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  domino Polo Bombo olita consolo. Ilo mandi i! danaro p>r liaver li comandamenti et man lai la teiera de la Signoria al bassa, zer a <jn slo non Itavi risp isla, el qual Bembo fu messo in presoli poi la morie dii consolo passalo, per causa de chi pretendeva haver da lui, per li garbugi seguiti.
21	Copin ili una lettera scrita per il signor duca di i'erara al .suo secretario in Venelia, et presentata a la Signoria a dì ... . Aprii
      1533.
Alfonxus dux Ferrariac etc.
          Mssier Jaco . o.
       Noi p 'r lelere di lo agente nostro che tenimo in Napoli de 18 dii passato havemo li infrascritti avisi :
       Che il sabato in anzi una figliola d’un missier Ctioan Villano doctore assai celebre liavea partorito una creatura femina morta con qualro brazia et con due teste poste in modo che l’una guardava l’altra. Cie in I’ Abrnzio era stato preso uno liol bastardo dii conte di Molitorio da l’Aquila, el qual vestito da monaca solo scusa de visitar una sua parente era stato in un monasterio 8 mexi continui, et di poi elie ne liavcva ingravedate sette, e per relatione di quelle ehe non partecipavano del gioco opur per ¡(■•litio de li ventri gonfi di ora stalo scoperto el preso, come é dillo, così vestito ; et benché già ha-vesse havulo ile molli Irati de corda, ancor non se intendea che havesse confessalo cosa alcuna. Che il Muselola, qual laute volle è sta predicamento di c<ser cardinale, era morto el sepulto, et ohe si ora fatta grandissima spexa de li parenti ne la pompa funebre. Che il comendutor Pignalello primo favorito dii principe de Bisignano ohe già tanto stava retenido, era slato decapitalo publicamente sopra un tribunale ne la pìaza «lil castello. Che ’1 signor viceré ili Napoli diceva di voler far editti per i qual provedesse a le immoderale spexe dii vestire el di le exequie el altre pompe in quel regno, el anco far certa provisione per la quale si potesseno instaurar le raze de li cavalli ohe in dillo regno sono per lo più guaste et mutuile. Clic la Santità de Nostro Signor ha falo far tre galere a Cetralo in Calabria. Et ¡'al medesimo, per lelere di 5 dii presente senio avisati come il giorno in anzi al capo de Posìlipo, lonlan ”2 miglia da Napoli, orano comparse qualro galere et qualro fusto do turchi, le quali, a vista di tutta la cita, liavea no dato assalto a due nave ohe
ivi presso ermo firmale con le ancore, et che le strenzevano de sorte che se dubitava ohe fussero per pigliarle, m i come piaque a Dio, essendosi levalo un poco di vento, esse nave lasciale le ancore el fato vela se salvorno conducendosi a Po-zuolo. Clio da poi le medesime fusle proseno Ire vasselli in cospeto di tutta la ditta' diade, et lios-sendo comparso un altro navigio, a le boclie di Capri con le vel; aperte, quelli ohe vi era sopra scoperte le fusle et dubitando non si poter salvar da loro, tulli abandonaro il navigio e procuravano di salvarsi, ma seguitali da una fusla, ancor che bavesseno buon spalio de vanlagi«, furoii gioliti et presi, el la medesima insta havea mandalo alcuni pochi hometii a pigliare il navigio aban tonalo. Che la galeota capitana ile ditti turchi havea poi alzalo una ban fiera quadra per far segno ohe asicurava ohi voleva andar a riscalar pregioni, el che dal molo si erano partite qu.dro baroli'lo per andarne a riscalare, el Ira fi altri pregioni era uno mer-cadante fiorentino ;d qual h.iveano posto laia 1500 ducali. Che le delle galeote et fusle erano state dui giorni ferme iu qu I loco a vender pregioni, el anco hav ano venduto ili molle robe dd Cardinal de Borgia et de nrssier Maio oli’è stato ora-tor cesareo in Roma un tempo, le qual robe eran state preso a li Hi passali sopra uua nave poco lonlan da Civitavecchia, el ohe il oapitanio de li diti turchi era il Jnden. Benché questi avisi non siano freschi el possono esser noti a quel Serenissimo Principe et illustrissima Signoria prima ohe a noi, volorno però che li comunicale da parie nostra a la lor Sublimità a la quale mollo oi racmande-rcle. Siale sano.
     Ferrariae, 10 Aprilis 1533.
   A tergo: Spretatoli domino lacobo Tìicbaldo secretorio nostro carissimo Veneliis.
Copia di una lettera prtrlicular di Frati za, di -7i*
sier Sfar in Justinian oralor, da Rena, a dì
   2	Aprii 1533.
    A dì ultimo dii passalo fere la intra la in questa città la serenissima regina, serenissimo delfino et altri do regii Boli insieme con il re Christia-nissimo, li quali furono acceplali honoralissiina-monte da questa città, la qual foce el veslite.de panni di seda mollo honorevolmente fanti 200 di la terra, quali andavano in or finanza, furono filli molli archi Iriumfali con molle rcprcscntalhn con