RITRATTI REALISTICI isolate (1), o a scene intere (2), che possono giovare per presentarci momenti caratteristici della vita o del costume di cotesti Aquileiesi, non mai particolari di carattere etnografico. A determinare apporti etnici nuovi alla popolazione indigena e romana di Aquileia, ha contribuito in alto grado indubbiamente anche il contributo di servi e di liberti, che prendo ora in considerazione. Ove si vogliano considerare le proporzioni tra la popolazione libera e i suoi servi citati nell’ epigrafia locale, se ne dovrebbe concludere che i servi sono pochi, ma è troppo evidente che la popolazione servile più difficilmente poteva avere l’onore di iscrizioni che ne ricordassero i membri nella necropoli o tra le epigrafi onorifiche. Sarà tuttavia il caso di avvertire che ad Aquileia non si è ancora trovato esempio di quei popolatissimi colombari servili di grandi e ricche famiglie, che sono una caratteristica di Roma, il che potrebbe denotare che famiglie della ricchezza o almeno del fasto delle famiglie romane, non furono ad Aquileia. Se scendiamo ora a più minuti particolari, potremo avvertire che gli schiavi nominati nell’ epigrafia Aquileiese, sono in effetto meno di cento, cioè, come vedremo, una percentuale minima anche (1) Cfr. Brusin, Guida 145, n. 61 ; 241, n. 30, fig. 38 a p. 66; 236, n. 7 ; 237, n. 10, fig. 37 a p. 61 ; vedi anche nella prima ala della Galleria le imagini sulla tomba di Sex. Caesernius Libanus: MCC. 1898, 171; e IL. V, 964, 1148, 1198, 1331, 1712; i militari, come ho già detto (pp. 227 e seg.) sono generalmente rappresentati a figura intiera ; per il dolabrario Ti. Claudius Astylus vedi p. 311 ; il barbaricarius di IL. V, 785 è forse il giovane con asta e cavallo del bassorilievo (cfr. p. 310); più tenui ancora sono le rappresentazioni sui titoli cristiani: Brusin, Guida 257, n. 72, fig. 195 ; 258, n. 74 a p. 196 ; cfr. IL. V, 1248. (2) Cfr. il sarcofago dell’ufficiale e dell’àrcario: Brusin, Guida 119, n. 19; la processione dei magistrati: Brusin, Guida 124, n. 31, fig. 77 a p. 125: il banchetto funebre sull’urna nella III sala: Brusin, Guida 130, n. 51, fig. 83; e il frammento di una specie di ara pacis: Brusin, Guida 144, n. 56, fig. 93 a p. 145; la scena del fabbro: Brusin, Guida 118, n. 18, fig. 71 a p. 119; la scena funebre conviviale della sala IV: Brusin, Guida 137, n. 37, fig. 40 a p. 68 ; il sacrificio dei vicomagistri ai Lari : Brusin, Guida 136, n. 32; e le scene cristiane del fabbro: Brusin, Guida 69, n. 41 ; e del Battesimo: ib. 119, n. 20, fig. 72 a p. 120; faceva parte di una scena la donna che procede con un’urna adorna di festoni nel frammento di Brusin, Guida 129, n. 46, fig. 81 a p. 128; cfr. anche Brusin, Guida 132, n. 9. — 361 —