ALBANIA truppe entravano in città spingendo colonne leggere a occupare Vir Pazar, Dulcigno e Antivari ove le trovò il 4 l’armistizio concluso a Villa Giusti. Nello stesso giorno il reggimento jugoslavo evacuava la città. Per mettere fine alle violenze delle bande essa-diste appoggiate dai serbi nel bacino del Drin, il nostro Comando ordinava l'occupazione di tutta l’Albania del nord-est. 6. - I francesi, entrando in Albania dal fronte di Salonicco e dalla valle del Vardar dopo le efferatezze commesse dagli « andarti » e dagli « éfzoni » greci nel kaza di Coriza, erano stati accolti come i rappresentanti della nazione che aveva scritto sulla sua bandiera la libertà dei popoli. Il presidio ellenico, composto di elementi fedeli a Re Costantino, si era liberato di quello serbo che si trovava nella città allo scoppio della guerra col semplice sistema di far mescolare dai mugnai albanesi delle sostanze tossiche nella farina, spargendo poi la voce d'un’epidemia. Nel novembre del 1916 due squadroni francesi occupavano Coriza. Il presidio costantiniano si ritirò e il governo provvisorio di Salonicco, creato da Venize-los, mandò subito un prefetto e un piccolo distaccamento. Ma gli albanesi non volevano più saperne di greci: due bande, una di mussulmani comandata da Sali Butka e una cristiana guidata da Temistocle Ger-meni penetrarono in Coriza. Il generale Sarrail, preoccupato della situazione, mandava in dicembre il colonnello Descoins con l’incarico di crearvi un’amministrazione albanese autonoma, sotto il controllo francese. Il 10 dicembre la 105