395 MDXXI, SETTEMBRE. 396 don Ferondo ora zonto a firaz, cl feva grandissima zenle per ajulo di suo cuguado ro di Hongaria. Et olie ’1 ile predilo feva baler monede, ohe leniva le 2 parte d’arzenlo el una di rame. Fu poi lelo una lelera dii Provedador di l’arma-da zercha li biscoti calivi fati per sier Zuan Contarmi, qual ha amorbato l’armada eie. Item, una lelera di sier Bernardo Soranzo baylo di Corfù in questa materia di biscoti calivi ; con altre particolari là. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL e Savii tulli, che il processo fato per il Baylo di Corfù, qual sia mandato a li Avogadori, cl in termine di tutto questo mese vengino a questo Consejo. Ave una non sincera, 2 di no, 172 di si. Fu posto, per li dilli, che li sopramasser eie. non possino impazarsi in far biscoti, nè aver parie con alcuno merchadante, solo pena, ut in parte. Et fu presa di tutto il Consejo. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL e Savii, attento siano venuti in quesla terra li oratori di Padoa et Trevixo, el portalo vin, qual monta ducati 15 in zircha, che li sia donalo il dazio. Li quali è venuti a congratularsi dii Serenissimo Principe, et hanno richiesto questo in Colegio. Fu presa. Ave una non sincera, 31 di no, 141 di la parte, et fu presa. Fu leto una ìetcra di rectori di Candia. Zercha a voler compir le fabriche, si expedissi il clero el ebrei di la contribulion dieno far ; perché con cITcclo non pono pagar 3000 ducali ; ma quel di più si potrà tuor di le condanation si farà in la isola di danari, ut in parte. Fu posto, per li Savii, che il clero tulio di l’isola clzudei pagino solimi ducali 1500 tra loro perdila fabricha, et dii resto fin ducali 3000 si loy de le con-danason si farà su la isola predila. Et fu presa : ave 142, 8, 6. Fu lelo una lelera di sier Marco Antonio da Canal conto di Spalalo, in laude di Zorzi Manazi capo di slratioti de li, qual con 20 cavali si portò benissimo contro P hoste di turchi. Fu posto, per li Savii, Consieri et Cai di XL, che olirà la cavaleria è sta data al profato Zorzi Manasi per il Serenissimo Principe, et aleuto l’habi ducali 9 per paga a page 8 a l’anno, li sia acresulo ducati uno di più, siche l’liabi ducali 10 per paga. Fu presa. Fu posto, per sier Andrea Justinian, sier Zorzi Venier, sier Stefano Tiepolo provedadori sopra la merchadantia, poi leto una letera di sier Zuan Vituri podestà e vicecapitanio di Bergamo, di ultimo Avosto. Come alcuni mercadanli quali han- no compralo lane a Verzei, et per le presente occorenze non polendo per Po farle navegar el condurle a Venetia, voria farle condurli a Bergamo, pagando li dacii de lì, etiam quelli doveriano pagar in questa Ierra ole. ut in litteris. Però li ditti messeno che, non obstante la parte presa in questo Consejo al colimo, per questa volla le dille lane possano esser condute in Bergamo por tutto il mexe di Oclubrio, dovendo di quelle vegnirano lenir conio particular, et pagando li dacii, ut supra, cussi contentando li daciari nostri. Et fu presa. Ave ... di no, e il resto di si. Fu posto, per li Consieri, excepto sier Piero Capello el absentó sier Nicolò Bernardo, atento a li mexi passati, per parie posta per li Savii sora le aque fosse dalo per questo Consejo la expetativa dii scontro di la camera di Candia da poi la morte dii fidelísimo nostro Ziprian Hizo, qual anni 42 ha servilo in dita camera, a Filippo Agustini, con dar ducati 300 al dito oficio di sora le aque; et per esser venuto il fiol dii predilo Ziprian dolendosi di questo a la presentía di la Signoria nostra, volendo più presto esso Ziprian depositar li diti ducali 300 et ducali 50 di più per uno suo fiol Nicolò, qual ha anni 22, si ha exercilado in ditta camera in loco suo ; et hessendo sta fata dita elelion di Filippo Agustini contra le leze, sia preso che la dita parte sia revocada e data la predila expetativa al prefato Nicolò; et morendo, vengi in uno di altri heriedi dii dito Ziprian per anni 10 solamente, come voi le leze nostre ole. Et sier Marin Morexini savio sora le aque andò in renga et contradixe, dicendo non si voi romper la fede; con altre parole. Et parlò lordamente, dicendo dito Filippo Agustini non è marchisan, ma citadin di questa terra, e so’ padre e li soi pagò assa’ fazion, et che una volla è andà con la fede data per questo Consejo, tolto li danari a cambio; persuadendo a non voler la parte. Et io Marin Sañudo li risposi non laudando mai queste expetative, et più si se dia dar più presto al fiol di Ziprian Hizo átenlo li soi meriti, che a questo Agustini, per voler cussi ogni justicia e le leze e li privilegii concessi dii 1501 a quelli feudali di Candia, che alcun possi haver alcun oficio in Candia si non sarà citadin de lì, overo almen sialo per anni 5 con la so’ fameja de lì. Feci lezer la lotera di rectori di Candia, quali mandano uno processo a la Signoria nostra formato de li boni portamenti dii dito Ziprian Hizo, qual ha anni .... in 239 quella camera, et di Nicolò suo fiol esercita dito oficio zà anni 22, el laudano sommamente il prefulo Nicolò; esortando il Consejo a voler la parte di Con-