661 legali, confederali, come a quelli a li quali finalmente appartiene questo affare per esser come comune tra noi, afinchè cognoscano et intendano, che se io me risento di una tale iniuria et oltraggio et che mi alachi a voi per farvelo sentire et conoscere, che io ne habhia bonissima el ragionevol causa. Scrita in Tolosa, a li 6 iorni de Avo-sto 1533. Francois Bochetel. Copia di la risposta dii signor duca di Milan al re Christianissimo. Ho ricepulo con quella riverentia die al debito et servitù mia conviene la letera di Vostra Maestà portata per lo araldo suo. Visto quanto per quela li è piaciuto scrivermi, io certo, hessendoli quel humilissimo servo che li sono, ho sentilo infinito dispiacer di la -mala satisfatene el opinione dimostra di me, cosa però che mai pensai, si perchè non mi presupono haverli fato offesa, come che di questo caso dii Maraveglia subito scrissi al Robbio mio secretano residente presso la Vostra Maestà con pienissima instrulione per darli conto di quanto era successo, rendendomi certo et sicuro che instrutta di la verità non solo haveria reputalo bene qqanto in ciò fusse fato, ma 1’ haveria iudicato necessaria, benché esso Robbio mosso da timore, come dice, non hessendoli pervenute le mie lettere, non habbia hauto ardire di venire al cospelo di Vostra Maestà non senza mia grandissima displicentia. Ho poi ancor scrito al signor oralor di T imperador et mandalo uno ca-valaro a posta per il medemo effetto, con ag-gionta di suplicare a Vostra Maestà che si degnasse admetlere eh’ io potesse mandarle homo a dar conto di me et satisfare a Vostra Maestà, il che comprendo non haver hauto effetto avanti la data di le lettere di Vostra Maestà. Perchè adunque per mio infortunio quanto di sopra è occorso con la debita summissione et reverenda dico a Vostra Maestà che mai pensai offenderla, nè reputo haveria offesa, et a questo supplico la se degni farmi gratia eh’ io li mandi el Taverna mio can-zelier per informarla de la verità, la qual forse fin hora non gli è come si è dillo significata, et con questo mezo spero che tanta è la bontà et iustilia sua che di me rimoverà ogni sinistra opinion, nè io quando havesse errato contra la Mae- 66-2 slà Vostra, cosa che mai fu de animo mio, saria per delratare alcuna debita reparatione et satisfatene, hessendo così debito maximamente a la grandezza el qualilà di Voslra Maestà. Però quanto più humilmente se possi, di novo la suplico a exaudire mia rechiesla, et in bona gratia de Vostra Maestà humilmente mi ricomando. Mediolani, dìe 29 Augusti 1533. Di Zara, di sier Antonio Michiel conte et 215bii sier Christofal da Canal capitanio, di 26 de Avosto, ricevute a dì 5 Septernbrio, la matina. Come hozi a hore 23 è zonto qui in porto missier Ilironimo di Zara orator dii serenissimo archiduca, vien da Conslanlinopoli, partì a dì 16 luio, dice li oratori nostri et il baylo gionseno a li 14 ditto, et che la pace era fata perpetua col suo re, et il Turco l’ha tolto come fio), ma con l’imperator reslava la guerra. Et disse, el Turco leva grandissimo sforzo contra el Sophì qual li ha mosso guerra, et che da mar el Turco non poria passar galle 100. Scriveno, a li 21 gionse domino Vincenzo Zantani capitanio al Golfo, se ha trovati a ruodolo 70 homeni, si-chè è quasi expedilo ; fin do zorni el se partirà de qui. Di sier Nicolò Trìvixan proveditor generai in Dalmatia, da Zara, a lì 19, ricevute a dì 5 ditto. A. dì 16 scrissi haver hauto uno aviso dal conle Piero Crusich, come zente lurchesche erano adunate in Celina, et per via de Obrovaz ho inteso a Bichachi esser zonto uno ban de quelli de Glien-chi con bon numero de cavalli et turchi, el temeno, et per uno venuto da Cluino ho nova che Morath vaivoda aspelava de lì el suo patron, sanzaco de la Bossina, per venir a meler li confini, ma li era forzo andar verso Novi respelo la venuta del soprascrilo bano. Dii ditto, di 21, ricevute ut supra. È ritornato uno messo che mandai a Fiume. Riporla a li 10 esser venuto a Prem, loco dii re de Romani zor-nate do sopra Fiume, uno canzelier dii signor do Prem, el qaal partiva da Viena, dice che uno capitanio chiamato Cozianer, havia falto la monslra apresso Viena de cavalli 4000, chi dice per andar a Buda per difender el fabricar per turchi di questa città, altri dicono per andar a danni dii Turco. Referisse esser a Bichach zonto, qual è loco dii dito re, uno conle Piero de Glienich con zerca cavalli 300, qual aspetava ordine dii dillo capitanio Cozianer. Item, dice che ad Udvigna, loco de turchi lon-lan de lì zerca una zornala, esser zente assai per MDXXX1II, SETTEMBRE.