401 S1DXXI, SETTEMBRE. 402 Ita fato contro il Papa, che non dovea farlo; per il clic, per non dar a mormorar a li oratori è lì, li deva liccnlia si partisse. Et cussi eri sera si partì et vien a Ferara. Dice esso Ducha, che aver fornito el Final et San Felixc, è sta opera clic à fato questa cosa, et aver auto aviso, il governador, subito inteso, qual era in campo del Papa, vene in Modena con “200 cavalli ; et che vi sono in Modena da 200 fanti, e nitrato Guido Rangon con la sua compagnia et 4 bandiere di fanti et Guido Guain con li so’ cavali li-zieri e li sopra diti 2000 fanti clic erano nel preditto campo, et hanno fato serar una porla verso il monte, et che fortificavano la porla verso Ferara. 242 Scrive, se avesse auto Andrea da Biragocon li cavalli lizieri et fosse intrato in la Concordia, come si oferse, et postovi 200 fanti, si harìa tolto la via di le vilua-rie al campo dii Papa. Scrive aver di Parma, quelli dentro aver abandonato il borgo, et esser retrati in la terra ; sichc el tutto avisi a la Signoria nostra. Dii dito, data a dì 11 hore 17. Come, per una spia venuta di Modena, ha il campo dii Papa aver tirato le artellarie di dove batevano la terra, et abandonà quella parte el esser retirati dii fiume verso San Lazaro, eh’è di la banda vien a Rezo. Dii dito, a dì 11 hore 20. Come ha ricevuto letere di esso suo oralor exislenle de qui, e come havia exposto al Serenissimo et illustrissima Signoria di aver ajuto di zenle, c la risposta datoli, che per non dimonslarsi contra il Papa, si pagherà cavali lizieri 500 per mila con il re Cristianissimo. A questo dicemo che più presto havessemo voluto le zen-te, perchè non è modo far li cavali lizieri cussi presto, et poi il tempo astrenze, nè patisse ad aspelar a farli; ma poiché cussi voi la Signoria, aspeterà l’aju- lo li sarà dalo; el che Lulrech li ha fato intender di darli diti 500 cavali lizieri etc. Di Crema, di sier Andrea Foscolo podestà et capitanìo, data a dì 9 liorc d. Avisa come sgui-zari vanno in campo dii re Cristianissimo, ozi erano zonli da 3 in 4 milia a Lodi, e che paserano Po per inviarsi in campo. Item, à di Piasenza, come hessen-do morto il conte Lazaro Todesco, qual era gran richo et suo heriede era il conte Antonio Angusola qual è nel numero di ribelli dii re Cristianissimo, tmde, li è sta trovalo ducati 18 milia di contadi, quali francesi li hanno lolli e si dice mandali in campo, per esser danari aspelanti al fiisco, per esser esso Angusola foraussito. Di rectori di Brexa e sier Hironimo da cha' da Pexaro provedador generai di terra ferma, date a dì 10 hore 3. Come eri sera ricevelcno tre 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXXI. letere et danari, prima in grupi 5 ducali 5000 per campo, poi li danari per li cavali lizieri di domino Balista di Martinengo, qual dice fin G zorni sarà in ordine; per l’altra di Aguslin di Parma con li 200 fanti vien a quella custodia, il qual è zonlo e domali li farano la monslra. Item, è zonto Horalio Bajon con li soi cavali. Di danari per campo si mandarà con la scoria perché il ponte sora Po è mosso, e vien a uno loco dito la Mola. Item, altre occoren-tie, ole. Di sier Gasparo Contarmi orator nostro presso la Cesarea Maestà, data a Brnxele a dì 30 Marzo. Come li disse lo episcopo di Palenza, la Cesarea Maestà mandò per lui li andasse parlar. Et cussi andato questa malina, il He lo chiamò dicendoli aver auto aviso che la sua bolzeta veniva a Sua Mae- 242 ' slà era stà rota et aperta, tolto le letere parlicular, ma ben le soe era slà mandale a Trento; dii che prendeva grande admiralion di (al allo, però volesse scriver a la Signoria lassasse passar le so’ bol-zele con le sue letere et quelle va al nontio dii Papa, per esser col Papa una cosa medema; le qual parole perhò Sua Maestà disse con modestia. El lui Oralor rispose eri sera il reverendo Palenza li disse di questo, e subito scrisse a la Signoria nostra, et che in questi tempi di guerra si feva per veder altre le-lerc, non però che quelle di Soa Maestà fusseno mosse. E il Re disse: « Ho bona amicitia con quella Signoria, scrivè la voy servarla » poi se la rise, dicendo li fanti è pasadi che mandò in ajuto dii Papa. L’Oralor disse li piaceva, e il Re poi replichò: « Scrivè a la Signoria lassi passar le bolzele » e tolendo licen-tia da Soa Maestà, si cavò la barela e non fece come l’altra fiata, come scrisse il tulio per altre sue. Scrive, questo principe non è di natura maligno, e con pocha cosa si potrà star ben con Sua Maestà, eh’è lassar passar queste poste, et si intertenirà questo Re che non ne sarà iniinicho; qual non si adira cussi presto, ma ben, come li disse il suo confesor, come prende inimicitie con uno non remele cussi presto; nè ctiam è volenteroso nè ambitioso di Slado, alen-de al governo dii Slado suo, et è in grandissima sobrietà; negocia lui, ne à più governador, come era monsignor di Chievers, iamen voi ben aver il parer e consejo di soi, ma ha volunlà e solum al governo dii Stado. Scrive, è bon lenir apresenlali il Gran canzelier et lo episoopo di Palenza, quali è di grande autorità a presso Soa Maestà. Scrive, zonse eri sera uno zentilomo di Spagna, venuto per mar, chiamalo Erbazon. Riporta, Toledo è in gran confu-sion, et Valenza, li populi esser sussitadi contra li 26