67 MUXXXIK, dii’altra fo discoperto. Queslo si bave per lelere dii duca di Ferara. ltem, a Verona havendo inteso il vescovo di quella cita clic li frati di San Francesco di San Fermo alcuni di loro miravano nei monastero di le Madalene a dì 20 di questo ne mandò a piar uno di loro qual scampò il dì seguenle. Et noia. Par questi frali erano i loro confessori, et poi ne sono presi frali 6 et a uno li fo (aia el naso. Da Frama, fo lettere questa matina dii Zustinian orator nostro da .... di 19 Slargo. Il «innario dirò poi. Da poi disnar, parte di Savi si reduseno per consultar materia di danari, et non fo il Collegio in ordine, et nulla fu fato. A dì 2G. La malina. La galla sopracomito sier Andrea Coniarmi qu. sier Theodosio, sopra la qual va sier ISicolò Juslinian baylo a Conslanlinopoli et altri zenlìlhomeni, si levò, che Dio li doni bon viagio, va mollo riea. Vene in Collegio l’oralor di Pranza per causa dì quelli sguizari overo francesi venuti da sguizari, richiedendo una fede che le patente fate per sguizari con San Marco bolade non siano vere. Vene l’orator dii duca di Milan per causa di certe novità fale per brexani sopra il fiume di Oio conira cremonesi, et andati armata manu a bru-sar molini eie. et cremonesi si meleano ad ordine per vendicarsi, il che il duca prega la Signoria non si fazi queste moveste, hessendo il duca tìol di questo stailo, al che il Serenissimo et lutto il Collegio li disse si dolevano di questo, el fo chiami in Collegio li oratori di Brexa adinonendoli scrìvesse non si facesse tal novità, et si vederia qual di loro lia-vesse ragione, per via di indici eie. Da poi disnar, fo Collegio di la Signoria con li cai di X el proveditori al Sai, perchè quelli dii territorio di Padoa voleno tuor loro il dalio dii sai e pagarlo il mozo come pagano li dazieri, el tuorne per questo anno metà, el loro voleno distribuirlo per li castelli dando piezaria di pagar, il che sarà a beneficio di poveri boinenì, et parie dii Collegio sente el altri non voleno innovar perchè a la (in saria danni di la Signoria nostra. ltem, alditeno domino Cesare Podacalaro dolendosi di certe vendede fate per il rezimenlo di Cipro conlra de lui ; et parlò per lui esso medetno, el fo rimessa la cosa a veder le scrilure. ltem, fono sopra il dacier dii sai di Treviso. Fo scrito a Milan dagi ducati 120 per spexe a domino Lodovico Porro Arlulio. aprile. G8 A dì 27, Domenega. Eri sera el la noie pio-vele assai el tempestò si che fo gran Iredo, ha tempestato sul Polesine et in Visenlina et nevegà la se-limana santa in Veronese. Il formenlo di gran me-nudo è cresudo a lire 8 soldi 15, et quel di gran grosso lire 6 soldi 10. Di Trento, heri fo lettere di Andrea Rosso secretarlo di... . Dii suo zouzer de lì, non es-sor ancora zonlo el doclor .... iudice dii serenissimo re di Romani. ltem, di Brexa, di 22. Dii partir in letica di domino Malhio Avogaro doclor et cavalier nostro iudice, per andar a Trento.. Di Roma, dii Venier, orator nostro, dt 23, et di Trento, di Andrea Rosso. Dii zouzer al Borgelo dii dolor........... Di Verona, di rectori. Zerea il caso di frali di San Fermo, intervenendo li... . releuti pir il vescovo.........: . . . . Da poi disnar, fo Gran Conseio. Vene il Serenissimo et fo benissimo reduto ; eramo da ... . in suso ; et in scrutinio falò Ire Coiisieri di là da Canal per tessera : Caslelo sier Marco Gabriel fo consier qu. sier Zaccaria ; San Marco sier Zuan di Prioli fo cao di X qu. sier Zuan procurator; Ca-nareio sier Malhio Veluri fo cao di X qu. sier Bar-tolomio, di ... . balole in scurtinio da sier Piero Badoer fo cao di X el in Gran Conseio di 4, el questo per le grandissime pregierie si fa, il qual sier Malhio fo cliiamà a zurar et senlar in luogo di sier Alvise Barbaro a chi Dio perdoni. El noia. Sier Priamo da Leze fo capilanio a Pa-. doa, tolto in dito sestier di Canareio, in scurtinio lo provado, et tollo in Gran Conseio con tilolo dii padre fo di sier Zuane, qual fo di sier Andrea, et nuli fo provado. ltem, fato altre 8 voxg : podeslà el capilauio a Treviso sier Marco Antonio Barba rigo, fo di la Zonla, qu. sier Gregorio fo dii Serenissimo. El fo falò di la Zonla et tollo in la Quarantia sier Berluzi Valier qu. sier Maximo, con (itolo di X Savi, tamen è rimaso ai X Savi ma non inlrado, et dito sier Ber-tuzi etiam rimase a la Camera de impreslidi con lilolo do zudexe di Pelilion, che non fo mai, ma ben di Foreslier. ltem, fo cbianià 50 zenlilomeni, cavalieri, dolori et altri di Pregadi et fono pregadi de andar contra I’ oralor Cesareo che vieu qui. ltem, fo buia el quinto seslier di la paga de