351 MDXXI, SETTEMRRE. 352 209 * Fu poslo, per li Savii, atento le fanterie nostre italiane è senza governo, però sia preso che Antonio di Castello contestabile, è in Brexa con la sua compagnia di fanti .... vaili in campo et sii al governo di ditte fantarie, et in loco suo in Brexa sia mandato Agustín di Parma, era in Anfo, con fanti 200, qual li babbi a far. Et. fu presa ave 7 di no. Fo poi lelo una suplication di uno........ qual li fo concesso per soi meriti uno officio di giudice over juslitier al Zante, poi a requisition di l’ora-tor dii Turco fo qui, fo concesso per il Consejo di X a uno suo nepote stantia al Zante, perhò dimanda che a l’incontro li sia dato........ Et fu poslo per li Savii ai ordini, aleuto li soi meriti conciederli........... 210 Copia di una ¡etera di Antonio de Zuane da ¡a Seda, data a Buda a dì 20 Avosto 1521, drizata a suo fradello. Vedo che de li se lien le cose di questo regno per spazate, et che haresli a charo si desse particular aviso come le vanno, et perchè molti li richiedono de li. Mi mera veglio perche pur I’ ambasador à scrito particularmente de quanto è successo fino bora, tamen non reslarò anche io dedarvene qualche notizia. Et prima, per quanto a quelle zanze son sta dite de fi, si de la rebelazion del Vaivoda de Transilvania nec non del Transalpino, uè de aver messo socorso in Belgrado, tulle sono zanze; et questo per dirvi a la prima, non è da dubitar niente che le cose di questo regno che per la grafia di Dio e de le bone provisión et ajuti sarano suficien-ti a risponder al Turcho e più presto di ofenderlo lui e lui ocupi questo regno. Non si poi far di mancho che in el principio non habi fato qualche danno, perché come se sa è venuto a l'imprevista et avanti si babbi podesto far provisión: a un tanto impeto e a lauto Signor non sè à podesto, e tanto più che già tanti anni costoro non haveano abuto guerra ; tandem la conclusion è questa, zoè de la provisión è questa, che costoro avevano de bona zente da 140 milia, in tra li qualli ge sarano da CO milia schiope-tieri, e già la naazor parte sono insieme. Zonze che hanno lassato la Transilvania ben munita. La qual zente vanno zoso per el Danubio, zoè la fanlaria, la zente d’arme e cavalli lizieri vanno per terra, e pur árenle el Danubio da la banda di là va il Palatino, da la banda de quà va la Maestà dii Re, et poi farano el campo là zoso in una villa nominata Ilesich árente a la Drava, non molto luntan dove se atrova il Tur- clio, et questo regunato di zente è per tutto questo mexe saranno insieme, dove che zercha a la Madona de Setembrio si farà il fato d’arme. Aspetano il Vaivoda de Transilvania che anche lui venirà con alcune zente e ’1 resto lassarà a la guardia de lì, perchè in transalpina è uno bassa con zercha 40 milia persone, la mazor parie sono, e si dice che più di 200 210* milia voleno passar da quella banda e per la Vala-chia, tamen, mediante el re de Polonia e dito Vala-cho zoè il Moldavio, non li darano il paso e perchè bisogna pasi sul suo; de modo che de costoro non xè molto sospelo. Costoro hanno grande speranza in ditto Vayvoda de Transilvania, perchè con effetto non hanno capila ilio che sia miglior di lui. El Palatili non è troppo ben voluto. Si aspeta ancora alguni boemi che non son venuti, e come sia venuti questi et il Vayvoda di Transilvania, sarà poi a ordine el tutto et spense in l’Altissimo barano vitoria, perchè per quello se à inteso, ditto Signor turcho non à tanta potenlia come se diceva, sono da 100 milia persone in tra bone e calive, et son mollo mal con-dilionate, perchè ne son molti de amaladi de fluxo perchè hanno manzalo assai fruite e bever aqua che à inzenerà tal malatia, de modo che se stima non aspeterà costoro el falò d’arme. El Signor turco veramente è in Sermin de qua de Belgrado, et parte de la zente sua è solo ditto Belgrado, quali fino bora non le à possulo far niente, non ostante ge habia dato cinque balaje generai. Vero è che quelli di la terra se hanno reliradi in la forleza a salvamento con la roba et à abandonato la terra perchè vedevano non non la poter lenir per fina tanto che costoro vadino zoso. Et questi zorni, Jacomo Banfi, quel zovene che fo de lì, che andò in Jerusalem, fa cose mirabele. Andò al campo dove era il Turcho con 200 cavali e desfidò el basà de la Bosnia che vegnisse a una sclia-ramuza e tolesse altretanli di soi et 100 di più, de modo che ussite da 350 turchi e fonno a le man de modo, che non è scampato si non una persona la qual à mandata a la Maestà dii Re con zercha (ÌO teste. Adesso che se vanno acostando, ogni zorno farano de queste ; credè che costoro sono la salsa de’ turchi. Sichè questo è quanto è seguito fino bora, e de quanto seguirà per lo avenir vi se darà notizia, che Idio di bon mandi. Solloscritla : Antonio di Zuane da la Seda.