PIO BONDIOLI pagnati dal continuo rafforzamento degli organismi di polizia, che controllavano i centri più importanti ed eliminavano senza riguardi gli elementi sospetti, alla preparazione del Parlamento e della popolazione all’idea di un sovrano, di una monarchia che fondesse insieme e coordinasse le varie correnti d’opinione al di sopra delle rivalità e dei particolarismi locali e regionali. Lanciata vagamente ai primi del 1928, la proposta di una nuova modificazione costituzionale venne portata davanti alle due Camere che decisero di trasformarsi in Assemblea nazionale. La scoperta di un complotto per attentare alla vita del Presidente diede occasione di inscenare in molte parti dell’Albania dimostrazioni in suo favore. Il 1° settembre 1 Assemblea, presieduta da Pandeli Vangjeli, dicendo d’interpretare la volontà del popolo, mutava l'ordinamento statale proclamando la forma monarchica ed offrendo la corona di Re degli albanesi (Mbret è shqipétarè) a Amhed Zog, che lo stesso giorno prestava giuramento e prendeva il nome di Zogu I. I lavori dell'Assemblea continuando davano alla luce il 1° dicembre la seconda Costituzione raccolta in 234 articoli che fissano l’organizzazione generale dello Stato, i poteri del Re e del suo governo, le funzioni del Parlamento e degli organi di controllo (Consiglio di Stato e Corte dei conti), regolano l’amministrazione pubblica, la giustizia, l’istruzione, la stampa e gettano le basi per la formazione di un esercito permanente e di una marina. Tale Costituzione restò in vigore durante il decennio di regno e venne modificata solo in parte nel 1931 e 1933. L’Albania era definita una monarchia democratica, parlamentare, ereditaria, con un governo di ministri personalmente responsabili di fronte al sovrano civil- 134