m MllXXt, AGOSTO. 280 sera, veneno poi questa mulina a Caslion per venir ad aloz.ir qui in borgo di Manloa, et questa sera zon-zerano et li darano danari, zoo il resto che li man-ehano aver di la paga ; et scrive li danari mandoe vorìa li rimandasse in driedo. Scrive, li fanti, zentc venetiane, erano a Cavrin per obstar a ditti fanti, erano retratti nò sa la causa, osia per amor dii Signor suo viddicet ducha di Milan e di la Cesarea Maestà o per paura di censure dii Papa, overo per paura di esser roti, che cussi li sarìa seguito, però che vene 400 lanze spagnole et 100 italiane col marchese di Pescara, 2000 fallii et 000 cavali lizieri capo il conte Guido Rangon per dar spale a diti fanti, undc si ritrascno dite zelile questa note pascla e li fanti alemani veneno a salvamento. Lo ringrazia di a visi datoli e dice, Deus est prò nobis. À ricevuto le sue di eri, et volendo scriver, le drizi a domino Francesco dal Sol. Voria li facesse aver uno privilegio da Cesare intuì tu sui, per esser stà bon servidor di Maximiliano et di Soa Maestà eie. Scrive, l’impresa sarà brieve. 108' Di Agustin Semema, data in Mantoa a dì 17, drizata al prefato domino Jacomo Bandi-siis in Trento. Come si voleano levar col campo e venir verso Cremona, et che monsignor di Lulrech tien sguizari vegnirano in suo ajuto, ma sa non ve-gnirano contra il Papa. Si aspeta zonzi il marchese Pescara con le lanze et fanti che vien di reame, qual doman zonzerà in campo. Scrive, Lulrech non voi passar Po. Veniliani fanno zentc e artellarie che mandano in Verona a obstar li fanti alemani non passino. È zonti 400 cavalli lizieri dii campo et 1000 fanti dii marchese di Mantoa comandali. È andati verso Caslion et hanno passà le mure et preso la Gerla e li posto fanti schiopetieri per aver quel loco da poter tornar dite zenle e far segni di fochi. Li fanti a-lemani è zonli a Villafrancha. In 8 zorni si vederi la lolal viteria. Di campo si parli uno altro esercito conhomeni d’arme, zoè el signor Palavisin, Signorili Visconte, Hironimo di Villachiara et Bortolo dal Verino con zenle del paese, andati verso Piasenza acciò li intri socorso e tuorli la via di le vituarie, el per non ha ver con loro vituarie, non sono apro-pinquali a la terra ; hanno fato assa’ crudeltà nel le-ritorio. Di Pavia e altrove Lulrech hanno cavalo molti, parie posti in Castello parte mandati in Pranza, da i qual voleno danari, unde quelli si vedeno disperali, et molti sono ascosi, altri fuziti. 11 marchese di Manloa zonse in campo e Io lauda, si porta bene. Mandò il colar del diavolo a Cremona : non lo volseno aceptar, e il corier con 4 in compagnia l’hanno mandato in Pranza ; il qual di Cremona Io mandono in-drio. Veneliani vanno temporizando; ma vederemo quello furano zonle saranno le zenle. Presto si ve-derà la fin di la impresa. Scrive, si ricomanda al Cardinal di Salzpurch. Scrive, se veneliani si [noverano, li graleremo la rogna. Le so’ zenle è mal in ordine; presto vi aviserò qualcosa. Item, una altra letera di uno è in campo a-prcsso Parma uno mio, scrive a uno è iu Trento. Come il campo è uno mio apresso Parma, dove quelli dentro sono. È zonlo il marchese di Mantoa iu campo ben in ordine. Diman si aspeta le 300 lanze col marchese di Pescara. Si aspeta zonzino li fanti alemani, poi vorano venir verso Piasenza e la fin di l’impresa sarà presto. Sguizari non sarano 109 contra di nui. Scrive, come li Vermeneschi, Laude-sebi, Angusoli e il conte Piero Buso di Scoti con 1000 fatili è andati verso Piasenza, et alcuni altri, zoè Tornieli e altri ut in lìtteris è andati verso Novara con zente per venir a Milan, zoè sul milanese a far danno. Scrive conforti el Stampa. Di diti rectorì di Verona, date a dì 20, hore una di note. Come, per uno suo tornato di Manloa, hanno questa malina a hore 14 in 15 li fanti ale-mani, erano alozati nel borgo di San Zorzi di Manloa, esser levati e aviali verso Borgoforte dove è il ponte su Po, et annerano ad alozar mia 8 di là di Po; il marchese di Pescara esser zonlo con le zenle, edam lui levato di Manloa per il campo, et par 11011 è stà dà li danari a li fanti homo per homo, ma ben a li capi loro. Scrive, hanno hauto la lelera di la conduta data a Oratio Bajon. qual ringrazia mollo la Signoria. Voria qualche sovenzion, voria mandar per la mojer e soa fameja et farla venir per mar segu-ramente. Essi reclori Io laudano assai, si harà boti servicio de lui. Di sier Hironimo da cha’ da Pexaro prò-veditor generai di Terraferma, date a Varola Gisa, a dì 20 hore una. Come a l’aurora si levò di Castegnedolo, e zonse lì a bore 14 dove era zà zonlo il Governador con sier Polo Nani. Scrive co-loquii auti col Governador zercha l’artelarie; voi per adesso 100 guastadori et 30 fachini. Esso Pro-vedador ha scrito a Brexa, Bergamo e Crema mandino diti guastadori a tre per contrada, e li ajulanti bisogna se li mandi di Venelia. Si atende a far unir le zenle quale è alozale qui intorno. Il Governador manda il conte Cesare suo nepole a monsignor di Lulrech per farli intender quello voi si fazi, che è presto a venir a unirsi con le nostre zente e venir