andato davanti el signor di Tripoli, lì ha l’aio bona cicra e ditoli stesse di bon animo e fesse bon animo a li merchadanti, e che vengano in terra e vendano et comprano, che nisuno non li darà fastidio. Ma Balista Zentil non ha voluto smontar sì non si ebbe uno comandamento dii Signor e del Chadì, e sier Alvise di Adamo ge l’ha fato aver, e fece tanto eh’ el smon-loe nel quarto giorno. El Signor li ha fato bona riera et Chadì, e ditoli, se tu avessi morto 100 turchi, el signor Sullan Suliman ti ha perdonalo, e si ha mandà comandamento che ’I sia perdonalo a tulli quelli che hanno falò ofesa al Signor, el li ha jurato per la lesta 276’> del Signor, se ’1 scrà persona che fazi dispiacer alcuno, lo apicarò per la gola, e cussi ha falò la ernia per tutta la lerra; sìchè fin qui hanno bona compagnia. Di novo dii Gazelli non si dice niente; ma sopra di Damasco se trovano certi capitani de arabi li quali è con gran moltitudine di exercilo, verso i qual el signor dì Damasco ha mandalo 500 schiopelierì, li quali non è tornali alcuno de essi turchi e lutti sono slà morti da li dilli capitani arabi. Et subito el signor di Damasco ha cavalchato con 2000 homcni per trovar ditti capitani ; del qual non se sa altro fina bora. Dìi Sophì si ha parole assai, ma niente con fermeza. Pur de le mcrehanlie non si fa niente; le sede non si poleno trazer, salvo con gran pericolo; de goloni no sono assai ma niente de bon ; dicono che a la zornata vegnirano. Del Signqr turco si ha diclo esser poco lontano de Aleppo, da zornale circha 6, el non si poi aver nova alcuna perchè saria fruslado. Questo Signor ha falò crida che tulli li janizari del Signor debano redursi qui a Tripoli, e non si sa perchè. Dubitasse del signor di Damasco. A dì 25. La malina vene il Legalo dii Papa epì- 5772, scopo di Puola, qual fa bon oficio et ave audienlia (1) La carta 275 contiene un documento in data 6 Decembre 1521 inserto per errore, e che sarà riportato a suo luogo ; e la carta 275* è bianca. (2) La carta 276* è bianca. Sumario di lettere di sier Zuan da Molin fo di sier Mariti, date in Tripoli a dì 20 dito, ricevute a dì 22 dito, drizate al prefato Capitanio di Cipro. Come l’era capilà de li uno signor venuto dìi Cayro, qual li ha facto una perfetissima ciera, non so-lum a nostri ma a tulli quelli se diceva haverli offesi, et al Coniarmi et Tenlor (?) niuno ardisse farli dispiacer alcuno. Quanto babbi a seguir non posso pensar. Prego Dio tulli ajuti. Zà alcuni zorni di Damasco se partì quel signor bassà con tulle le sue zenle per andar contra alcuni arabi. Forno a le man, et par non liaver haulo con lui janizari con schio-petieri dì la lerra; quali andati, altro di loro non si ha auto. Si dice di gran zanze in danno loro. Se dice il Gran Signor esser cavalcato a la impresa di l’un-garo. Che ’1 sìa il vero non lo possiamo saper. Slamo in aspectatione dì qualche ventura di nostre robe, che Iddio presto le mandi.