245 UDXXÍ, ACOSTO. 246 e captiamo, di 14. Manda una lelera auta di domino Girardo da dia’ da Mosto da Lodi, copiosa di nove di molte cose degne. Da Lodi, di domino Girardo da cha’ da Mosto al podestà c capitanio di Crema, data a dì 14. Come Parlelarie dii re Cristianissimo è zonte a Marignan, doman sarano lì a Lodi. Lutrech Venere a dì 16 sarà zonto li a Lodi. Scrive, uno Antonio di Decaria l'ora ussito con suo fradelo e alcuni altri è venuti verso Pavia danizando el paese, per il che sguizari 3000 passano in Pavia da Milan. Monsignor di Lutrech fece eri lajar la testa a 8 di Piusenza rebelli dii Re, e questa niatina ne dia far tajarla testa a 7 altri. La compagnia dii Governador di Zenoa è passà de lì, e va per intrar in Pavia. Di Piasensa, dii conte Paris Scoto, di 14, al podestà e capitanio di Crema. Come è zonla de lì la compagnia dii Gran scudier. Ozi intrarà quella dii Governador di Zenoa, etìam di monsignor di Vandomo e dii marchese di Salucia. Si aspeta sguizari. El campo inimico è atomo Parma. Il conte Piero Buso con alcuni altri hanno preso uno castelo di suo fradelo verso Parma, chiamato......... ............Lui conte Paris sta di bona voja a servicio dii re Cristianissimo, e se i nimici vegnino li farà eie. Dii ducha di Ferara al suo orator eie qui domino Jacomo Tebaldo, date a dì 15. Come dii campo dii Papa à auto letere di una sua spia è li, di 13, hore 22, che Signorin Visconte con alcuni altri foraussiti con 2000 fanti erano andati a Borgo San Donnin, el quello ha preso, et che in dillo campo ogni dì molliplicha zenle inimici dii re Cristianissimo, e sono con questi numero 4000. El campo è propinquo a Parma. È zonto lì in campo domino Zuan di Saxadelo, era condulier di la Signoria, con 15 cavali di homeni d’arme, aspela il resto di la compagnia. Scrive, che 9 bandiere di fanli spagnoli insieme con 400 lanze et 200 cavali lizieri è partili dii campo e andati a San Segondo castelo dii conte . ... di Rossi per sachizar; el che aspetano li fanli alemani zonzino in campo; el che voleno slrenzer la terra di Parma e li hanno tolto l’aqua, e dentro non vi è pan ni vino, e li pozi sono sechi eie. Dii dito, di 16. Come eri zonse in Mantoa el conte Guido Rangon, il conte Alvise di Gonzaga e Guido Guain con 500 cavali lizieri parliti di campo dii Papa per socorer e far scorta a li fanli alemani vieneno di Trento, e fanno uno ponte sora Po a Borgo forte per il passar loro e di ditti fanti. Et nota. In la prima lelera, scrive dito suo orator debbi dir a la Signoria questo è il tempo di ajutar il re Cristianìssimo eie. Dil’obsequentissimoservitor Teodoro Trinisi, data a Varola Gisa a dì 14, una longa letera. Come à auto letere di sier Polo Nani da Cavrin con una lista di le zenle nostre li ha manda la Signoria nostra, et si redugi in campagna per obslar a li fanti. Scrive, queste è zanzo. Non li vede ordene; non li par 148 di metersi in pericolo con danno de le cose nostre. Si sa come semo condilionati. Non è fanli a sufìcìen -lia. Le zenle d’arme è ben in ordene. Non è cavali lizieri bastanti, ha mandà Zuan di Naldo con li 80 cavali a monsignor di Lutrech, con altre parole. Li va-lesani non è zonti, nè sa quando verano, tamen la Signoria ordini, lui anderà e combalerà e farà quello la voi, alegando uno exempio dii re Alvise; ma lui ch’è exercitalo nel meslier de le arme, non li par combaler a questo modo; con altre parole ut in littcris. Dii dito, di 15. Manda avisi nuli da Milan eie. Da Milan, di Pomponio Trinisi al Governador seneral, di 13, hore 22. Di parole dite per monsignor di Lutrech al nostro Secrelario zercha l’unirse insieme, e li ha ordenà el scriva, e li slà a-dosso vedendolo, scriva che ’1 se unissa, con gran parole. Scrive, è venuto lì a Milan el capitanio Car-bon vien di Parma. Dice non è paura di Parma ; però Lutrech voi si fazi la union di exercilo per levarli di l’ascdio di Parma, e che ’1 duca di Ferara si mostrerà con le zenle per il re Cristianissimo eie. altramente l’impresa è persa. La Signoria è savia, ma in questo non usa di solicilar sua sapientia eie. Dii dito Governador, date ivi a Varola Gisa, a dì 15. Come à auto avisi di Verona e di sier Polo Nani da Cavrin, li fanli è partili di Trento, e vieneno via. Però se lieva di Varola Gisa e va doman fino a Lonà, dove aspeterà l’ordene nostro. Valesani non vien ancora, ozi lieti (ocherano danari eie. Da Milan, di Alvise Marin secretarlo, di 13, hore una di note. Come era zonto de lì el signor Marco Antonio Colona, et per il juramento fato al Papa non ha voluto mirar in la terra, è alo-zalo di fuora a San Dionise. Monsignor di Lutrech è sialo da lui. Qual lornalo, li disse a esso Secretano averlo persuaso a restar. Li ha dillo aver ju-ralo al Papa non intrar in Milan, Ferara e Zenoa fino non parli prima al re Cristianissimo; sichè va per slafela a Soa Maestà, fin 5 dì sarà lì, e poi tornerà subito. Poi intrò sopra l’unir di exerciti, la Signoria fa mal a non scriver presto. Lui sa el me-