LEOPOLDO ZUCCOLO ; GIROLAMO MOSCHETT1NI fervore che vediamo trascendere anche il campo prettamente archeologico e riprendere ancora, ma questa volta « sotto l’egida di Napoleone », il progetto di far risorgere un’Aquileia moderna, nuovo centro di traffici e approdo opportuno di commerci ; tale il proposito di un’opera ristampata appunto nel 1810 e dovuta a Jacopo da Concina (1) e dedicata ad Eugenio Beauharnais. Avvenuta la restaurazione il governo Austriaco affidò lo scavo e la custodia dei materiali raccolti a un ingegnere ispettore idraulico, Gerolamo Moschettini (2), la cui incompetenza non sarà mai abbastanza deplorata; basti dire che egli nel 1822 fece inserire tutte le antichità del Museo sopra il muro di una stalla che da lui prese il nome (3), e che si trova in un cortile a pochi passi dall’attuale Museo ; essa venne smantellata nel 1887 per trasportare le reliquie Aquileiesi definitivamente nel nuovo Museo di Stato. Le relazioni di scavo che egli eseguì nel 1816-19 (4) e nel 1827 (5) sono inedite e conservate nelle raccolte d’arte del palazzo imperiale di Vienna, e di altri suoi piani ho avuto solo alcune notizie (6) ; osservo poi che l’unica pubblicazione del Moschettini (1) Sul commercio dei Romani in Aquileia, Memorie di Jacopo da Concina, Alvisopoli, Bettoni, 1810; S. Daniele, Biasotti, 1810: prima illustra il traffico di Aquileia e la sua ricchezza antica, poi (49 e seg.) espone i « mezzi per ripopolare il porto di Aquileia e benefici che ridonderebbero ai limitrofi dipartimenti ; a p. 59 e seg. c’ è un’ appendice numismatica col catalogo delle monete raccolte dell’ autore. Vedi Studi Goriziani VI, 1928 ; il pensiero della riedificazione di Aquileia sul piano dell’antico aveva già espresso lo Zuccolo in lettera del 1806 forse al Siaue (cfr. cartella citata n. 2 f. 73 v.). (2) Mommsen, in IL. V, 1, p. 82 n. XXVII ; MCC. n. f. XVI, 1890, 62 ; Majonica, Fundkarte 7-8. (3) Majonica, Fundkarte 7, e Guida 13. (4) Il 26 aprile 1816 visitò tali scavi l’imperatore Francesco I. (5) Fundkarte 7 n. 2. (6) Il Dt. Banko, direttore delle « Raccolte antiche » del Kunsthistorisches Museum di Vienna, mi scrive in data 30 nov. 1928: Die von Mommsen in der Einleitung zu Aquileia (vedi n. 2) und von Maionica in Xenia Austriaca (= Fundkarte) erwähnten Berichte Moschettinis befinden sich tatsächlich noch vollzählig im Archive der mir unterstehen den Antikensammlung. Es sind aber meist persönliche und administrative Dinge, die sie erhalten ; nur selten erscheinen ganz summarisch gehaltene Verzeichnisse von « Ausgrabungen », Objecten, deren Identificierung mit dem gegenwärtig noch in unserer Sammlung befindliche Denkmälern meist nicht mehr möglich ist. Noch ungünstiger steht es mir mit dem illu- — xxxix —