465 MDXXf, SETTTEMRRE. 466 con li Cai di X, per cerli avisi nuli intervenendo fo-raussiti. Vene l’orator di Ferara per saper quello si ha di novo, alento il suo Ducha si dubita molto dii Papa. Et li fo dillo il Dueha suo mandi a saper si vien lan-ze di reame per campo. Di Sibinico, (li sier Agusfin da Mula provedador di l’armada, di li. Con avisi aulì, per via di Scardona, per do frati venuti, parlino è zorni... di Buda, come Belgrado si leniva ; e tien questo sia vero, perchè si la nova dii perder fosse vera come si bave per via di Ragusi, quelli lochi vicini turche-schi hariano fato feste etc. Di IJdene, di sier Vicenzo Capello luogotenente in la Patria, di 23. Come, per via di Ven-zon, ha nova, per alcuni venuti di Buda, come Belgrado si manteneva etc. Vene in Colegio Francesco di Zuane da la Seda, dicendo l’orator hongaro, qual non ha scrito ancora al Re quanto li fo risposto zercha il socorso perchè lui voi esser quello, li ha dillo esser venulo uno di Hongaria, parli a dì 6 di questo da Tona dove è il Re col campo, e dice esser zonto bohemi da cavalli .....milia con uno capilanio vecchio di anni 80, tulio canuto, qual va sopra una careta et è in l’arte militare experlissimo capitani» ; et come il Vayvoda transilvano veniva et dovea zonzer con .... milia cavalli, et che tra quesli do capitani era sia qualche differenti» chi dovesse esser il primo a investir turchi, el era slà electo il bohemo, el che tarano omni-no la zornata. Scrive clic Belgrado si leniva eie. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonta per expedir assa’ gralie, et niuna fo expedila, nè fallo cossa da conto. Poi restò semplice, e assolseno do incolpadi di monede. Di campo, vene letere a bona hora di San Segondo, dii provedador zeneral Grifi c# sier Polo Nani, di 23, hore . . . Come li oratori sgui-zari haveano parlato a Lulrech, e falò scriver al re Christianissimo per mandarli autorità di Iratar accordo, et che erano partili per andar in campo dii Papa e protestar il signor Prospero Colona si lievi di P impresa, e non molesti Parma, nè Piasenza, nò alcuna terra del Stalo di Milan, perchè altramente li cantoni sarano tutti contra il Papa ctc., ut in ìit-teris. Di Pranza, fo letere di l’Orator nostro, da Troes, di... Come diti sguizari mandano diti oratori a protestar al campo dii Papa si lievi, perchè vo-leno mantenir il Stado a la Chrislianissima Maestà. 277' Scrive, la cosa di Ardes presa da zente cesaree, el il I Diarii di M. Sanuto. — Tota. XXXI. modo ut in litteris; la qual Panno passalo volendo questo Christianissimo re forti Odiarla, il re d’Ingal-terra non volse la fortiiìchasse. Scrive, il Cristianissimo re va a Renes, et che il Gran contestabile con exercito nel regno di Navara sperava far faconde. Di Cales, dii Surian orator nostro, di... . Scrive quello hanno di novo Iratà in le diete, et parlalo di far trieve. Item, come il Cardinal era amalato; e avisa il perder di Ardes c il modo. Item, co-loqui auti col Gran canzelier di Pranza, che se li cesarei vorano far le trieve e includendo la Signoria nostra; se li cesarei vorano danari annuatim come se li dà al presente, è bon lui Orator habbi ordine di questo. Da Milan fo dillo esser avisi di gran occision fata de lì, di squartar vivi, brusar, apichar de. di complici del tratato. Noto. Ozi fo sposato la fia di sier Hiroqimo Ju-slinian procurator in sier Vclor Grimani nepole del Serenissimo, qual fu falò in chiesia a San Ziminian, tamen il novizo vestito di negro per sier Carlo di Prioli zerman di so’ padre. El per questo fu fato fesla solene con bellissimo pranso a assa’ persone e Lullo il zorno ballalo. Item, eri morite domino Ilironimo Paralion dollor, avocato in cause ecclesiastiche et excdenlissimo homo. Noto. Eri nel Consejo di X, inanellando do Savii dii Consejo in luogo di sier Andrea Grili è provedador in campo e di sier Antonio Trun refudò, in-troe sier Lorenzo Loredan procuralor. Tamen dovea iulrar sier Alvise di Prioli procuralor, è indisposto e voi refudar, el sier Ilironimo Juslinian procuralor non poi mirar, per cassarsi con sier Domeucgo Trivisan procuralor. Ergo il Loredan inlroe ; ma ozi non fo fuori di caxa nè in Colegio. A dì 26, la matina fo letere di Sebinico, dii 278 Conte provedador zcìieral Guoro,e Provedador di l’armata, di 16. Avisano aver il campo dii Tur-elio esser relralo di Belgrado, et che do sanzachi con il bassà di Bussili» doveano venir in quella Dalmalia; con altri avisi come dirò di solo. Vene sier Domengo Bon, venulo rdor di la Ca-nia, vestilo di veludo cremisino, e referite di quella terra eie. Fo laudalo dal Principe jusla il consueto. Da poi disnar, fo Pregadi. Et questa malina, ha* vendo refudalo li Ire Cai di XL, per servir li compagni che non hanno titolo di Cao di XL, fono cavali per ii Serenissimo Cai di XL alla banclia sier Hiro-nimo Cocho qu. sier Antonio, sier Alvise Foscariui qu. sier Nicolò et sier Zuan Barbarigo qu. sier Andrea fo dii Serenissimo, el ozi introno. 30