PIO BONDIOLI del secolo II d. C. nella Geografia di Tolomeo (III, 12, 20) per indicare gli abitanti della regione fra Li-cos (Alessio) e i monti Candavici, con la loro capitale Albanopoli non ancora identificata. Nei documenti bizantini dei secoli successivi appare correntemente adoperala la parola Albania a indicarne la parte centrale e settentrionale: daU'Oriente passò in Occidente e si fissò nella pratica e nell’uso internazionale. Quando l’indipendenza dell’Albania era ancora un’aspirazione molto discussa e ancor più strapazzata, la « grande Albania » che costituiva il programma massimo dei nazionalisti e della Sublime Porta comprendeva i quattro vilayet o provincie ottomane di Còssovo, Scutari, Monastir e Janina e andava da Antivari a Prevesa a da Novi Bazar a Skoplje, con una superficie quasi doppia dell'attuale. 2. - Il territorio del regno di Albania, quale si presenta dalla carta geografica, coi suoi 27.530 chilometri quadrati, non corrisponde affatto allo stanziamento reale della popolazione albanese attuale nè a quello dei vari periodi della sua storia. I confini con la Jugoslavia e la Grecia sono il faticoso risultato di un tracciato iniziato nel 1913 e portato avanti, dopo la guerra mondiale, fino al 1926, non senza acuti contrasti, dei quali fu vittima nel 1923 il generale italiano Teliini, capo della missione incaricata di segnare le frontiere con l'Epiro. A queste difficoltà e agli interessi politici che vi erano legati si devono le non poche incongruenze facili a essere rilevate anche da un superficiale osservatore. Tuttavia bisogna riconoscere che, anche così come sono, codesti confini, corrispon- 22