100 MDXXXI1I, MAGGIO. è zorni 18 et de l¡ ¡I Coniarmi non si voi partir si non ha 100 liomeni per interzarsi, non se ne poi trovar, et slagando cussi se consumará il pan dii quid fitrsi in viagio si potrà haver bisogno. A dì 2, gionse in questo porlo uno cliians, stalo ambasador over nontio dii Signor turco al serenissimo re di Romani, con uno lìol di Ilironi-mo da Zara, et lmvendo dito a questi rectori de mandarli un presente, risposeno la Camera esser poverissima, unde io mandai il mio secretano Piero di Franceschi a visitarlo con uno presente di refrescamenli, et bave molto a grato. Li disse partite da Viena dal re di Romani è zorni 30, et che a Fiume era stato zorni 20 per tempi contrari, et si ha imbarcalo in uno bregantin, et nel suo partir gionse lì uno ambasador dii prelato re con letere al Gran signor, et con il fiol di Ilironimo da Zara, et che vanno a Ragusi a dismontar, et anderano do ulachi a la scorta ; et io ho scrilo a l’oralor Zen il mio esser qui, et di le do galie prese eie. Et il secretano poi parlò al dragoman el qual è raguseo, et li disse questo ambasator turco esser sta mandato dal re, per intender se Iliro-nimo da Zara era sta man tato di soa comission, et quelo li havia exposlo era di suo voler; et Sua Maestà li ha risposo esser andato di suo or line, et che questo ambasador dii re che ’I va a la Porla non sa quel el voy, el si dice è per seguir lo acordo; et la sera dito Chiaus el li altri partileno per Ragusi. Domino Alexandro Bondimier sora-cornilo per Irovar liomeni va a Sibinico, Spalato et Trai}, et io resto con il sorncomilo Coniarmi, et spazo quesla barca a posla. Dii dito oralor et baylo, da Zara, di 7, ricevute ut supra. Per questo rezimenlo è sia fato far proclame el lulte altre provision, per haver homini per interzar queste galie, non poi trovarne, voleno questi »spelar le fusle si arma, el inonle-rano suso, sarano più propinqui, el aspelar di armar per ruololo; il Bondimier andato si dubita farà poco fruto, el cussi se consuma el pan. /few, manda una Ictera ha .la dal capilanio dii Golfo zoè la copia, di il, in porlo di Liesna, qual li manda una teiera di la comunità di Ragusi; et esso capitalo scrive beri sera in porto Camisa zonse una marciliana parlila da Besegia mia 5 apresso Traili, partile de lì a dì primo, el palron è uno Jacomo Scarpa da Chioza, referisse de lì si have aviso di Manferdonia di 4 fusle et uno breganlin si atrovavano solo il monle de Santo Anzolo, el che li a Besegia intese atrovarse in golfo di Taranto 1(56 fuste 13, unde lui capilanio scrive al prefato oralor, hessendo le galie el fuste lì a Zara, le mandino a lui, et questa note mi partirò et audarò a la lesta per saper si sarà sialo de lì 3 fusle come mi scrive queli de Ragusi, ma non credo, perchè fo diio di 5, 7 et 12 fuste, el Un bora le non si ha vedute. Di la comunità di Ragusi al capitanio dii Golfo, Bandolo, sottoscrita redor et Consi-lini» Ragusii. Magnifice domine sempir honorande. Quando la Magnificenti» Vostra fu avanti el porlo nostro con la soa galia richiese a li nostri zentilhomeni, da li quali fu visitala, clic havendo imi nova alcuna di le fusle moresche la volesemo avi-sala, perchè noi pensando far cosa grata a Vostra Magnificenlia li zorni passati li serissemo come ha-veamo inteso che 12 fusle el una galiola moresca erano preparale per entrar in le aque de Burleta el dii monle Santo Anzolo, adesso in questa bora libiamo aviso certo che in Golfo sono entrale 5 fusle moresche el hanno fato danno assai, di le qual 3 sono in le aque de l'Augusta et luoclii circumvicini et due sono in le parie dii monte di Sanlo Anzolo, 55 la qual nove fazemo intender a Vostra Magnili-cenlia pregandola se altro ha de ditte fuste, sia contenta avisarci, che dal canto nostro serà continuamente tenuta avisala di quanto intenderemo cerca tali fusle, a la qual se racomandemo. Data Ragusii, die 3 Maii 1533. Da Trento, dii Rosso secretarlo, di 10, bore 10, ricevute a dì 13. Avisa beri zonse domino Lodovico Porro de qui a l’hoslaria, nè se inlese per qual via, ma fece la volta di Riva, et è venuto con uno dcluvio de aqua che durò tulo el giorno, poi è stà alozalo in una più honorcvole hahilation di questa cità. Siamo stali col magnifico Avogaro el domino Jacomo Florio el con il iudice dii re di Romani a visilarlo, et volendo meter ordine di principiar qui, el do doclori per nome dii re, disseno esserne do altri, il podestà di Rovere et uno altro dolor, et diman sarano qui, et cussi è terminato indusiar. Poi l’Avogaro et il Porro partono insieme secure, el lunedi a dì 13 si canterà una messa et si darà principio a nego-ciar. È venuto con cavalli IO el boche 10, et questi regii mi hanno dimandalo bisogna prevederli dii viver ; li ho dito la Signoria 1’ ha fato dar a bon