PIO BONDIOLI Tirana, fondata nel secolo XVII, a 120 metri sul mare in una regione amena e ubertosa, di clima mite. Al suo sviluppo ha giovato principalmente la scelta a sede del governo, arricchita di servizi moderni e edifìci disposti secondo un piano regolatore progettato dall’architetto Brasini, comprendenti il Parlamento, il Palazzo reale, la Biblioteca, il Museo nazionale, le varie banche, gli alberghi, ecc. La sua popolazione supera già i 30.000 abitanti, mentre quindici anni fa toccava appena i 17.000. Gran parte delle terre coltivate intorno alla città appartenevano alla potente famiglia Toptani avversa a re Rogu. Fin dalle sue origini la « verde Tirana » è stata il centro favorito dell’aristocrazia feudale che ha costruito nei dintorni molte case di campagna. Dopo la guerra, la Croce Rossa americana vi impiantò il suo quartiere generale, spiegandovi un'attività considerevole. Una buona strada camionabile e una ferrovia a scartamento normale (km. 37,5) collegano la capitale a Durazzo, la Dyrrachium detta « admirabilis urbs » da Cicerone, dalle alte e lunghe mura d’età romana tarda le quali sorgono nella località denominata anche oggi italianamente Porta Romana, che l’Ugolini voleva ricordasse piuttosto il porto per eccellenza di cui i Romani si servivano a scopi strategici e commerciali e dal quale si staccava la via Egnatia. Oggi Durazzo (Durrés) è il porto principale al quale fanno capo le maggiori rotabili d’Albania, percorse da gran parte delle merci che entrano o escono dal paese. Il suo commercio di transito ha pure contribuito agli ultimi accrescimenti della città che mostra ancora sull’alto d’una collina l’antico castello veneziano. In pochi anni la sua popolazione si è più che raddoppiata e ora conta circa 10.000 abitanti. 38