MDXXJ, AGOSTO. 210 siali deputa uno nodaro di la Canzeleria, e loro loy li scrivani e cogitori con il salario sarà de^utà per loro, da esser aprobato poi per il Colegio nostro. Item, loro poi siano tansadi per XX Irati di Pre-gadi et Zonta per mila, per tessera ut supra. Item, si meti una tansa over meza a pagar con li modi parerà, et duri questa tansa per anni 5, et passati, sia renovala ut in parte. Item, non si possi più nieter altra decima, ma questa tansa. 126 Die 10 Augusti 1521, in Rogatis. Sier Anlonius Tronus procurator, Sapiens Consilii. Li nostri sancii progenitori, conoscendo che le l'acuità de soi cittadini sopra le quale sempre questa nostra cità ha riposalo in li bisogni et occurcntie sue, non stanno, ma calano et cresceno per la mutation di tempi, hanno fato di tempo in tempo provisioni del conzar di la terra de 5 in 5 anni, elezendo per questo eflècto li sui deputati, come ha parso a questo Conseglio. Et conzosa che, dal 1463 in qua non sia sia fata altra experientia che per via di decima de ajular la terra lassando da canto queloro che hanno i cavedali sui senza le angario, è necessario che ’1 se devegni a nova provisione, però l’auderà parte : che per scurtinio di questo Consejo far si debbi ele-lion di Xlt Savii nostri al conzar de la terra, justa la forma de la parte bora leda in questo Consejo, presa del 1411 a dì 30 Zener, i quali Savii siano et se intendino esser cum quelle libertà, modi et con-dition che per questo Consejo sarà deliberato. Et debbi venir cadaun dii Colegio Luni proximo con le sue opinion per questo eflecto. 127^ A dì 11, Domenega, fo letere di sier Gasparo Contarmi orator apresso la Cesarea Maestà, t di Gandavo, di 29, et di rectori di Verona, di eri. Poi vene da Milan dìi Secretano, di..., e dii Governador, e di sier Polo Nani da Varola Gisa di .... Il sumario sarà qui solo, et importano a farli risposta, unde fu. terminato far ozi da poi Consejo Pregadi, e risponderli. Vene il Legato dìi Papa, et apresentò uno breve al Principe per il qual si cougratuiava di la crealion sua, et la copia sarà posta qui soto. Item, monstrò ' uno altro breve che il Papa li dava più autorità a lui {i) La carta 126* ò bianca. 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXXI. di quello l’havia prima in questa terra e dominio, come Legato. Da poi disnar fo Gran Consejo, fato 6 di Pregadi. Et nota : sier Matio di Veturi, qual suol rimaner di Pregadi ordinario, fu tolto, et per esser sta di primi nove a la crealion dii Serenissimo, non passò et cazele. Da poi restò suso Pregadi, et venuto ¡1 Principe fo letere queste letere : Da Milan, dii Secretano, di 8 horc una. Ozi, parlando con Lulrech, disse aver aulo letere dii Governador nostro, che voria se li obstasse a li fanti vìen di Trento, sicome per li avisi di Verona ha inteso voler omnino venir. Dicendo aver ben pensa e considerò, a li passi non se li possi obviar, et però voria la Signoria mandasse le sue zente di là di Po a conzonzersi con ¡1 suo campo, qual, zonlo che sarà di Pranza li 400 cavalli per le arlellarìe, voi ussir in campo ; el che monsignor di San Valier con li 6000 venturieri sarà presto, e voi melerei apresso Cremona, et cussi uniti tulli do li exerclli asalir dilli fanti avanti intrano in Mantoa ; sicliè non se poi devedarli i non passino, però scriva a la Signoria nostra lassi 127 * far a lui e al Governador, dicendo saperemo ben quello haveremo a far. El haver aulo lelere di monsignor di Leseu di Parma, come ozi erano andati 2000 cavalli de inimici verso Piasenza, per il che havia mandato il signor Federigo di Bozolo con 1000 fanti verso Piasenza, dicendo aver scrilo a diio Le-scu suo fratello, che venendo i nimici solo Parma non debbi ussir fuora, e che lo aspeti perchè el non voi riseghi, dicendo voi andar con li exerciti ad aio-zar sul mantoan, e il tempo conseierà il tulio, quando saremo lì. Però « scrìve a la Signoria dagi libertà al so’ Governador, perché la guerra consiste vincer in un ponto ». Scrive, il signor Pomponio Triulzi ha-verli dito, Lulrech voria la Signoria, tolesse a soi sli-peudii 1000 grisoni. l'amen Lulrech nulla li à dillo; e ha inteso, partendosi Lutrech da Milan, lasserà in Milan solum 400 fanti, perchè, hessendo in bona in-lelligenlia con Milan, non dubilarà di quello. Di rectori di Verona, di 10 hore 17. È ritornalo il cavalaro loro rnandono a Trento con la risposta di dar il passo, qual dice non era lì lo Episcopo ma andato a la corte di lo Imperador, e quelli capitani e locoleneule tolseno dita risposta, et la sua relatione manda qui inclusa. El dita relatione 1’ hanno mandata al Governadore e a Milan, et loro hanno pagato da 2000 fanti lì a Verona, e li mandano verso Cavrin, dove si reduse le zente e cavali li-zieri eh’è a li passi et alcune arlellarìe ; et hanno in- 14