PIO BONDIOLI normale sui monti Jablanica e discendere sul lago di Ocrida. Scavalca quindi la linea montuosa che separa il lago da quello di Prespa, di cui soltanto una piccola parte è compresa nel territorio albanese, mentre il resto è diviso fra Jugoslavia e Grecia. Il confine a questo punto gira sulla testata della valle del Devoli, poi con angolo retto continua sul crinale dei monti Gra-mos e giunge alla confluenza del Sarandaporo con la Voiussa, l’attraversa, risale i rilievi dei Nemerka, poi con un nuovo angolo cala sulla valle del Drinos tagliandola nei pressi di Kacavia e, con vari salienti tra la piana di Filiates, del Kalamas e la conca di Butrinto, raggiunge capo Stilo, quasi in faccia alla bellissima Corfù. Come la frontiera orientale lascia fuori le popolazioni cattoliche e mussulmane albanesi emigrate nella Macedonia e nell’alta valle del Vardar all’epoca dell’invasione maomettana, così il confine meridionale abbandona alla Grecia la Camuria ricca di colonie shqipetare. 3. - Nessun paese mediterraneo può formare ancora la delizia del cacciatore, del naturalista e dell’etnologo quanto l’Albania. La linea della zona montagnosa che circonda il paese gli dà una certa unità che si è riflessa anche sulla sua storia e nella vita, ma nello stesso tempo, lo suddivide in una serie di limitate regioni naturali, più o meno isolate le une dalle altre e contrassegnate dal percorso turbinoso di fiumi lungo i quali serpeggiano le vie rudimentali di comunicazioni, i sentieri