285 MDXXt, ACOSTO. 286 leterc dii secretano Mariti da Cremona. Item, di Pranza, et di Cales dii Surian orator nostro, bone letere; sichè cussi come quelle di ozi erano cative, cussi quelle di Cales sono bone e di Cremona e di Pranza, el sumario de le qual scriverò di solo. 171 A dì 23. La matina veneno in Colegio li parenti de le monache Conventual, instando la expedi-tion, et come zà era slà principiato a dar a la Zele-stia le so’ intrade per ordene dii Patriarcha, cussi fosse date a le allre eie. Et mandato per li Cai di X e parlato di questo, sier Domenego Trivixan cavalier procurator, savio dii Consejo, disse lusse contesso al reverendissimo Patriarcha tal cossa. A l’incontro, sier Antonio Trun procurator, sier Francesco Fo-scari e sier Polo Capelo el cavalier savii dii Consejo, cridono fosse comessa al Legalo overo a l’abate di Borgognoni, et cussi par el Doxe cól forzo di Colegio senta di far. E li capi dii Consejo di X ordinono li fosse dato una supliea, perchè ozi nel Consejo di X con la Zonla, dove tal cossa ave principio, si frateria el se delibereria quello si avesse a far. Vene quel episcopo orator dii Papa stato in Poiana i>er far paxe tra quel Re et el Gran maestro di Prussia, chiamato domino Zacaria .... vicentino episcopo di Garda in reame, per el qual fo mandalo do Savii ai ordeni, alozalo in cha’ Dandolo in cale de le Rasse, parli da Buda a dì 25 Lujo passato. Disse concluse l’acordo per il qual fo mandato; ma , non potè concluder con moscovili. Pari oc al Doxe pian, e il Doxe a lui, poi tolse licentia, va a Roma. Fo acompagnalo da dilli do Savii ai ordeni, Michiel et Barbaro. Questo era abate inimicissimo di questo Slado, e licei fusse visenlino subdilo, in questa guerra fece una opera a stampa invecliva contra veneliani. fo lo feci a saper in Colegio di questo, però non li fo' voluto far alcun presente. Gionse do nave vieti di Soria, zoè quella di sier Ziprian Malipiero, patron Zuan Vasaio, el di sier Galeazo Similecolo di Cipro. Porlono letere di 22 Zugno di Cipri con molli avisì. Dì Cipri adunclia fono leterc et dii Luogo-tenente e Consieri, et dii Capitanio di Fama-gosta, qual fono letc, el sumario dirò poi; j»ar el Sopiti sia in ordene con zenle assae de. Fo dito esser aviso, per via de dita nave hanno di Albania, come el Signor lurcho ha via fato tajar el naso a li oratori ragusei, perchè haveano scritto di novo a cristiani. Item, fato rclenir el Baylo e marchadanti nostri di Constanlinopoli. Tamcn non fu creduto, per haver letere di 0 Lujo del Baylo. Item, la nave Nana vieti da Constanlinopoli etiam zonse sora porlo, parli a di 10 Lujo di Conslan-tinopoli. Copia de una letcra di Aleppo di sier Alvise 172 Phìlareto al clarissimo rezimento di Cipri, data a dì 17 Mazo 1521, cxtracta di greco in latin. Honorandissimi et illustri Signori. Ne li zorni passali, per via de la Gi^za, ho scrito a vostra signoria de qua una lelera, con la qual ho scrilo a vostra signoria come avevamo de novo. Da poi che ho scrillo quella, è venulo una caravana de Azimia, la qual aveva poca summa de sede et aveva uno mercadanle Piolo dii Toza Catef mer-cadante che era in Cipro, e andò con le nave a Ve-necia, con lo quale ho parlalo de le cose de quello de le berele rosse. El qual mi dice è uno mese che el mancha da Tauris. El qual .dice che el sopradito da le barele rosse se atrova in Tauris con granile exercito, con più di 200 mila persone d ha 10 mila schiopetieri, Ira li qual ne sono assae portoghesi, et ha gran stimma de bombarde. Se dice che ha inalidii a dir al Gran signor turco che lo debi expee-tar che el vuol andar a trovarlo, perchè è tempo di pagarli la fatica che hebbe suo padre per esser slà a trovarlo nel suo paese. Adesso mi alrovo assae fuogi, vegno a trovarvi. Et questo si allenita certo che nel presente anno si bavera da trovarsi i campi insieme. 1 campi del Gran signor sono andati, si-corne scripsi per allre mie a le magnificentie vostre, et stanno adaspdar risposta di easo Gran signor. Et per adesso non scrivo allro a le magnificentie vostre, per partirsi el messo in pressa. Copia de una altra letera dii dito al rezimento predito, data in Alepo, a dì 26 Mazo 1521. Cum allre mie, magnifici signori, ho scriplo a vostra magnifioenlia, particular, de quel abiamo inteso da carovane sono vegnule. L’altro zorno vene una carovana la qual manca zorni 20 da Tauris, con la qual carovana ne son venuti cristiani armeni, i qual sono homeni che se li poi dar credilo. I qual dixeno che lo amico è fuora di Tauris in uno loco chiamato Carata cum gran exercito, et etiam è so-prazonlo assae soccorso de i veri zoè Gorgiani, olirà cercha 30 milia cavali de quelli de la barda verde, che hanno mandato suo suoxero. I quali armeni affermano haver, oculata fede, visto tulio el suo campo