ALBANIA dicevasi — della Jugoslavia. Risultò invece che fu disposto dall’associazione di profughi albanesi « Ba-shkimi kombètaré », diretta dal Prishtina. Ma Tirana che in quel momento aveva bisogno dell’Italia, si sbracciò a dimostrare che l’associazione era sussidiata dal governo di Belgrado ed aveva tendenze russofile. E quando, nell’agosto del 1933, la vendetta di Zogu raggiunse a Salonicco Hassan bey e la stampa jugoslava la denunciò come tale, l’Agenzia telegrafica albanese diffuse un comunicato per avvertire che l'assassino era nato a Rosnia in Jugoslavia, guardandosi bene dal soggiungere che era un membro della minoranza albanese. Eppure nemmeno un anno dopo Re Zogu di colpo riprendeva un atteggiamento ostile verso l’Italia, in evidente relazione con la difficile situazione del bilancio statale: ordinava la chiusura delle scuole tenute da stranieri, cioè da italiani e faceva presentare al Consiglio di Stato e al Parlamento altre misure di carattere antitaliano. La risposta del nostro governo fu immediata. Il 23 giugno la prima squadra navale dell’Adriatico, composta di venti unità, faceva una dimostrazione al largo di Durazzo. Zogu, per il momento, comprese la lezione e ritirò i provvedimenti. Il 25 la squadra gettava le ancore nella rada e riceveva la visita di cerimonia delle autorità. 3. - Un altro punto nero del regime di Zogu è stata l’amministrazione dello Stato. Il 26 giugno 1931 il Governo italiano aveva concesso a quello di Tirana un prestito di 100 milioni di franchi oro, ripartito in dieci annualità di dieci milioni. 173