115 MDXXI, LUGLIO. crelari fuora, reslono soluni \ : Toma rii Franceschi, Gasparo di la Vedoa, Nicolò Aurelio et Andrea di Franceschi, quali entrano nei Consejo di X, et lelo per Nicolò Aurelio la deliberation dii Consejo di X presa mo’ terzo zorno, di ineler al Pregadi la materia hanno, importantissima. Prima, lollo in nota tutti, et che di quelli fuora de le porte di Consejo non si possi parlar, far alto o segno, sotto pena di la testa e di la facultà, e li Cai di X, Inquisitori e A-vogadori debano far solenne inquisition, i qual siano sacramentadi per il Serenissimo; i quali inteso alcun havesse propala, debba venir al Consejo di X a manifestarli eie. Itevi, da poi lo chiama a banchoa bancho lutti, excepto i Consieri, et prima dato sacramento per ¡1 Doxe a li sopradili, poi per li Cai di X a cadami dii Consejo, e tolti in nota ; siche fo usalo grandissime cerimonie di secretezza. Et poi, da sier Nicolò Aurelio secrelario dii Consejo di X fo lelo do lclere, una di sier Gasparo Contarmi orator nostro presso la Cesarea Maestà, drieata a li Cai di X, data a Bruxelles, a dì 16 Lujo: l’allra di sier Alvise Gradendo orator nostro hi corte, data a dì 23 Zugno, pur dr issata a li Cai di X, qual son se-crelissime, però non le scrivo qui. A dì 30. La malina, fo Poralordi Ferara in Co-legio, et ave audienlia con li Cai di X, e mostrò le-tora dii Ducha. Item, li Cai di X steteno longamen-te in Colegio, et fo ordenato far Consejo di X semplice, e li Savii star a consultar. Da poi fo comanda la Zonta, et fo divulgato Zuan di Saxadelo condutier nostro esser per parlirsi, et sopra questo voleno ozi proveder. I)il Governador generai, fo letere di Chiari di 29. Come, chiamato da monsignor di Lulrech, va de lì a consultar de agendis. Et sier Polo Nani capitann di Bergamo, di 29, di Chiari, scrive in conformila, come dirò al primo Pregadi. Di TJdene, di sier Vicenzo Capelo luogotenente di la Patria, di 28. Manda uno aviso auto di Gorizia da uno, come turchi erano relrali di Belgrado, et che hongari in Belgrado haveano autoso-corso; sichè quelle cosse passavano bene. Fo terminalo per li Savii non far Pregadi ozi per la materia di eri, ma scorcr cussi fin poi domali. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla. Et fono sopra la materia di Zuan di Saxadelo (1) Le carte 07, 67', 68, 68* sono bianche. condutier nostro, qual ave uno breve dii Papa venisse via di servigi noslri, se non li confiscarla tutto el suo. Et è alozato in veronese, havia compila la ferma, et fo per il Consejo di X con la Zonla refata per l’anno di rispelo, al presente domanda che . . Di Itoma, fo letere di V Orator nostro, di 26. Manda le copie de le teiere intercepte, e si dolse al Papa ctc. Come dirò poi. Di sier Gasparo Contarmi orator apresso la Cesarea Maestà, date in Anversa, a dì 19. 11 sumario etiam dirò di solo. Di Milan fo letere, qual tutte fo lete nel Consejo di X, el veneno tardi zoso. Feno li Capi di X per Avostó tulli Ire nuovi, sier Zuan di Prioli, sier Polo Trivixan et sier Piero Trun. A dì ultimo. La malina vene l’oratordi Ferara 69’ el mostrò letere dii Ducha, con avisi de le zente spagnole. 11 sumario de le qual scriverò lele sarano in Pregadi. Da poi disnar, fo Pregadi per intrar in la materia secretissima, e reduti tulli, fo comenzato a lezer queste letere: Di Eoma, di V Orator nostro, dì 15. Fo quella fo retenula a Ravena, et non serve. Scrive, ricevete nostre di 9 con sumari di Ragusi, di nove di turchi, nude fo dal Papa, li comunicò dille nove. Soa Santità udì aleutamente, poi disse: « È cosse di gran importanza » dicendo « nui non mancheremo del debito nostro ». E FOralor solecilando a far pro-vision, disse: « Domine Orator che provision vi parerla di far? » L’Oralor disse non bisognava aricordar a Soa Beatitudine sapientissima. Il Papa rispose: « Aricordè ». L’Orator disse, saria da far provision, prima levar le arme de Italia e quelle convertir conira il Turco; secondo, scriver una letera a quel Serenissimo re di Ilongaria e quelli signori voglino aju-tarsi, perchè li principi cristiani non li abandonerano, la terza, ajutarlo con eflecli. Disse il Papa : « Sa Dio che per nui non mancherà ; ma quesli francesi è molto presuntuosi, si vanno ingrossando, hanno se-queslrà le inlrade dii cardenal di Medici in Franza, e voleno spojar li merchadanti fiorentini dii suo. Nui zercheremo ajutarsi conira di loro ». E l’Orator domandò quello havia da monsignor di la Mota, fode qui et andò in Franza. Disse: « Die rilornar presto; li dessemo termine zorni 12 a ritornar, e cussi promise di ritornar. Volemo aspelarlo e staremo a veder quello riporterà dal re Cristianissimo ». Poi si alegrò di la eletion dii Serenissimo Principe, laudan-