169 SIDXXf, ACOSTO. 170 zcnle, 700 Itonieni d’arme, 200 cavali lizieri c fanti .. . fuora a Manloa. Relation de uno vicn de Avi, parte ozi. Dice come il conte Girardo di Archo havia levalo 400 schiopetieri in Val Sugana, et era venuto a Avi per andar a Trento ; et esser do altri capitani, il conte Se-bastian di Lodron e il conte di Caslel Allo, con 1000 fanti per uno, et che in la roclia di Avi sono ducali 30 milia dii Papa per dar a dilli fanti, quali voleano passar nel campo dii Papa, e si dicea che ’I duca di Bari e Andrea dal Borgo erano andati in terra di sguizari per levar quelli. De li ditti, di 4, hore 2. Come hanno ricevuto le letere di la Signoria nostra, zercha ohviar a li passi venendo fatili. Scriveno, aver mandalo per Nicolò Barbaro capilanio dii Lago per consultar questa cosa, e farano le provisioni li parerano expediente. Hanno fato conzar le do fusle a Lazise per bularle in Lago. Scriveno aver per uno cri partì da Trento, come li erano zonli fanti 1400 vien de Avi, et che ne aspe-lavano di altri. De li ditti, di 4, hore 23. Come in quella hora hanno auto una letera per messo da posta dii colile Gerardo de Archo, conle Sebaslian di Lodron e conle Francesco di Castel Allo, la qual la mandano di qui, per la qual li richiedeno il passo. Hanno fato restar de li ditto messo, per meter tempo e poter far prima le provision, e li dirano di questo convenir scriver a la Signoria, e aspetar risposta. Hanno mandato ditta letera al Governador.a Chiari, remosse alcune parole fra do pararti, acciò se la manda a Mi-lan non sii dite parole. Atenderano a obslarli i non passino etc. 102* La letera di tre capitani cesarei conte Girardo di Archo, conte Sebastian di Lodron e conte Francesco da Castel Alto, drizata a li rectori di Verona, data a Trento, a dì 4. Scriveno voler il passo di passar con alcuni fanti di la Cesarea Maestà nel campo dii Papa. Promete non fa-rauo danni a le cose di la Signoria nostra, (et di questo la Cesarea Maestà ha parlato a l’Oralor nostro e con lui concluso il passar), proludendo i pagerano il (ulto per il venir loro. Queste parole, fra questi pararti, è tirale via di la letera mandono al Governa-dor nostro. Et par voglino passar per il passo di la Corvara, et scriveno aspetar risposta. De li diti rectori di Verona, di 4 hore 2. Come sono stali in consulto con Malatesta Bajon e il Colaleral zeneral et Guido di Naldo zercha questi 6000 fanti voleno passar, per obviarli li passi, econ-eluso clic in vai de Cavrin è più passi che non se li poi devedar senza aver zelile grossa a la campagna. Et Malatesta Bajon dice non aver visto li passi, et domati va con dito Guido di Naldo a vederli. Domati etiam sarà lì a Verona il Capitano dii Lago, con il qual si consulterà per li passi dii Lago volendo andar per la Riviera di Salò. Hanno scrito al Governador, et il ducha di Urbin li hanno ditto clic apresso Manloa è resta il Marehexc con le so’ zenle per dar spale a ditti fanti aspelano di Trento, per condurli poi nel campo dii Papa. Da Chioza, di sicr Alvise Bon el dotor, podestà, di 4. Come era zonlo uno suo explorator, vien di Romagna. Manda la sua deposilion, qual è quesla : A dì 30, sopra Pexaro era il marchexe di Pescara con lanze 400 et fanti 3000 ben in ordine. Le zenle d’arme veneno insieme apresso Rimano, le qual vanno di longo a Bologna, e il Viceré è stato a la Madona di Lorclo, poi è ritornalo al Tronto con fenzer aver mal. Dice di le altre zenle spagnole prime che passono a dì 28, con il fio dii ducha di Termini e fio dii ducha di Cariali. Sono in dille compagnie molli zoveni el inexperli, videlicet le zelile d’arme; el che il forzo erano sopra Poledrazi. Di lo obsequientissimo governador Tlieodo-ro Trivilzi, date a Chiari, a dì primo. Dii suo ritorno li da Milan. Si lieva per andar ad alozar verso Ponlevigo e lì intorno. Aspela zonzino prima li fanti-vien di Verona, et perchè el se ritrova aver poeha zente di star unido, li farà alozar vicini, ma 103 non insieme. Et hesscndo rechieslo da quelli di la Chrislianissima Maestà ili passar con le zenle, vuol aver bordine di la Signoria nostra. Aricorda si lazi fantarie bone. Manda uno aviso, è stà diio esser zà zonli sguizari 5200, et andato il comandante di Se-ravalle per levarli, el erano 8 mia lonlan di Milan. El che monsignor di Lutrech voi vederli passar, e tien sarà con lui il nostro Secretano. Anderano a Lodi ditti sguizari per passar Ada, dove è il ponte era a Cassai), e poi anderano a Cremona. Ha mandalo explorator. Il signor Prospero Colona non si fa innanzi solo Parma: le ragion, non voi lino non zonzi il resto di le zenle aspela. Li sguizari è zà zonli nel Slado di Milan. Zonzerano li venturieri dii dollinà. Aricorda, la Signoria logli 1400 fanti valesani, come voria Lutrech, elsi fazi 500 cavalli lizieri. Saria mior spesa che far zenle d’arme, che si presto non si poiria far. Ben prega la Signoria, volendo far diti cavali lizieri, ne ha alcuni da far capi, e voria li fosse riservali a darli lui a parte. Di sicr Polo Nani capitanio di Bergamo existente a presso il Governador, date a Chiari,