eei di morie. Il che è a noi una tale et sì grande intona, el che ne dà tanta molestia et dispiacer, che non è possibile che ’I possiamo sopportar. Et per 21G* quesla causa li abiamo scritto che ’1 ne fazzi quella satisfalion ohe si conviene ; la qual cosa habbiamo voluto far intenderà vui et medesimamente alli altri principi christiani nostri boni amici alleati et confederali, come quelli che ne hanno interesse el alli quali tocca questa causa por esser comune tra noi, et acciò che '1 sia chiaramente conosciulo che ’1 proseguir che potremo fare in questa materia non procede per allra causa che per quesla solamente, et che non si pensi che sodo questo color habbiamo intentione di attender alla recuperatone del sialo di Milano, il che (come Dio sa) noi non prelendemo per modo alcuno, anzi si contenteremo di haver la satisfattone della dilla iniuria, alla qual quando il dillo duca vorrà attendere et disponersi ad farnela tale quale ricerca la ragion el P offesa a noi falla, non procederemo più olirà conira di lui ; ma mancandone questo vogliamo ben farvi advertiti che cercheremo per tutti li mezzi possibili di farli cognosser che non siamo per sopportar un tal oltraggio. Et cadauno che pensi da se medesimo quando il simile li fosse slà fallo come el si pareria et la demonstratione che ’1 faria, troverà che noi habbiamo bona et ragionevol causa di riservarsi et ricercar la ditta satisfattone. Carissimi, valete. Scritta a Tolosa alli 6 Agosto 1533. A tergo: Alli nostri carissimi et grandi amici alleati et confederali il duca et Signoria di Venelia. Francesco. 217 A dì 6. Io San Zacaria. Vene in Collegio Poralor cesareo por parlar di novo, nulla da conio. Di Fratina, fo lettere di V orator nostro di Da poi disnar fo Conseio di X simplice per expedir presonieri, et alcuni incolpadi haver morto il capitanio di Venzon, el perchè era slà tratà con il Collegio el qual non era il numero, fu preso che non obstante non fusse il Collegio si potesse expedir, et cussi fo principiato a lezer il processo : sono assai, parte retenuli, parte absenti, et però non fu posto il procieder, ma il primo Conseio di X P ex-pedirano. 6G8 A dì 7. Domenega, Fo lettere di Milan di 2. Confirmava il passar di P armada francese da Zenoa e altri a visi. Vene il secretano dii duca di Milan, domino . ., el comunicoe alcuni avisi in conformità. Da poi disnar fo Gran Conseio, vene il Serenissimo; fato 3 dii Conseio di X nuovi el allre 7 voxe. Fo butà P olava paga di la rata di Monte nuovo per il secondo sestier, vene Canareio. Et noia. In 8 fiate che è stà cavà rata, sempre il seslier di Cana-regio è slà ultimo, ebe è una gran cosa. Da Milan, di l’orator, vene lettere a Conseio di.....con una lettera scrive il principe Doria a Zenoa a soa moier. A dì 8, fo la Madona. Fo lettere di Roma, di V orator, di 4, di Napoli più lettere di Zuan Negro secretar io con avisi, le ultime sono di primo. Par il Doria a dì 22 partisse di Coron per tornar a Zenoa ; il Papa partiria di Roma a dì 9 per Viterbo. Item lettere di Spagna di V orator di IO avosto, qual fo lecla avanti la messa. Vene il Serenissimo in chiexia a la messa con li oratori, Papa, Imperador, Franza el Ferrara, non era Anglia ; il primocerto di S. Marco, et solo do procuratori, sier Lorenzo Pasqualigo, et sier Piero Marzello, che dieno venir quattro, et olirà li censori zerca 33, Ira li qual sier Pangrati Iustinian eledo consier, in damaschili cremexin, el qual za molli et molti anni non è stato. El nota. II Serenissimo era vestilo di tabi bianco, manto di sopra di damaschiti bianco con ruose d’oro, et cussi la barda, sicome el porta el dì de Nostra Donna. Et venuti suso, Soa Sublimità disse a li Consieri, il legato haverli ditto (morì) a Roma domiuo Ja-cobo Salviati, fu cognato di papa Leone e di primari apresso il Pontefice. Item P orator cesareo disse haver aviso che ’1 duca di Savoia havia tolto un loco sul stato di Monferà, chiamalo San Lorenzo, et come el dubitava questo esser qualche principio di guerra in Italia. A dì 9. La matina vene in Collegio P orator di Mantoa. Vene Poralor cesareo, et ....... Di Cipro fo lettere del redimento, vechie, di.....Maso. Item sul tardi vene lettere di Corfù, di 25. Dii zonzer l’armata cesarea de li e averli mandato refrescamenti, la qual havia soccorso Coron et (ornava in Ponente. Item, fo lettere dii Zante di 23. Il sumario di lutto scriverò più avanti. MDXXXIII, SETTEMBRE.