I INTRODUZIONE - CAP. I in parte ancora suscettibile di studio e di illustrazione ; alludo anzitutto all’opera maggiore inedita del De Rubeis : De urbis Aquileiae primordiis, incrementis, excidio dissertano conservata alla Marciana stessa (1) e resa di pubblica ragione solo nel 1885 per mezzo del volgarizzamento di Domenico Pancini (2); nei dodici capitoli di tale opera il De Rubeis riprende l’esposizione metodica delle questioni che riguardano l’antica città a cominciare dalle circostanze della sua fondazione, dalla sua qualità di colonia latina, dalla questione etimologica sul nome e accompagnando la narrazione delle vicende storiche con considerazioni topografiche e notizie sulle antichità Aquileiesi (3) ; dimostrazione di un lungo lavoro di raccolta e di elaborazione, ancora in parte incompleto, come dimostrano le aggiunte e le correzioni del codice (4), che ci viene illustrato non solo per il periodo cristiano da alcune dissertazioni a stampa del De Rubeis uscite nel 1762 (5), ma anche (1) Ms. Marc. CI. lat. XIV, 137 (= 4288), ff. 197-225 v. ; il resto del codice contiene altre note del De Rubeis ; una copia da cui il Pancini trasse la versione fu eseguita nel 1879 per ordine della Commissione Archeologica di Udine. (2) Bern. De Rubeis, Dell'origine, ingrandimento ed eccidio della città di Aquileia, diss. inedita, volgarizzamento di Domenico Pancini, Udine, Patronato, 1885. (3) Nel libro I: origine di Aquileia, questioni riguardanti il territorio dei Veneti e il problema dei Carni; nel libro II si tratta della fondazione dell’oppido Gallico ; nel III di Aquileia come colonia latina ; nel IV se Aquileia fu fondata ex novo e sull’ etimologia del nome ; nel V, guerre degli lstri, e aumenti della colonia ; nel VI discesa dei Carni e culto di Beleno ; nel VII diritti di cittadinanza ai Veneti e ai Carni ; nell’ Vili le leggi della colonia Aquileiese, e la sua religione, templi e sacerdozi ; nel IX condizioni igieniche, ricchezza, Aquileia propugnacolo d’Italia, minacce dei Marcomanni ; nel X assedio di Massimino e questione del-l’Isonzo ; nell’ XI da Quintillo a Costantino ; nel XII da Costantino ad Attila, con una appendice sulle monete Aquileiesi. (4) Al f. 7 e seguente del Ms. Cl. lat. XIV, 140 della Marciana c’ è una Giunta a una delle osservazioni poste nel fine del secondo Tomo delle Antichità di Aquileia già preparato per la stampa dall’autore del primo [il Bertoli] ; tale Giunta è probabile sia del De Rubeis; tratta di IL. V, 1658. (5) Fr. Jo. Fran. Bernardi Mariae De Rubeis, Dissertationes variae eruditionis sub una capitum serie collectae, Venetiis, Occhi, 1762; si vedano specialmente i capitoli VI, VII, X, XVI-XIX ; questa parte dell’attività del De Rubeis riferita al periodo paleocristiano è preceduta dagli scritti di F. Carlo Giuseppe di San Fiorano, Fondazione della Chiesa di Aquileia, Milano, Galleazzi, 1757 e di Gir. Tartarotti, Dell'origine della Chiesa di Aquileia, Milano, Galleazzi, 1759. — xxxii —