237 MDXXI, ACOSTO. 238 Sier Marco Antonio Corner el XL, qu. sier Polo. Sier Marco Conlarini, fo camerlengo di Comun. Sier Piero Trivixan di sier Domenego procurator. Iniviso (?) • Sier Alvise Trivixan el XL, di sier Domenego procurator. Sier Alexandro Lippomano el XL, qu. sier Francesco Sier Zuan Francesco Loredan di sier Marco Antonio. 143'> A dì 16, fo san Eocho. Veneno in Colegio li oratori do dii marchese di Mantoa venuti a congratularsi di la creation dii Serenissimo Principe, quali fono il signor Alvise di Gonzaga, fo fiol dii signor • Redolfo, parente dii Marchexe, zerman di suo padre, et domino Francesco Conato dotor e cavalier. Da poi disnar fo Gran Consejo. Io era a Padoa. Non fu fato cossa da conto, solum fu elecli do del Consejo di XL zivil ordinarii, videìicet sier Marco Moro e sier Alvixe Basadona, stati tutti do cai di XL, et quello scrisse in eletion, qual fu sier. . . , fè eror e non li scrisse al loco debito imo dove doveano no-lar li piezi, et acortosi di 1’ eror li depenò el rescris-seno di sora, unde per questo di le polizze eror, visto la leze, la Signoria terminò che non fosseno li predilli elecli balotati etc. Fu posto una gralia di uno....... Da poi Consejo, la Signoria si reduse in Colegio da li Savii, dove era reduto il Doxe, per aldir uno messo del re Christianissimo venuto per stafela di Franza, nominato ..., qual fo aldito con li Capi del Consejo di X, et portò letere di l’Orator nostro Ba-doer di... . qual etiam fo lecle, el il sumario di le dile noterò di solo. Di sier Polo Nani capitanio di Pergamo fo letere di Cavrin, di. . Dii comenzar dii passar li fanti, quali erano zonli a Brenlonega et ccetera dirò come di solo, lete sarano. 143’ A dì 17 la matina fo letere dii Baylo di Constantinopoli, di 8 Lujo, venute per via di una nave, et di Corfù di sier Marco Minio va orator al Signor turco, di ... 11 sumario dirò poi. Veneno oratori di la comunità di Bassan a congratularsi di la creation dii Principe, e uno nominato .... fece la oralione latina el Principe; li usò pocìie parole ringraciando quella comunità etc. (1) La carta U2* è bianca. Vene il Legato dii Papa percosse partieular, intervenendo lo episcopo de ... ltem, monstrò una letera dii Cardinal Medici manda al re di Ilongaria, che la se mandi. El li Cai di X steteno longamente in Colegio, et fo ordinato far Consejo di X con la Zonta, et da poi fo comanda Pregadi : el Io cri sera veni di Padoa, e il sumario fu questo. Et prima, reduto il Pregadi in Gran Consejo, li Cai di XL sentali, ne era venuto se non uno solo sier Francesco Soranzo qu. sier Zaccaria, che fo mandato a principiar a Irzer le letere, le qual fono assai, e in questo mezo si redusse il Consejo di X con la Zonta fuora, e lerminono le-zer al Pregadi alcune lelere di Pranza drizalc al dito Consejo di X. Di sier Agustin da Mula proveditor di l’armata, date in galla apresfo Cerigo, a dì 20 Lujo. Come, havendo visto una nave in mar, veniva di ... . verso .. .. , mandò la galìa Duoda a darli lengua. 11 qual Soracomito parlò al patron. Era la nave Nana veniva di Constantinopoli. Diceva è zorni i) partiva di Conslanlinopoli, et havia una patente dii Bailo nostro a tutti i Capitani e reclori mandasseno le lelere a la Signoria per esser importantissime; qual lolle le dille lelere, esso Provedador le manda con la galìa Contarena a Corfù, da esser mandate subito a la Signoria nostra. .Scrive, eri esso Provedador zonse lì et è stalo in Arzipielago etc. Scrive, si provedi di danari per dar a le povere zurme. Scrive dito patron di nave aver diio aver visto ussir di Stretto 9 galìe et C fusle armale per conzonzersi con il Moro corsaro, et par turchi habino mal animo verso li sudili nostri: per lanto lui Provedador havia deliberato non si partir de lì, ma sopra veder quello volesse far dillo corsaro. Scrive di nave aparse ut in litteris numero 5 vien di Soria, portano nova quella Soria è restala tutta pacifica soto il Signor lurco. Da Constantinopoli, dii Baylo nostro sier Toma Contarmi, date in Pera a dì 8 Lujo. Come de lì si fa pochissime faconde per non vi esser la Porta. È resta in locho dii Signor el Capitanio di Tarmala, qual è homo di so’ voler, elquel povero di 144 Zorzi Melo patron di gripo, come scrisse per le altre, per certe robe li fo lolle dii dito gripo di uno zudio subdito di questo Signor, ditto Capilanio l’ha sen-lenlialo a satisfarlo; sichè ha convenuto vender il gripo, nè se ha a chi ricorer per non esser la Porla li. Scrive, da molli vien mormorato la lardilà di l’Orator nostro, qual se fusse venuto harìa conzato molte cosse eie. el non mancò li bassa; per il che si manclia di reputazion. Et questi hanno preparalo di