471 MDXXI, SETTEMBRE. 47-2 Di Franga, di l’Orator nostro, date a Troes a dì 14. Come, a di 12 zonse li uno maestro di caxa di Lutrech, veniva di campo, qual disse a! Ile reslava contento di la Signoria nostra, e lì huvia exercito eie. Et questo li disse il re Cristianissimo, qual ctiam li lia dillo come sguizari hanno mandato uno suo a Soa Maestà a dir mandavano G oratori a protestar al campo del Papa si lievino di la impresa di Parma, e cussi nel campo di Lutrech che non danizino terre dii Papa; al qual li havia risposto Soa Maestà, che non voleva far danno al Papa, ma ben clic è sta causa, inferendo a fiorentini. Poi disse quelli di Me-xicrcs stavano di bon animo, et come quelli dentro haveano morto il conte Felice capitanio di lanzinech e il conte di Fcstimburg et uno altro capitanio. Scrive, monsignor di la Palisa era partilo per Tornai per difender quella cita. Il Ile va ad Rens lige 30 di qui. Li ha dito clic lui Oralor resta qui con la illa slrissima Madama, la qual ctiam si parte cl va a Meossa lige 11 di qui, dove lui seguirà soa signoria. Itcm, manda letere di Cales dii Surian orator nostro. Dii ditto, date ivi, a dì 15. Come ricevete nostre letere, qual le comunichò al Re e li fono grate, et Soa Maestà era per cavalchar, cl la lista di le zenle disse sapeva ben il lutto; qual li disse questa andata di oralori sguizari è slà invenlion dii Papa, per aver causa di restar il suo campo. Scrive, Soa Maestà poi cavalchi», e il Gran maestro li disse da parte dii Re che lui Orator andasse a Rens, aciò fosse apresso di Soa Maestà. Etiam il Re ge Io disse, et cussi anderà e si scusa si per camin non scriverà. 280' Parlò poi a Madama di la lelera è zonla ctc., qual laudò la sapienti« et fede di la Signoria nostra, e li disse havia di Cales che ’1 Gran canzelier torneria presto, et confinilo la nova di esser stà preso Ardes, etera slà causa il re d’Ingallerra qual non lassò fusse fortificata, nè pur fale le fosse. Itcm, disse come monsignor l’Armirajo andava a Pompalona nel regno di Navara con zenle, et sperava aver quel regno per non li esser zenle, et lo voi dar subito al re di Navara, cl non ha contrasto per esser le zente per questi disturbi di Spagna andate suso. Poi disse le novità di Valenza, e quelli populi haveano preso Xativa et liberalo il duca di Calabria, ma non levato de li; ben dicono lo voleno per suo capitanio. Itcm, manda letere di Cales dii Surian orator nostro. Et volendo continuar a lezer le letere di Cales, vene una posta con letere di campo, qual fo subito lele al Consejo. Di campo, date pur a Shn Segondo, a dì 21, hore 23, dii Griti et Nani. Come haveano rice- vute nostre di 22 con li sumarii di Franza et An-glia. Li sguizari di Cremona non è venuti in campo nè ancora li è stà dato danari; ma doman dicono li daranno danari. Inimici danno danari a li fanti e augumentano li contestabili il terzo più di fanti italiani, et sguizari è slà mandati in Modena et llezo, e quelli fanti erano in diete lerre è slà fati venir nel campo. Per tanto bisogna si stagi riguardosi, acciò inimici non loleseno partito pericoloso per ultimar una volta; però è bon star avisti. Ozi il Zollerai di Milan è andato a Cremona per danari a li sguizari; ma li danari è scarsi, però che francesi spendono largamente, cl di 2000 sguizari hanno pagalo 4400. Itcm, li hanno dimandà danari ad imprestedo con darli fin zorni 4. Si hanno escusato non ne haver. Li valesani nostri volcano uno scudo per uno, secondo la prima monslra ; hanno auto pacienlia, datoli so-lum 691 scudo, come i sono. Oratio Bajon, è in Bre-xa, li ha scrito voi lanze come ha so’ fradello è in Verona, et à raxon. Voriano el venisse in campo per esser homo valoroso, e in loco suo mcler di cavalli lizieri in Brexa. Ozi è zonlo di qui domino Batista da Martinengo con li soi 80 cavali lizieri ben in ordine di boni zefii e ben armati. Lutrech 10 ha laudalo assai. El hanno portati li ducali 5500 in groppi .... erano a Brexa. E hanno inteso esser zonti a Brexa 3500 ducati. Ozi li grisoni voleano da- 281 nari, per avanzar un zorno. Hanno ordinalo farli la monslra e pagarli Zuoba; sichè si zuoga. Al Irenfa per forza bisogna danari per pagar le zente d’arme qual è bellissime el ben in ordine. Scudi di l’aquila non si poi spender de lì; raines vai L. 4 pizoli 19 1’ uno. È bon mandarne li fiorini, largì corono tanto come li hongari, sichè è bon avanzar questo. Di Cales, di sicr Antonio Surian dotor el cavalier orator nostro, date a dì 9. Coloquii col Gran canzelier di Franza. Sì le Irieve seguisse, dubita 11 cesarci non vorano nominar la Signoria senza li ducati 20 nrrilia annuatim, dicendo lui fè l’altra liga quinquenal e se ricorda la Signoria voleva cussi per longo tempo. Ter tanto suplicha la Signoria li scriva quanto babbi a far dì questo. Poi ditto Can-zelìer li disse non seguirà acordo per 3 cause, la prima il Papa conira operarà, seconda il re Cristianissimo à falò la spexa e non vorà per Irieve restar, terza per la perdeda de Muson Soa Maestà sarà sdegnata, et vorà far la vendela. Scrive, à ricevuto nostre di 26 dii pasato, el scrive deli si dice publice la Signoria ha lassa passar li 6000 lanzi-nech c che la se intende con il Papa e la Cesarea Maestà, tamen li oratori galici nulla ha mostrato