103 HDXXI, LUGLIO. 104 Adamo con suo zenero sier Andrea Capello di sier Hironimo e altri nostri merchadanti populari da numero .... per tornar in Soria, Ibno da do fuste di turchi presi, acleo Alvise di Adamo et li altri ha auto (aia sarafii 10 milia, et cussi si pagerà, et ha via dito Alvise con lui panine et altro che portava in Soria per saratli 10 milia : tutto è perso. A dì 17. La malina, vene l’oralor dii re di Hon-garia, et fo stipulato l’instrumento de la quielazion per nome di quel Serenissimo He, di tutto quello el pretendeva aver da la Signoria nostra, per ogni conio el per resto di danari dii stipendio se li do-vca dar. Calculatis calculandis, se li dà ducali 4000 in contadi, ducali zercha 1000 di monitione et ducali 15 milia a tempo do anni, con partida in Banco di Pisani; el cussi sarà expedito el potrà re-palriar. Di Chiosa, fo letcre di sier Alvise Don el dotar, podestà, di jeri sera. Come havia aviso, ozi dovea zonzer a Bimano 300 lanze spagnole et 2000 fanti parlili dii Tronlo. l)a poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, et trovono li danari per dar a l’ambassador dii re di Hongarla, et li tolseno di danari dii Montenuovo. Di Franza, fo letcre di 24, di Spagna di 26, di Milan di 25. Con altri avlsi di Ferara e altrove; il sumario dirò di solo. Item, preseno di aprir al Consejo di Pregadi una materia secretissima, con mandar fuora li Secrelarii tulli etc. 59* Adì 28, Domencga. La malina non fo lettera alcuna da conto. Vene Porator Legalo dii Papa per cossa parlicular, e poi introno li Cai di X et steleno longamente. Fo divulgalo, una nostra galla solil in Golpbo aver trovalo una fusla dii Papa dannizava nostri e altri, el quella presa el amazato, zoè apichali 30 di loro. Da poi disnar, fo Gran Consejo, non fu il Dose, ma ben soi nepoli, quali vanno vestiti di scartalo, sier Marco et sier Veltor Grimani. Fu posto, per li Consieri, la gralia di sier Zuan Michiel qu. sier Do-nado, debilor di la Signoria nostra ai Governadori, voi pagar di Monlenuovo et Monte novissimo, et è passada per li Consegli. Ave la prima volta 15 non sincere, 175 di no, 655 di si, nihil captimi; ite-rum ballotala, ave 8 non sincere, 178 di no, 1017 di si, el fu presa, e fu ben facto, perchè lauto fu avanzalo etc. Fu fato elelion di Podestà a Padoa sier Piero Marzelo, fo Consler, qu. sier Jacomo Antonio el ca-valier, di balole 35, di sier Nicolò Venier, fo Consier, dopio; il quarto sier Zuan Venier, fo Cao dii Consejo di X, qual non passoe. L'tiam ai X Savii non passoe. In questa malina, achadete a bona bora avanti lerza assa’, che hessendo in preson uno couteslabile corso nominalo Corselo, poslo a requisilion dii ducila di Ferara a la presoli sotto la scala dila la Scalcia, el vene uno ragazo con uno soldato a dir voler parlar al presonier. El guardian aperse la porla, e nel aprir, il soldato li dete una slochada al guardian qual morite, aperse le preson, et il dito Corselo et lui insieme seampoc. Di Roma, fo letere di l’Orator nostro, di 24, et di Milan, dii Secretano. Di qual fo lede poi Consejo in cheba con la Signoria e Cai; il sumario di le qual noterò lete sarano in Pregadi. Di Ragusi, vene letere per uno gripo è zorni 9 parli. Non fo in la Signoria, ma in parliculari. Par il Signor turco era rclralo da Belgrado 4 mia et butava artellarie. Serenissimo et excellcntissmo domino Stdey- 60 mano Sach maximo Regi et invictissimo utriu-sque continentis Asice et Europee, Arabum, Persarum, Sirice et universi JEgipti etc. Imperatori plurimum lionorando, Antonius Gri-tnanus Dei grafia dux Vcnctiarum etc. salutoni, honores et gloria incrementa. Fin dal mexe di Mazo passalo expedissemo il nobile et dileclissimo Marco Minio designalo ambasa-tor nostro a la Maestà vostra, si acciò che ’I dovesse da novo aiegrarsi curri lei di la sua felice assomplio-tione a quella sublime imperiai sede, come per referir el tralar alcune cosse in nostro nome; et li ini-ponessemo efficacemente, che quanto li fosse possibile el fosse diligente et solecilo in accelerar la na-vigalion et viaggio suo; ma essendo sta molto impedito da li (empi contrarii fino a tanto che è intervenuta la morie de la bona memoria de P illustrissimo domino Leonardo Loredano precessor nostro, questa causa adjunla alle sopradille più che più P ha ritardato in camino fino al presente giorno, expetan-do da noi la rinovalione de letere, in nostro nome, che prima li erano slà date da P illustrissimo nostro precessor, et sopra tulle le altre le presente lettere nostre a la Maestà Vostra, la qual per la sapien-lia el equità soa, cognosute le necessarie cause del rilardar di esso Oralor nostro, sarà facile ad averlo per ¡scusalo. Et cussi la pregamo, che a quanto d dirà in nostro nome, come procedente de la propria mente et inlention nostra, sia conlenla credere prestar amplissima fede, come se noi medesimi presenti