alD.XXI, SETTEMBRE. 470 la Maestà Chrislianissima. Et tornati essi oratori, si serono in una camera con ditto Lutrech; qualli disse le lige averli dà queslo in commission, et però scrivesse al Ite che aspelerauo qui in campo zorni 15 tanto che zonzesse la risposta dii Ke, dicendo saria bon li campi si abstencsse di le arme, al che Lutrech disse 11011 voler far senza licentia dii re Chrislianissi-mo. E poi essi oratori andono in una camera, e consultato alquanto, disseno poi a Lutrech : scrive al Ite da parte nostra perchè niun non volemo scriverli, come liavete dito, et che voleano tornar in campo dii Papa, e voleano che sguizari non passasseno la Lenza. Et cussi Lutrech contentò di scriver al Re, e che sguizari non passerà la Lenza per andar a danni dii Papa. Et soprazonse il marchexe di Saluzo, et cussi inirali in consulto tutti con li sopraditi capitani el proposto queslo tornar in campo, al che volse primo il Griti parlasse, questo disse, non li piaceva questo tornar in campo dii Papa dilli oratori; ma è bon ctiam che Lulrech li apresenti come ha fallo i nimici; et par sguizari, è a Cremona, domati vengano qui per ingrossar il campo; et scriverai Re il tutto. El cussi li allri fo di questa opinion, zoè il ducila di Urbin, et il signor Marco Antonio Cotona disse esser di opinion vadino, ma ben si vedi la commissione e con che capitoli voleno far questo acordo. Poi parlò il Governador, che non li pareva andasseno : et fu concluso non si meter in le lige di sguizari ad adalar queste diflerenlie. Poi Lulrech chiamò dilti oratori, presente tutti, dicendo scrivesseno loro al re Christianissimo, et li mostrino la commissione; al clic risposeno non voler scriver loro, nè hanno commissione altra si non a boca, li fono ordinalo queslo jusla il costume loro; sichè si sleteno da bore 10 fino 24 su queste pratiche di ditti oratori, et fato ili questo tempo dieci con-279 * suiti. ltem, scrivono è bon intendi se vien zenle di Trento o per la Marcha, perchè i nimici stanno al solilo e pur stanno incomodamente, ltem, manda esso Grill una letera scrita al re Christianissimo e una a POralor nostro in Franza, qual juslifiea et carga eie., però che le prime scrisse, fu prese verso Asie. Scrivono si provedi dauari per pagar le zenle d’arme, qual meritano ogni laude. Di diti, date ivi in campo, a dì 23, hore 20. Come li oratori sguizari vanno iu campo dii Papa con dir ritoruerano presto, ai quali è sta apresenlati da Lutrech il dopio di quello hanno fato i nimici, et vanno con ordine di protestar si lievino e non da-gino fastidio a Parma e Piasenza, aliter le lige li stano conira, el dicono etiam faranno venir via sguizari è iu ditto campo. Scrivono, è rilornà uno maestro di caxa di Lutrech, fo mandalo da Zibel in Franza al Christianissimo re. Riporla, li cantoni aver mandalo per uno suo a dir al re Christianissimo il mandar di questi oratori qui, et in campo dii Papa, etiam fino a Roma bisognando, con protestar si lievi di l’asedio di Parma. Scrivono Lulrech parlò a ditti oratori, afirmandoli non esser per far danno a lo torre dii Papa con queslo esercito, el par dillo zentilhomo reporli sguizari di là si portano ben, dove le cosso arde più di là che di qua; ma costa al Re assa’ danari, sicome Lulrech poi disse a dilli Provedadori che andono da lui per intender di questa andata di oratori; li qual oratori ozi è partiti per campo dii Papa, ltem, hanno, por spie venule dii campo dii Papa, come si dà danari a le fanlario e acrescono lo compagnie a li fanti, ci maxime a li italiani il terzo più di quello hanno tulli li conleslabeli, et hanno mandalo sguizari in Rezo et Modena, iu loco di fanti spagnoli erano lì, et quelli fali venir iu campo. Tamen, per spie venute di Mantoa, dicono ne li borgi non farsi preparalion alcuna, et che a Viadana non è arle-larie nè burchiole ; ma ben a Borgoforle è preparati certi ponti su burchiele per bular in aqua a passar fiumi, come saria Ada etc. Etiam a Rezo hanno fato simcl preparalion. Scriveno mandar le-tere di Franza et di Anglia, aule per via di Milan, e quelle hanno aperte e lede. Monsignor di Vegli, vien a la Signoria nostra, è venuto da loro a dirli da matina si parlo per Venecia, tamen Lulrech nulla li ha dito di queslo. Scriveno, aver auto nostre di 21 con li avisi di Roma. Scrivono, è zonto Parisolo con li cavali lizicri. Li farano la mostra. Nota. La letera scrivo sier Andrea Griti a l’ora- 280 tor Badoer in Franza, è come carga Lutrech assai, et havemo 650 lanze, 1200 cavali lizieri, 6000 fanti videlicet 3000 italiani, 3000 Ira grisoni e valesani, che cussi volse Lutrech si lolesse ; ma il campo di Lulrech è mollo debole, di zenle d’arme pochissime, di fanti di San Valier non sono 3000, di sguizari 2500 soli passono Po, li 4000 è a Cremona non vien di longo; con altre parlicularità. Et che lui non volse obstar a li lanzinech 6000 vene di Trento, et narra li successi; si'cliè la Signoria dal cauto suo ha fato il dover. ltem, la letera al Re scrive ... et è in bona forma, ringraliando Sua Maestà li ha mandà a dir por monsignor di Vegli li piaceva fusso lì in campo, e che l’è servitor di Soa Maestà, et conseja a beneficio di l’un e l’altro Stado; con altre parole, et è data a di 21.