CAPITOLO IV - LA POLITICA E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE guidarono probabilmente i Romani a migliorare o a tracciare le vie in talune direzioni in confronto di altre. Così recentemente il Kahrstedt (1) osservava che la politica romana nel Friuli fu diretta dapprima soprattutto verso il Brennero e Tarvisio e non verso l’oriente, perchè mentre ad oriente Aquileia trovava popoli generalmente ostili, verso settentrione la diplomazia aveva schiuso ai Romani i mercati del nord e le miniere del Norico, sicché si dovrebbe concludere che poterono in un primo tempo sembrare più urgenti i riattamenti delle vie del settentrione in confronto di quelli delle vie orientali verso le quali la nuova politica inaugurata da Augusto nei paesi Danubiani rese necessari ed utili quei lavori stradali che dapprima non parvero troppo urgenti per l’avvenire immediato dei traffici viciniori. Considerata nell’età imperiale da Augusto a Traiano ed oltre la rete stradale del distretto Aquileiese pare obbedisca a questi due concetti : richiamare le vie delle Alpi orientali e dell’ Istria verso la città come a centro di raccolta necessario per i passeggeri che dalle regioni transalpine affluivano in Italia o che dall’Italia intendevano portarsi in quelle regioni ; dominare le strade, non esclusa la lagunare, distese in senso parallelo alle Alpi settentrionali, che mettevano in comunicazione la Padania e il Veneto con le Alpi orientali e in generale Roma coi paesi Danubiani. Solo forse Placentia nell’ Italia settentrionale ebbe, benché in forma più modesta e meno duratura, analoga funzione di raccolta e di distribuzione del traffico, e solo Roma la superò, come era ben naturale, per la perfetta coordinazione delle vie del suo agro e dei territori limitrofi ad un unico fine. Del resto si può veramente asserire che per ben quattro secoli almeno, tutto il traffico del territorio all’incirca dall’Adige all’Arsia, fu attratto come a centro necessario ad Aquileia e questa considerazione dice più sicuramente che non infinite altre più complesse l’importanza e la fortuna della colonia di L. Manlio Acidino; alcuni imperatori anzi mostrarono essi stessi di averla perfettamente compresa (2). (1) M. Kahrstedt, Studien zur politischen und Wirtschaft-Geschichte der Ost- und Zentral Alpen vor Augustus, in Nachr. Goti. Ges. Ph.-hist. kl. 1927, 1-35. (2) Il Majonica p. es. mise in luce l’opera di Massimino come costruttore di strade in Corr. di Gorizia, 3 marzo 1887 n. 27 ; Giuliano pure si — 250 —