PIO BONDIOLI ottenuto il Trentino, l'Istria e la Dalmazia, non si sarebbe opposta alla spartizione dell’Albania fra montenegrini e serbi a nord, fra serbi e greci a sud, purché tutta la costa dalle Bocche di Cattaro a capo Sti- lo fosse neutralizzata. All’Italia inoltre era attribuita la rappresentanza e protezione del futuro Stato che avrebbe avuto come capo Essad pascià. Con l’entrata in guerra dell’Italia, la questione albanese diventava essenzialmente militare. Primo effetto dell’accordo fu il rafforzamento dell’occupazione di Valona mediante un reggimento di bersaglieri. Il Comando supremo però nell’autunno, di fronte alla minaccia crescente costituita dall’invasione degli austro-ungarici oltre il Danubio e dai rovesci dell’esercito serbo attaccato di fianco da quello bulgaro, decideva non solo di accettare la proposta degli Alleati, di organizzare rifornimenti attraverso l'Albania ai serbi ormai in piena ritirata, ma anche di ingrandire la difesa di Valona e occupare Durazzo mediante un Corpo speciale d’Albania posto sotto il comando del generale E. Bertotti. L'arrivo a Valona del Corpo speciale avvenne il 2 dicembre. Comprendeva il Comando della brigata Savona col 15° fanteria (il 16° giunse più tardi, il 15 gennaio 1916), il Comando della brigata Verona e l’85° fanteria; i reggimenti 47° e 48° di milizia territoriale; uno squadrone di cavalleria; tre batterie da montagna, due da campagna, sette da posizione; reparti del genio e servizi. Non erano molti ma fecero prodigi. Il 20 dicembre la colonna Guerrini, preceduta dalle bande albanesi messesi ai nostri servizi, giungeva per via di terra a Durazzo e accoglieva i primi reparti di prigionieri austriaci che i serbi si cacciavano innanzi. Da allora incominciò quell'epopea di coraggio e di bontà che 94