475 Dii ducila di Ferara, scrite al suo orator di qui, date al Bunden, a dì 24, liorc 4. Coinè, ha-vendo ¡illeso esser venuti a Campagnola, loco mia 5 di San Felice, Guido Rangon cl Ramazoto con loro compagnie, el dubitando che hessendo il Po bora grosso non venisseno con nave con 5000 fanti, et 282 ‘ melerlo che non podesse con quele zente tornar a Ferara overo venirlo a ritrovar, ha deliberalo di lassar pressidio al Final e levar quelle so’ zente è lì e farle venir a lui e cussi passar Po con uno ponte fa far, e star di qua di Po, e lasar il ponte lato con mandar cavalli continue di là di Po a scorzizar eie., e lui star a veder lì al Bonden per mezo. Però debbi comunichar questo a la Signoria; e avisa eri li fanti italiani al Final fono a le man con 300 fanti corsi, e fono si fata barufa che ne fo amazati da 60 in 70 corsi; però è bon proveder e relìrarsi eie. Nolo : si ave, di campo, la poliza di pagamenti falli. Fu poslo, per i Consieri, aleuto fusse conicsso a li XX Savii la expedilion di la causa di sier Alexan-dro Contarmi, intervenendo sicr Piero suo fradello per certi danari pretende haver dal collimo di Damasco, e fo dato ajunta di 7 Savii e che con il numero di 25 si redugino etiam con li X Savii sora le decime; e perchè li 7 Savii non sono più, però: sia preso che in loco loro di cazadi, luor si debbi tanti ili deputati al Colegio clic siano al numero di 25 al ditto Colegio di XX Savii, acciò si possi expedir dita causa. Fu presa. Ave . . . non sincere,... di no, ... di sì. Fu poslo, per sier Polo Valaresso e sier Piero Boldù provedadori sopra Fossa Lovara, acciò le aque corono via, desfali li molini di sier Aivise Pisani procurator e sicr Bernardin da Riva, con li caxa-menli, e siano satisfalli da quelli vicini hanno interesse nominati in la parie. Itcm, siano desfati ogni altro impedimento su dita Fossa ; con altro clausole et ordini ut in parte. Ave non sincere 9 di no, 115 di si, el fu presa. Fo leto una suplication di le monache di san Antonio Pelegrin di Padoa, qual è slà ruinà il suo monasterio, hanno palido in sta guera, sono debitore di daje vechie L.... dimanda di gralia li sia scan-zelà il debito. Itcm, una altra suplication di le monache di san Mathio di Padoa, al numero 50, ruinà ut supra, el palido, debitrici di L____di daje, dimandano ut supra. Fu poslo, por li Consieri, Cai di XL e Savii, con-cieder a dite monache ut supra che ’1 debito loro li sia dovuta la mila di quello e dii resto pagìno 47G L. 50 a l’anno, pagando però ogni anno la daja 283 loro eie. El fu presa. Ave 10 non sincere, 18 di no, 139 di si. Fu lelo una suplication di sier Lorenzo Minio qu. sier Almorò, qual è cargo di fameja, e.in questa guera li fo brusà una casa, è debitor di la Signoria ducati 91, dimanda li sia suspeso per do anni. Fu posto, per li sopraditi, suspender el dillo debito por anni do; el qual sier Lorenzo è XL criminal. Fu presa ave 2, 34, 154. Fu lelo una suplication di Nicolò Torta dal Xante, qual fo electo per sier Polo Valeresso provedador al Zante scrivano di quella camera con ducali 2 '/a al mexe e tegnir uno cavalo, et sia interprete eie. però la dila elelion sia confirmada. F.t fu posto per tulli lì Savii di confermarlo a beneplacito di la Signoria con ubligalion di lenir un cavalo, et esser interprete ut supra. Ave 10, 11, 135, et fu presa. Fu loto una suplication di Zuan Beca slralioto, qual, atento lì soi meriti, dimanda provision, et leto alcuno ledo dì soi meriti el operatìon facle. Fu poslo, per tutti ditti Consieri, Cai di XL Savii dii Consejo e Terra ferma, darli dì provision ducali tre al mexe a la camera dii Zante a raxon di page 8 a l’anno, e balotà do volte non fu presa perchè la voi in tulio il corpo di balole 150 in suso. Ave la prima volta 5, 21, 123, la segonda 7,20 11G, nihil captum. Fu posto, per li Savii ai ordini, una confirmation di letere di la Signoria di Nicolò Caslelan del Zante scrivali di la fabricha dii Zante, electo zi dii ... et fo intrigata, sichè non fu balotata. Fo strida per il Canzelier grando, che atenlo il bisogno presente, tulli vadino a pagar aliegrainenle le so’ decime, altramente pasado il termino sarano manda per debitori. Fu posto, per li Savii tulli, una letera a sier Lorenzo Orio dolor oralor nostro in llongaria, in risposta di soe letere, e ne piase intender le valide proviseli di quel Serenissimo Re, e lo laudamo di le o-peration sue, et debbi dir a quella Maestà nui continue forno far oralion acciò babbi viteria. Quanto a le false calumie datone dii tosìco eie. lori ha ris|>o-slo bellissimo, e ringratìemo il reverendo Vacìenso Gran canzelier dii bon oGcio fato por la Signoria nostra, al qual scrivemo sicome vederà la copia; però debbi jusliticar la Signoria nostra a quel Serenissimo Re, qual però teniino per cerio sii chiaro di la inno- 283 * cenlia nostra ; ma ben pregamo Soa Maestà voghi punir 1’ auclor di tal calunia. Quanto a la richiesta dii reverendo domino Zuan Slatileo oralor di questa MDXXI, SETTEMBRE.