155 MDXXI, ACOSTO. 156 Disse le cose di Castiglia è in rumori, per il che le zenle spagnole erano in Navara convegnirano aban-donar la impresa. Disse poi, l’armada di Zenoa andata drio la inimica, par quella asallù le Speze. Scrive, li capitani di sguizari stati de qui con li oratori, è parliti ben carezati el apresenlali dal Re, el ozi parie li oratori de dilli sguizari, con i qual va monsignor di Reus per nome di questa Maestà ; qual è maislro di caxa di quella. Scrive, a dì 4 di Avosto sì farà la dieta di Cales dove sarà el reverendissimo cardenal Eboracense e noncii dì la Cesarea Maestà e di questa Cristianissima Maestà, per trovar qualche asetamento a queste discordie. Scrive, la illustrissima Madama è indisposta di gole; non li ha potuto parlar. Il capitano Blancardo con le 4 galle scrisse y.onse a Zenoa, ha inteso non esser slà vero. Solitila se li mandi el suceessor eleclo. Con assa’ parole scrive, ha gole, mal di Rancho etc. Di rectori di Verona, di primo, horc li. Manda una relation di uno vien da Bolzan, stalo mia ‘20 più in là lino in Brìxenon. Referisse, come de 11 si leva fauli 4000 sullo Ire capi, el conte Girardo di Archo, il conte di Caslel Allo el il conte di Terlago. Item dice, eri vene a Trento, dove zonse 150 fanti di quelli è sotlo dillo conte di Terlago, i quali si dice voleno andar a Roma. El si dice il ducha di Bari esser in una terra francha a li confini di sguizari dila Amos, el voleva far de lì 3000 fanti sguizari e calar verso Como. E tulle queste cosse si fa contra Pranza, et non conira la Signoria nostra. De li diti, di primo. Mandano uno aviso aulo dii campo dii Papa, da Rezo, qual è questo: come il signor Prospero era col campo andato alozar mia 6 apresso Parma in uno loco dito Boi di Lenza, et 04* come francesi li erano stali a l’incontro con schio-peti, et ferito Signor.... Visconte da uno schiopo. Item, mandano una altra relalione di uno parli eri da Trento. Dice erano zonlì de lì 200 lanzicheuech, quali voleano venir a Verona a tuor soldo da la Signoria nostra, e quel capitano di Trento non li havia voluti lassar venir; et havia spazia Ispurch per aver ordene di tuorli per la Cesarea Maestà, el li sia mandati lì danari. Item, che li signori di Agresta deva danari a fanti, et averne paga 600 fanti ; sicché lì et in quelli contorni si dice voleno far fanti 5000, el questo per andar a campo a Parma. Di Crema, di sier Andrea Foscolo podestà et capitanio, date a dì 30. Manda certi avisi di Parma, et come el signor Prospero con le zente era andato apresso Parma, e havia tolto Concordia, e postoli dentro el signor Zuan Francesco di la Mi- randola ; et che il conle Piero Buso era slà ferito in uno brazo in piasentina da uno schiopo, el era de li dove si medicava. Scrive nove de Milan dii venir di Franza monsignor di Lulrech, qual havia fato merchi con quelli portava vituarie al campo darli 300 cara di pan al zorno, 200 one di ojo et 3000 slara di biava per li cavali. Scrive altri avisi di Spagna, Zenoa, Franza eie. Di sier Polo Nani capitanio di Bergamo, date a Chiari, a dì 30, horc 3 di note. Come el Governator non è ancora ritornalo di Milan. Il messo suo mandò a sguizari non è ancora tornato. Tien lìn do zorni zenzeri se non sari mal capitalo. Di altrove nulla se intende. Di rectori di Brexa, date a dì primo. Mandano una relation aula, qual dice cussi : Relazion di uno Gasparo Tem da Roman, loco solo i signori di Lodron, il qual è solo il conle Zorzi el Helor di Lo-dron. Dice, Domenica fo a Trento dove era zonlo el cardenal Sedunense e il ducha di Bari e uno nonlio dii Papa, i quali fevano fanti dii conia’ di Tiruol fino a li 10 milia, e voleno andar verso Como per la via andono li foraussiti eie. Da mar vene i mazi di letere, et fo lelo solimi questa : Di Zara, da sier Francesco Arimondo conte et sier Benedetto Valier capitanio et sier An-zolo Guoro provedador zeneral in Dalmatia, date a dì 25 Luio. Mandano una letera auta dii caslelan di Laurana. Li scrive come turchi erano venuti sul territorio di Sebenico, cavali numero 100, videlicet a Gaton e Raxina, eh’ è do ville, e fato 95 danni, come in dille letere si contien, le qual sono queste : Di Laurana, di sier Polo Contarmi caste-lan, di 21, a li rectori di Zara, data a hore 8, di dì. Come ozi a l’ora di vesporo è venuti 100 cavali dì turchi nel territorio di Sebenico a do ville a la malina, zoè a Gaton e Raxina, el quelli poteno fuzer fuzileno, pur preseno 20 anime, el menono via lutti li animali grossi et menuli ; i quali è restali de lì lino a questa nocte. Scrive, lui caslelan ave aviso di tal venuta da le nostre varde. Di ditti rectori di Zara, date a dì 23 Luio • Scrivono mandar lelere di Corphù aule con summa celerilà. Da Corphù, di sier Bernardo Soranzo bailo e Consieri, di 12 Luio. Scrivono esser zonlo de li uno nominalo in dile lelere, sialo preson dii Moro et fuzite, qual referisse come la nave di Mosti, patron Ziprian da Mosto, esser slà presa dal Moro corsaro,