459 MDXXI, SETTEMBRE. 460 — Sier Gasparo Coniarmi, è ambasador a la Cesarea c Gilholica Majestà, qu. sier Alvise ...... 120. 83 Sier Pier» Bragadin, fo provedador sora le camere, qu. sier Andrea . 94.112 f Sier Francesco Morexini, fo savio a Terra ferma, qu. sier Nicolò . . 121. 85 f Sier llironimo Querini, è di Pregadi, qu. sier Piero da Santa Marina . 122. 84 Sier Francesco Bolani, fo avogador, qu. sier Candian......47.164 Sier Trojan Bolani qu. sier llironimo 95.116 Sier llironimo Polani el dolor, fo di Pregadi, qu. sier Jacomo . . . 93.118 Non. Sier Alvise di Prioli, fo provedador al Sai, qu. sier Francesco, perchè si caza. Noto. Sier Zorzi Corner el cavalier procurator, non volse esser nominalo Savio dii Consejo per non concorer col Molili. Se ave ozi aviso certissimo, per via di Alexandria, di la morte di sier Carlo di Prioli consolo nostro in Damasco, il qual morite a dì 20 Zugno. Etiam si ave esser morto sier Alvise Pizamano qu. sier Francesco era provedador al Zante, et cussi fo con verità. A dì 24. La malina fu fato in Colegio, la Signoria con li Cai di X, quel soprastante a li Fontegi di la farina per anni 5, balolali numero . . ., el rimase Da poi disnar, fo Consejo di X, prima semplice, poi con la Zonta. Fono sopra certe gratie. Fu presa una di sier Lorenzo da Molili qu. sier Bernardo de-bìtor di dacii, pagar di imprestidi. Di campo, fo letere di San Segondo, di 22, horc 24, et dii Govcrnador, ìiore 2 di note. Seriveno zercha li oratori sguizari, et dii campo che par si lievi per Itezo: il sumario dirò di solo. Dii ducha di Ferara. Ringratia a la Signoria dii salvocoiiduto dato a suo liol don Ipohlo, eli’ò in sacris, arziepiscopo di Milan, dubitando di exeomu-niche dii Papa, vien ad habitar a Ruigo. Fu preso una parte contra li banditi, si ad tem-pus come definitivi, quali stanno in li monasteri. Che el sìa publicato publice che in termine di zorni 3 debatio partirsi, sotto pena chi quelli acuserà over darà in le man di L____et li priori che quelli avesse!)« in li monasteri, li debano acusar solo pena di esser banditi in perpetuo di terre e lochi nostri; con altre clausole. Et ditta parte fu posta per sier Zuan Emo di sier Zorzi procurator, el qual, di San Zane Polo, è nel monastero di Santa Maria di Gratia ; sta ben scoso, pur si sa che l’è lì. Fidila parie fo publi-cada la malina in Rialto, a notizia di tulli. Fo etiam preso, che ’1 reverendissimo Patriarca nostro, insieme con li tre zenlilhonieni eleti sora i monasteri di monache, habino etiam libertà sopra quelli monasteri di Torzello et Mazorbo, come hanno su questi di questa cità, et etiam di Murali. Noto. Per parie presa zà più tnexi nel Consejo di X con la Zonla di fabrichar la caxa dii mollaste-rio di San Zorzi mazor che va in mina, a spese di la Signoria nostra, alento li frali non voi repararla, dove si melerà a slar oratori et si sparagnerà el fitto ; et cussi, havendo l’ofìcio de le Raxon vechie questo cargo, et auto ducati 400 per questo, di... coinen-zono in questi zorni a butar zoso li muri per rubricarla, etc. Et l’abate di San Zorzi con alcuni frali veneno in Colegio a dolersi, dicendo è soa la caxa, la qual hanno scrilure che se risalva per il Doxe quando fusse amorbato ; con altre parole. El Doxe li disse avesseno pacienlìa. Fo in questo Consejo di X con la Zonta, a richiesta dii re de Hongaria qual scrisse a la Signoria per sue lettere portò questo orator novo, che olirà il so-corso, li fosse dato ducali 700 in zercha per fornir Scardona e altri lochi di Dalmatia; el cussi sccretis-sime fu preso di darli et li fo dati. Copia di una letera venuta di Franza, data a Troes a dì 9 Septembrio 1521, scrita per Gasparo Spinelli secretarlo di l’Orator nostro, drizata a Hironimo Moriani secreta-rio, suo amicissimo. Non voglio tacervi quello vidi beri, che certo ju-dico non vi sarà grave ad intender, per esser elfelo che raro si vede da Immane creature dipender. Sappiate dunque, come tutti li Cristianissimi re di Franza hanno gratia dal Supremo Creatore de liberar qualunque che da le scrovole, egritudine crudele, fosse infeclado, e quelle scacia con il segno solo di la croce, venendo prima che ’I fazì la signatione ad la saluberiuia confessione el comunione. Questo Cristianissimo re Francesco dunque, intendendo da questi circonvicini loci esser qui convenuta grande quantità et numero de tal infectati, deliberò beri non inanellar a questi tali de la gratia sua, come ho dito miraeulosamente concessali, tanto più hessendo il giorno della gloriosa natività de la immaculata Vergine. E per observar la devota et reverenda consue-