ALBANIA Ai destini dell’Albania, di fronte al pericolo turco, s’interessa sopratutto Venezia che, con la caduta del regno serbo alla battaglia di Cossovo (15 giugno 1389) aveva bisogno di elevare un bastione difensivo contro l’invasione mussulmana e tenere libero il mare per i suoi commerci. Nel 1392 ottenne Durazzo, nel 1404 Kruja, entrambe cedutele dai Topia, quindi Valona e Butrinto. Ma la pressione turca non si allentava e poco dopo Venezia era costretta a retrocedere. Nel 1417 i turchi sono a Valona e a Alessio, nel 1479 saranno a Scutari, nel 1501 a Durazzo. 4. - In questo periodo rifulse la gloria del più grande eroe albanese: Giorgio Castriota Skanderbeg. Nella storia dell’Albania, la sua figura giganteggia. Resa ancor più vivace dalle leggende che ne tramandano il ricordo di generazione in generazione e fatte presto conoscere dal Barletius in Occidente, brilla in una luce d’epopea nazionale. Nato nel 1403, discendeva da quel Branilo che nel 1368 era governatore del castello di Kanina sopra Valona, il cui nipote Giovanni Castriota fu signore di alcuni luoghi sul Mati e nella regione di Dibra. Ebbe per madre Visava Tripalda, figlia di un magnate serbo. Suo zio, sposando una discendente dei capi di Topia, acquistò il castello di Kruja ed accrebbe l’importanza alla famiglia dal cognome greco di Castriota che significa « borghigiano ». Giorgio aveva undici anni quando i turchi occuparono l'Albania centrale e Kruja diventò sede di un governatore sultaniale. Il giovinetto fu mandato in ostaggio alla corte di Costantinopoli, educato secondo il costume e la religione maomettana. Si fece notare 55