PIO BONDIOLI Belge pour l'Etranger) e svizzeri (Banque Commerciale de Baie). Il 2 settembre 1925 nasceva a Roma la Banca nazionale di Albania con un capitale di 12.500.000 franchi albanesi oro suddiviso in 495.000 azioni ordinarie di 25 franchi ciascuna e 100.000 azioni di fondazione a Fr. A. 1,25. All’istituto era riservato il diritto esclusivo di emissione e creò banconote da 100, 20 e 5 Fr. A, monete metalliche da 100, 20 e 10 Fr. A, e spezzati in nichelio da 1 lek, 0,50, 0,25. La coniazione delle monete in argento incontrò difficoltà nello stesso governo il quale, indulgendo alla mentalità indigena, avrebbe voluto che il valore nominale corrispondesse esattamente a quello effettivo del metallo, condizione impossibile dato il deprezzamento dell’argento nel dopo guerra. Restarono così in corso le monete divisionali straniere con non poco impaccio della circolazione e danno della popolazione. Soltanto nel 1935 poterono essere emesse monete di bronzo da Fr. A. 0,02 e 0,01. Il franco albanese mantenne costantemente la sua parità aurea anche quando nel settembre 1936 la sterlina, il franco e il dollaro subirono una svalutazione che trascinò dietro di sè gran parte delle valute mondiali. Anzi nel 1937 la banconota albanese fece premio sul metallo. Al 31 dicembre 1938 di fronte a una circolazione cartacea di 10.529.000 franchi stava nelle casse della Banca nazionale d’Albania una copertura metallica di Fr. A. 7.574.000, oltre 11.320.000 in divise estere e buoni del Tesoro a tre mesi, con un totale di Fr. A. 18.894.000. La circolazione monetaria complessiva alla stessa data era di Fr. A. 13.070, cioè di franchi 13 per abitante. Con la convenzione doganale e valutaria 20 aprile 1939 fra l’Italia e l’Albania, il valore del franco 156