301 MDXXI, AGOSTO. 302 la Signoria nostra. Scrive, el Cardinal cerio va da l’Imperador. 181 Dii dito, date a dì 6. Scrive coloquii auli col Cardinal, qual li disse aver aviso la Signoria à acelà Francesco Maria olim ducha di Urbin, et che ’I Papa l’averù molto a mal, e sarà contra la Signoria, perù « scrivè a la Signoria non è tempo di far queste moveste e desista ». E scrive coloquii auli insieme, e la risposta fata per lui Orator nostro, dicendo il Papa è caxon di queste guerre, e fa che la Cesarea Maestà non vegni a la pace, et li oratori galici, scrive, è inclinali a la pace et li cesarei non. Scrive, come il Gran canzelier cesareo disse esser nova di llongaria di turchi soto Belgrado, unde, inlralo in la materia, lui Orator disse li sumarii l’aveva di turchi che prima non li era stà credulo, et ave animo di parlar di la maleria come havia auto per nostre lelere eie. Di sier Andrea Griti procurator, proveda-dor generai, di Vadoa, a dì 23, hore 17. Qual per esser vechia non fo lela. Dii dito, di Vicenza, di 24. Conforta il far di cavali lizieri el maxime di subdili nostri. Dii dito. Altre letere non fo lele, et è dii suo zonzer a Verona. Di sier Hironimo da cha’ da Pexaro prove-dador generai di Terra ferma, date a Varola Gisa, a dì 22. Come il Governador voi le tre compagnie di fanti è in Verona et li cavali lizieri. Item, lauda aver cassato Zuan Balista da Fan eldato la compagnia a Oralio Bajon. Dii dito, date a Brexa, a dì 23. Come in questa malina le zenle erano passale Ojo per andar ad alozar sul cremonese. Ha sconlrà nel suo venir a Brexa Antonio Radego con li 200 fanti, bona compagnia ma mal armali, quali vauno in campo. Li noncii di valesani è li in Brexa volcno le arme, e li valesani è restali lì a Pontevigo. Doman sarà con li rectori, el exequirà quanto li è stà ordenalo. Di sier Polo Nani capitanio di Bergamo, date a liehecho, a dì 23, hore 20. Come in quella malina, a hore 8, le zenle nostre principiono a passar Ojo, le zenle d’arme ben in ordene e boni cavali e ben armali, excepto la compagnia dii conte Mercurio mal ia ordene. Le fanlarie sono assa’ poche, dieno esser 2000, e nomina li capi pasadi, non sono 1U56, e cadaun conteslabele ha cavali 30 el 40 per compagnia, che non dieno aver se non uno ronzin per il conteslabele, poi hanno robalo li cavali a vi-lani, e toltoli di le robe loro cargando li cavali li menano via. Li valesani è restali a Pontevigo, aspelano le arme di Brexa, et poi paserano Ojo. Questi almen non robano, pagano el tutto; siché è molto 181* meglio aver di questa nalion in campo che fanti italiani che robano etc. Dii dito, date ivi, a dì 23, hore 4 di note. Manda una letera dii nepote dii Governador, Panlo Triulzo scrita al Governador da Cremona. Come Lutrech li ha dillo, ha mandà le fanlarie, artelarie e sguizari a uno loco dito Cibelo di Palavisini, dove è Signorili Visconte e altri foraussiti, però voi si mandi di nostri 1500 fanti subito. Scrive, voi esso Lulrech risigar li nostri fanti e li cavali lizieri nostri. Li ha posti di là dal ponte sora Po. Ha parlato al Governador e persuaso scrivi a Lutrech diferirsi, e non si meli a risigar; il Governador è andato a Cremona, dice lo farà etc. Scrive che le 200 lanze et 80 arzieri andono verso Parma con uno zenlilhomo per parlar a monsignor di Lescu, dice è zonli 10 di arzieri a Cremona, il resto non è venuti, e si dubita di loro. Li danari per Parma non si manda, dubita Lulrech non babbi di mandarli. Dii dito, date ivi, a dì 24, hore 22. Come è ritornato il governador di Cremona ozi. Dice, le zente andono verso Parma non è ritornale. El come Lutrech voi passar di là, e alozar più avanti, dicendo la Signoria non ha fanti, et che lui Governador lo ha conforlà a sopraslar fin zonzi fanti di San Valier e li sguizari eie. Dii dito, di 24, hore 3 di note. Come il Governador ha auto letere da uno suo nepole, li avisa el sucesso di la cavalcata, e queste : date in Cremona, a dì 24, scrive Camillo Triulzi. Come era zonto el conte Piero Navaro, sialo a Buse caslelo di Palavisini, dove trovò le fosse piene de aqua el. grande, et però non li parse meter le arlclarie, et visto l’hora esser larda, era ritornalo, e ivi era 700 homeni a piedi et 400 cavali. Item, come Lutrech li ha ditto il Governador li mandi li nostri fanti, quali li alozerà in li borghi di Ognisanli e do altri ut in Utteris; etiarn si mandi li sguizari. Dii Governador nostro signor Todaro Trini* zi, date a Varola Gisa, a dì 20. Come mandò il conte Cesare a Lutrech, qual era a Cremona, e li disse andasse el dito Governador a lui, e cussi andò, a hore 8 si parli. Et scrive coloqui auli insieme con Lutrech el el conte Piero Navaro, qual voria andar alozar di là de Po; unde lo desuase moversi Uno non zonzeva il resto de le zenle si aspela. Li disse aver de sguizari, di 8 cantoni ne mandono 400 e più, e sarano Domenica a Galarà; poi disse di griso-| ni, si prepari li danari per pagar quelli zonli siano a