179 MDXXXIII, MAGGIO. 180 excepto una, guardala solo da genlilhomeni, et hanno posti 12 zenliJhomeni, C de una fazione et C di l'altra nel castelo, et posta la madre dii marchese Guidino et la moglie destinata a 1’ ullimo marchese In palazo, le qual non veleno se impediscano nel governo in cosa alcuna. Hanno mandato li oratori a la Cesarea Maestà per farli intender loro esser boni feudatarii, purché Sua Maestà li voglia conservar loro privilegi et iurisdition si io criminale come in civile, offerendoli ducali 50 milia, che revochi ogni in vestitura che Sua Maestà liavesse fallo ad nitro, et offrendoli altri ducati 50 milia che vogia legilimar uno finlo naturai lassato da 1’ ultimo mar-chese morto, al qual vorebeno dar la moglie dii patire, non hessendo sta consumato con lei malri-monio. Et si dice che hanuo ancor mandalo al duca di Savoia ad exorlar voglia usar le raxon sue apreso la Maestà Cesarea ol similmente al marchese di Saluzo, perchè per modo alcuno par non vorebono il linea di Manina. Si dice anche che il marchese di Salueo haver mandato in Pranza, et assai se mur-murn de sguizari che habbiano ad calare. Antonio da Leva ha cxpedili molti capitani senza danari, però il duca di Savoia ha falò gente, cafiitanio il caslelan di Musso. Se dice anche che la Cesarea Maestà patite gran fortuna uel passare et che fu dispersa (ulta l’armata, et Sua Maestà con le galie fu porla presso Marscia, quatro, over cinque mia, dove siete ben giorni 4 sora porto per la grau fortuna. Et monsignor di Tenda andò a far ri-verenlia a Sua Maestà et offerirli il porto et ogni »lira eosa per nome di la Maestà dii re. El che la imperatrice, la qual aspelava Sua Maestà in Barze-Iona, remesse le galle zonte a rezercarla, el siete con gran afanno finché zonse. 56 Di Trento, di Andrea Rosso secretorio, di 12, hore 23, ricevute a dì 13. Come serissimo dover far il luni, che è bozi, li iudici udite la messa nel domo solenne del Spirito Santo. El cussi tulli nui altri. Da poi se rcdusscno ne I' habilalion dii magnifico Porro, chiamati tulli li intervenienti per nome dii serenissimo re di Romani, el io con il Florio el li oratori veronesi, visenlini, el altri che hanno interesse ne le Iradatione presente. Et il Porro per uome de li altri do iudici disse fusse esposto quanto si rizercava per l’una el l'altra prie, per poter intrar in la iudicatura. El li comis-sari regi se lirono alquanto da parte, poi disseno il serenissimo re suo voleva quanlo si conteniva ne la capitolalion fata a Bologna perla Cesarea Maestà, qual lui havia ratificata et assentiva per Idore di Sun Maestà la elecliou di essi tre iudici Et a questo, tirali eiiam noi ila parte, domino Jacomo Florio disse la illustrissima Signoria in iure ha ver mandalo il mandalo ; el li commissari predili disseno non voler se parli de innovatis eie. El lelo li mandali, il Florio volse copia dii suo, et li iudici se partirono. Qual copia manda. El poi parloe all’ Avo-garo, qual disse questo bastava al compromesso et poteano senlentiar de annexis, connexis, etner-gentis et dependentis. Et di questo esso Rosso a spela risposta. El iudiee regio disse all’ Avoguro, che dii I5'25 fo in certo convenlo fallo mandali fusse restituito alcuni beni hinc inde, siebé di questo non bisognava iudicatura, ma execntioo, et voria li fosse mandali essi mandali. Manda uno coliselo del Florio, quod capi tuia Vormacensi compren-dal omnia. Questa malina il empiiamo Caslelalto mi ha dito: Unisse questo San Miclnel la liga di Sve-via, la qual ha duralo anni '20, è liga potentissima el è necessario se fazi uua dieta, la qual se priuci-picrà il presonle mexe el durarà qualche giorno per renovar la dita liga per contraoperar il desegno di Germania et altri. Questo è il titolo de la patente dii re di Romani, di aprobar li tre iudici. Data in Viena, a dì 4 Mazo 1533, dii regno di Romani anni 3, de li altri regni anni 7. Ferdinandus divina favente clementia Roma-tiorum rex semper auguslus, ac Gertnaniae, Hungariae, Boemiae, Dalmatiae, Croatiae, Sclavoniae eie. rex, Infans Hispaniarum, Archidwe Austriae, Dux lìurgundiac eie., Marchio Moraviae etc., Comes l'yrohs etc. Il suo iudiee ha nome domino Uirouimo tial-ducho, dolor iu utroque iure. Da Crema, di sier Fiero da chà da Fexaro podestà et capitatilo, di 7, ricevute a dì 14. Come ha inteso Paulo Luzasco, capitanio ad duca di Manloa, beri passò per la vìa di Pizegalon con cavali ‘200, va dal signor Antonio da Leva, et il marchese di Saluzo ha preso Alba et Aqui che sono do bone terre del sialo dii marchesato de Monferà, et la cillà di Casal è tenuta per ii gen-lilhomeni di quella tera, li quali sono in 4 parie: una per il duca di Manloa, una per il marchese di Saluzo, una per il duea di Savoia, l’altra per il re di Franza ; tamen unile hanno scrillo a Ce-