333 MDXXI, AGOSTO. 334 desia di Canedo di lo cxccsso coniesso per il Gregeio caporal dii Fra’ di Pavia con 5 altri sul man-loan, per tanto fazi retenir el dillo Gregeio e lo casligi, el insieme con quelli è siali con lui. A dì 14. Fo scrilo a Padoa, mandi 4 aspidi al Governador. Fo scrilo, a dì 12, al rezimenlo di Cypri zercha voler far uno archimandrita Coresi : 4 episcopi sono in ditta ixola, remetemo a loro, pur non sia conira i sacri canoni. A dì 15. Fo scrilo a Brexa, atento il contestabile dii Podestà e capitanio di Crema, portando li danari de lì, apresso el palazo sopra una via fo a-sallà da Zuan Francesco fìol di Marco di Venelia, è con Antonio di Castelo, qual altri 4 insieme feriteno el ditto conleslabele in la faza, fazino processo, eie. Fo scrito al Secretano a Milan el a monsignor di Lulrech, come è sialo di qui monsignor de la Mota per far unir le nostre zenle, il che zà eri ha-vemo nel Senato deliberalo tal union, però non acade altra risposta. El qual vien de lì, el li fo fato una patente, li sia provisto di cavali senza spesa. A dì 16. Fo scrilo a Padoa, come erano zonli de qui do messi francesi, uno da parte di monsignor di Lutrech l’altro dii re Cristianissimo avanti habiamo saputo dii suo partir di Milan, et questo prociede da le poste. Fo scrito a Verona, come, a requisìtion dì oratori di Manloa, clic relaxi quel captivo retenulo de lì a sua requisìtion. Item, quanto a li tre capi di fanli, zoè Jacomo di Nocera, Antonio da Rodego et il Pretello dì Brexa. A dì 17. Fo scrilo al capitanio di Verona e Colateral zeneral, cum sit a dì 11 Zugno 1520 fuse preso che el conte Mercurio Bua fusse refermà a li slipendii nostri con conduta di homcni d’arme 100 in bianco a tempo di guerra, el di pace solum 50, al presente voi empir la sua compagnia di 100 homeni d’arme, però lo aceti eie. Fo scrito a l’Orator nostro in Franza, domino Michiel di Poggio ambasador di la comunilà di Lu-199* cha ne ha instado, che ritrovandosi apresso la Cristianissima Maestà uno oralor di quella comunilà se li dagi favor, però acadendo ge lo dagi. Fo scrilo a l’Oralor nostro in Germania, cum sit che Piero Spolverin veronese babbi beni a Rovere, et non poi aver el possesso di quelli, et ctiam ne ha sotto il conte Girardo di Arco, pertanto parli a la Cesarea Maestà di questo. Fo scrilo a Crema risposta di soc di 26 del passa, zercha quel Joacbin di Marchi non voi far bolege per la fiera sicome l’ave per anni do, se ancora non li è concesso de farle per altri anni 4: però questo remetemo a lui. Fo scrilo a sier Hironimo da cha’ da Pexaro prò-vedador zeneral di terra ferma, e sier Polo Nani capitanio di Bergamo, come a dì 15 dii presente zon-seno in Manloa il conte Guido Hangon, il signor Alvise di Gonzaga el Guido Guain con cavali 500 per far spalo a li lanzinech vieneno di Trento, et clic fano far un ponte sopra Po a Borgo forte, el aspe-tano una altra banda di gente da piedi et da cavalo. Però questo comunichi col Governador. A dì 18. Fo scrito a Verona la expedilion di Ilanibal di Lenzo et Jacomo Vigovaro, con 50 cavali lizierì per uno. A dì 19. Fo scrilo a Verona, che zonto siano de lì Jacomo Antonio Pochipani con li 200 fanli, de-bano mandar in campo il Frà di Pavia e Macon di Corezo con le loro compagnie. Fo scrito a sier Hironimo da ca’ da Pexaro pro-vedador zeneral, come habiamo inviato in campo Falcon da Salò con fanli 40 tali per il Provedador di Salò, con darli ducati zero pizoli 31 per uno, fali a custodia di passi ; però lo debbi licentiar. Fo scrilo a Spalalo a sier Marco Antonio da Canal conte e capitanio, in risposta di soe di 8 et 9, zerca la risposta fitta a lo episcopo di Scardona. Item, zercha li termini che si alrova quella cìllà, el quando l’accaderà si provederà, laudandolo assai di le sue opcralion. Fo scrilo a sier Antonio da cha’ da Pexaro podestà e capitanio di Treviso, come sier Zacaria Zan-lani, camerlengo de lì, in Colegio si ha oferto scuoder quello dia aver la Signoria nostra per conto di daie di li senza utilità alcuna; per tanto li dagi favor. A dì 20. Fo scrilo a sier Michiel Baxadona po- 200 destà e capitanio a Lignago in risposta di soe zercha la trepidazion dì quelli popoli, el come havia remediato, et quanto a quelli cavalli asallono li cari di for-mcnti e quelli depredono facendo danni; però è bon castigarli, ut in ìitteris. Fo scrilo a sier Vicenzo Capello luogotenenle in la Patria di Friul, che quelli cavali di lanze spezzade sono de lì, li mandi in campo a trovar il Provedador zeneral nostro. Fo scrito a li reclori di Brexa, come sier Andrea Griti procuralor, provedador zeneral, mena con se Zuan Maria conleslabile di la porla di San Uxana, e Michiel contestabile di la porta Brusata ; per lauto volemo vadino a trovarlo a Verona, et meteno in loco suo persone sutìciente fino al suo ritorno.