417 MOXXf, SETTEMBRE. 418 Cesarea Maestà, et che lui li disse non era vero eie. Siehè, scrive, questi sono sospetosi. Poi disnar parlò con Madama, etiam li lexè dite lelere. Quella disse li fanti è pochi, sono sohm 3000, scrive a la Signoria. Di Cales disse non aver nulla e aspela saper qual cossa; si duol non aver lelere spesso di la Signoria perchè Lulrech ha scrilo la Signoria non ha facto. 250* Dii dito, date ivi a dìCome ogni di è sialo col Re e con Madama per levarli ogni sospelo. Di Cales non zè nulla; solnm li hanno diio che li cesarei vanno inlerlenuli per saper il loro campo esser supcrior di quello di Sua Maestà. Etiam che Soa Maestà anderà dissimulando fino unirà le so’ zenle in suso et sguizari, et averà li 10 milia fanli di Van-dome, 200 lanze et 200 cavali lizieri. E clic il campo cesareo era atorno Mexicres, loco piccolo, dove li era dentro il capilanio Bajardo et monsignor di Memoransin cl zovene. Hanno jurato chi parla di darsi, esser morlo. Qual voi mantenirlo. Ila 200 homeni d’arme et 3000 fanli. E che era zonto qui la moglie di Ruberto di la Marchia con Faragies suo fiol e la moglie, a dir dillo Ruberto voi dar a questa Maestà il loco dove el si trova, chiamalo .. . . . ., et che questa Maestà li prometa non lo aban-donar. Scrive, è boti la Signoria scrivi spesso per non dar sospetto eie. Manda lelere dii Surian di Cales, ricevete nostre con gran desiderio di 22 et 23. Dii dito, date ivi, a dì 4. Come ha mandalo la letera a l’Oralor nostro a Cales. I’o poi dal re Cristianissimo. Li disse esser ritornato monsignor di Vegli stalo a la Signoria nostra. Li ha ditto la Signoria va fredamente, et non ha il numero di le zcnle la è ubligala, dicendo: « Ambassador replichò le lelere a la Signoria ». Poi disse aver aviso de Italia li sguizari esser zonli el li venturieri di monsignor di San Valier, benché per la malalia dii ditto San Valier non erano venuti tulli quelli doveano venir. L’Oralor li disse: « Sacra Maestà è persona non fa bon oficio », et li lexè le lelere di 22; sichè Soa Maeslà restò salisfala e più dii mandar dii clarissimo Grili in campo, e disse voleva scriver a la Signoria lui e mandarli uno zentilhomo, qual tien sarà questo che è stato. Scrive, il conte di San Marlin è venuto dal Re a dirli, per nome dii Contestabile, come fin zorni 10 harà in campo 450 lanzc, 2000 cavalli lizieri et 10 milia fanli. Scrive coloquii auli poi con Madama, qual parlando li disse non creder di la Signoria e voi pro-meter per lei, e li piaque molto dii mandar dii Grili in campo, e haveano lelere che Parma si leniva e non dubitava. I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXXI. Di Cales, di sier Antonio Surian dofor, el cavalier, orator nostro, date a dì 25 Avosto. Come il Re mandò lelere che monsignor di la Palisa subilo andasse da lui, qual era uno di soi oratori de lì. El qual partì. Si judicha sia per volerlo adoperar in queste occorentie, e voi servirsi di lui. E che ’1 Canzelier li disse il Re esser a Troes in Zantpagna, e si tien voy far zornata col campo cesareo; et come li cxercili di l'Imperador erano uniti a uno, e la causa è stala per le Irieve fece Rubarlo di la Marchia per G selimane, et non aver acetà monsignor di Naxares che ’1 re Chrislianissimo li mandò in socor-so, con lanze 500, fanti 3000, et questo perchè non si fidava dii Re; sichè si starà a l’erta. Et li disse, come era dissension tra il Papa e l’Imperador, e questo perchè non li mandava li fanti dii contà di Tiruol. E li disse Lulrech col campo esser andato avanti, ma nostri erano tardi a le provision; con altre parole, e coloquii liine inde dieta. Scrive il Cardinal non è partito. Come mandò a dir a questi oratori, per Brian con la letera di credenza, a di 22 partiria ; per il che dilli oralori è restali suspesi. Dii dito, date a dì 27. Come è nova il Cardinal esser parlilo di Brusa e doman sarà qui, et cri parli e vien via. Dii dito, date a dì 28. Come, vedendo li ora-lori galici non venir il Cardinal, li scrisseno lelere che soa signoria tardava assai, et il loro star lì era con denigralion di la Chrislianissima Maeslà; per il che soa signoria li ha mandà il Gran scudier di An-glia, qual eri sera zonse, con letere di credenza, a dirli che a dì 22 voleva partirsi, ma che ’1 nonlio dii Papa andò dal Re a querelar, questa Maestà non polca Iralar alcun apontamenlo senza consenso di Soa Beatitudine, et che di lai pratiche il Papa non sapea nulla ; per il che fu sospeso il venir de oratori cesarei ; per il che esso Cardinal etiam soprasedete il suo partir, e si dolse con l’Imperador di questo, dicendo, o soa Maeslà feva più caxo dìi Papa che dii suo Re, o dii suo Re che dii Papa ; sichè l’Impera-dor a la fin fu conlento mandar li oratori con lui; e che veniva il Gran canzelier, e in loco di monsignor di la Terga veniva il conte di Chariali, e in loco di PAudenlier uno episcopo, el che ’I Cardinal era alquanto indisposto el veniva in lelicha, et doman zonzerà. Scrive, questa venuta dii conte di Cariali non è bon segno; poi il campo cesareo seguir l’impresa conira il re Chrislianissimo a uno loco ditto Muson, e preso, tamen questo sarà bon, che non polendo il Cardinal far lo aponlamenlo, il re d’Ingallera o sarà col re Chrislianissimo o non li 27