PIO BONDIOLI e un terzo lo impiantò a Tirana Essad pascià Toptani, d’una famiglia che si pretende discesa dai Topia. Il 1° aprile 1914 la Commissione internazionale delegata dalla Conferenza londinese degli ambascia-tori approvava a Valona lo statuto dell'Albania erigendolo a regno sotto la garanzia delle sei Potenze e chiamando a sedere sul trono il principe Guglielmo di Wied. La scelta era il risultato di un compromesso fra le contrastanti esigenze degli interessati. Tre capi albanesi erano in quel momento in vista: Bib Doda, principe dei mirditi, Essad pascià e Ismail Kemal bey. Di fronte stavano tre candidati stranieri: l’egiziano Amed Fuad pascià, discendente dell’albanese Mehe-met Alì, ma si temeva che difficilmente un mussulmano potesse essere accetto alle popolazioni cristiane; il francese due de Montpensier che spiaceva a quasi tutte le Potenze; il principe di Wied, per il quale si erano mostrate alcune simpatie. 3. Il giovane sovrano, nipote della regina di Romania, Carmen Sylva, e cugino della regina Gugliel-mina d’Olanda, giunse in Albania il 7 marzo, accolto con acclamazioni della popolazione e consensi dell’Europa che gli augurava e prometteva un regno lungo e felice. Invece furono appena sei mesi di convulsioni e agitazioni. Il suo governo era debole e diviso, tra l’influenza di Turhan pascià presidente del Consiglio dei ministri e inclinato verso la Russia e Essad pascià Toptani, già ufficiale turco, ora ministro della guerra, tra l’attività della Commissione di controllo di cui non sapeva sbarazzarsi e quella degli 84